“… sono le nostre sentinelle della pace: pattugliano la notte, perché il sonno dei deboli possa essere sereno, guardano di giorno, perché il volto possa sorridere, vivono con l’occhio vigile, perché tutti possano cantare al loro Dio la grandezza della vita. Questo il “lavoro” dei nostri uomini e donne in divisa…”
“…Nelle vostre famiglie, nei vari ambiti in cui operate, siate strumenti di riconciliazione, costruttori di ponti e seminatori di pace. Siete infatti chiamati non solo a prevenire, gestire, o porre fine ai conflitti, ma anche a contribuire alla costruzione di un ordine fondato sulla verità, sulla giustizia, sull’amore e sulla libertà, secondo la definizione di pace di San Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris (nn.18 ss). …Vi esorto a non scoraggiarvi. Proseguite il vostro cammino di fede e aprite i vostri cuori a Dio Padre misericordioso che non si stanca mai di perdonarci …“. (Papa Francesco, Giubileo dei Militari, 30 aprile 2016)
“Io dico che se non ci fossero i militari, tante sarebbero le morti. I militari sono coloro che soccorrono, salvano vite umane e rischiano la vita per salvare quella dei fratelli e delle sorelle che giungono sulle nostre coste. Mi piace associare ai militari anche l’opera dei cappellani militari, che non si limitano ad assistere. Io cerco di garantire la presenza del cappellano su ogni nave: quella del cappellano è un’opera che diventa anche qui coinvolgente, nel senso che il cappellano si confonde con i militari, si sporca le mani come fanno i militari. Si veda l’operazione “Mare Nostrum” prima e adesso l’altra che vede il coinvolgimento dell’Europa: questa è fondamentale ed è a cura esclusiva dei nostri fratelli e delle nostre sorelle militari. Credo che tutti siano d’accordo nel riconoscere a questi nostri fratelli il grande coraggio, la grande abnegazione e il grande senso di solidarietà nel fare di tutto perché questa gente viva. (S.E.Rev.ma Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia)