La FOTO, il motivo della scelta:
Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare
Questo, suggestivo, scatto, racchiude tutto il nostro servizio: uno sguardo sereno e accogliente, una disponibilità al dialogo e al confronto, occhi di pace e di amore per chi serve la pace e la nazione, i cittadini e i più indifesi, è lo sguardo del Pastore che segue le sue pecore, perché nessuna vada perduta.
(FOTO: Cfr. Avvenire di Calabria)
“PENSIERI CON LE STELLETTE”
sul Vangelo della Domenica
IV DOMENICA DI PASQUA
“Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola»…”
Carissimi,
in queste ultime domeniche, il Vangelo di Giovanni, ci ha condotto per mano, dopo la Risurrezione di Cristo, con alcune espressioni e immagini che noi abbiamo raccolto sottolineandole volendo riassumere in esse il messaggio e indicare la strada cristiana dei nostri militari: “Pace a voi”, il saluto della II Domenica di Pasqua, “Pasci le mie pecore”, nella III Domenica dopo Pasqua e oggi nella IV Domenica di Pasqua “Non andranno perdute”.
Dio è il Pastore di ognuno di noi e attraverso la Sua Chiesa rimane con noi.
Nonostante i limiti e le difficoltà, il Signore Gesù, ci sta accanto, perché nessuno vada perduto. E qui, in questa certezza della nostra fede, sta il senso profondo, al di la di polemiche vuote e sterili, di battute di comici, che banalizzano e insultano la fede di alcuni di noi, segno di una bassa cultura, oltre che di una idiozia che ormai impera nella società, una critica che denigra altre categorie, cadendo in una banalità che gli da, però, il pane.
Ora, detto questo e tralasciando sprechi, critiche politiche o religiose, idealismi vuoti o moralismi bigotti, sia civili, che religiosi, al di la, di regolamentazioni e norme che legano fardelli sulle spalle degli altri, quello che vogliamo chiederci e dobbiamo chiederci è: perché la Chiesa è presente? Perché nessuno vada perduto!
Se il “Pastore deve avere l’odore delle sue pecore”, allora la risposta la conoscete e tutte le critiche inutili cadono.
Se vogliamo annunciare il Vangelo, dobbiamo sporcarci le mani, scendere dove l’uomo vive, condividere la loro vita non a parole, ma con i fatti. Invece di parlare, allora, sporchiamoci tutti le mani e usciamo dalle chiese, da stereotipi politici o religiosi, per andare a cercare i fratelli e solo allora saremo come il Signore ci ha pensati e “nessuna andrà perduta” veramente.
Buona Domenica
12.5.19-IV.Pasqua.@unavoce