IL TIMOR di DIO
In tempi di crisi, educarci ai doni dello Spirito Santo
“Che nessuno perda l’ottimismo come volontà di avvenire anche se si sbaglia cento volte.
E’ la salute vitale che ci preserva da ogni contagio” (D. Bonhoffer)
In questa domenica, dove NON possiamo partecipare alle Celebrazioni Eucaristiche vi giunga questo semplice messaggio per animare il cuore, l’anima e vivere questa DOMENICA in modo santo e sacro come ogni domenica facciamo nelle nostre Chiese.
Segui dalla Tv e NON DIMENTICARTI del Signore, io celebrerò per te e con te uniti spiritualmente.
In questo tempo di difficoltà, il rischio è di cedere alla paura e all’angoscia, guidati da ansie e panico, da soluzioni estreme e incoerenti, pertanto vi scrivo per animare il vostro cuore e ritrovare quella serenità che viene da Dio.
“Che nessuno perda l’ottimismo” scriva il teologo Luterano Tedesco Dietrich Bonhoeffer, non perdiamo mai l’ottimismo e la positività, la nostra Fede in Cristo ci deve indirizzare sulla strada della vera speranza e del vero sapersi affidare a Lui, il Signore del Mondo e della Storia, Cristo Gesù, ovviamente l’umanità deve fare i suoi passi, ma mai perdere la speranza.
La provocazione nell’articolo di apertura del Bollettino Mensile delle Monache Benedettine di Rosano e la riflessione di Papa Francesco all’Udienza generale dell’11 giugno 2014, ci aiutano a disporre il nostro cuore e la nostra mente a vivere questo tempo di Quaresima con occhi rinnovati e dalle fatiche di questo tempo trarne vantaggio per crescere e camminare rinnovati sulla via Cristiana.
Le limitazioni di questo tempo diventino ricchezza per la nostra anima: leggere maggiormente la Bibbia, pregare in famiglia, recitare il Rosario, educarsi al rispetto e al dialogo in modo educato e sano ci aiuteranno ad affrontare qualsia si avversità.
“Oggi tutti sembrano dominati dalla paura. I mass-media sembrano fare a gara per alimentare l’ansia: catastrofici eventi naturali, crolli delle borse, possibile guerra atomica, terrorismo… fino all’incubo del coronavirus, attualissimo ma che sembra dover crescere in modo esponenziale nel futuro perché, anche se le proporzioni davvero non reggono, viene perfino paragonato alla peste nera. Noi facciamo nostre tutte queste paure e queste ansie che attanagliano il cuore di tanti nostri fratelli del mondo E, mentre cerchiamo di aiutare I tanti ci impegnamo con la preghiera per ottenere dal Signore Grazia per tutti. ma viviamo in una pace Serena fidando com’è giusto per ogni cristiano nella certezza che Gesù mantiene sempre la sua promessa: “voi avrete tribolazione nel mondo ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Il cristiano non ha paura ma timore quello che un tempo, giustamente si definiva sacro timore di Dio…”. (Cfr. Beata Pacis Visio, Monache Benedettine, Monastero di Rosano- Pontassive FI)
“Il dono del timore di Dio, di cui parliamo oggi, conclude la serie dei sette doni dello Spirito Santo. Non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona, sempre; per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l’abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene. Quando lo Spirito Santo prende dimora nel nostro cuore, ci infonde consolazione e pace, e ci porta a sentirci così come siamo, cioè piccoli, con quell’atteggiamento – tanto raccomandato da Gesù nel Vangelo – di chi ripone tutte le sue preoccupazioni e le sue attese in Dio e si sente avvolto e sostenuto dal suo calore e dalla sua protezione, proprio come un bambino con il suo papà! Questo fa lo Spirito Santo nei nostri cuori: ci fa sentire come bambini nelle braccia del nostro papà. In questo senso, allora, comprendiamo bene come il timore di Dio venga ad assumere in noi la forma della docilità, della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza. Tante volte, infatti, non riusciamo a cogliere il disegno di Dio, e ci accorgiamo che non siamo capaci di assicurarci da noi stessi la felicità e la vita eterna. È proprio nell’esperienza dei nostri limiti e della nostra povertà, però, che lo Spirito ci conforta e ci fa percepire come l’unica cosa importante sia lasciarci condurre da Gesù fra le braccia di suo Padre. Ecco perché abbiamo tanto bisogno di questo dono dello Spirito Santo. Il timore di Dio ci fa prendere coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù e nel lasciare che il Padre possa riversare su di noi la sua bontà e la sua misericordia. Aprire il cuore, perché la bontà e la misericordia di Dio vengano a noi. Questo fa lo Spirito Santo con il dono del timore di Dio: apre i cuori. Cuore aperto affinché il perdono, la misericordia, la bontà, le carezza del Padre vengano a noi, perché noi siamo figli infinitamente amati…” (Cfr. Papa Francesco, Udienza Generale, 11 giugno 20914)
Viviamo la Quaresima impegnandoci seriamente nel far crescere sempre più in noi il timore di Dio E vedremo aprirsi davanti a noi un futuro radioso perché incontreremo cristo nostra salvezza nostra vita nostra gioia.
domenicasenzamessa@unavoce