“… Ci sono tutti, sulla via della croce, anche se è via tanto stretta, più dei vicoli di Gerusalemme e l’unico modo per attraversarla non è camminarci sopra ma farsi attraversare da essa. Perché la via della croce, se la segui, arriva nell’intimo… ”. (Cfr. AgenSIR)

 … «Tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel «podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra due malfattori (cf. Lc 23, 33), al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia (cf. Gv 19, 40-42)» —“. (Cfr. Direttorio su pietà popolare e Liturgia n. 131)

“Un cristiano non può capire il Cristo Redentore senza la croce, senza che sia disposto a portarla con Gesù. Cristiano uguale “cireneo”. L’avere fede sta in questa identificazione: si appartiene a Gesù se si regge con Lui il peso della Croce. Altrimenti si percorre una via “buona” all’apparenza, ma non “vera”…”  (Cfr. Papa Francesco, Omelia, 26/9/2014) 

“ … Nel pio esercizio della Via Crucis confluiscono pure varie espressioni caratteristiche della spiritualità cristiana: la concezione della vita come cammino o pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il mistero della Croce, dall’esilio terreno alla patria celeste; il desiderio di conformarsi profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze della sequela Christi, per cui il discepolo deve camminare dietro il Maestro, portando quotidianamente la propria croce (cf. Lc 9, 23)»…”

(Cfr. o.c. n.133)

Anche per il nostro popolo con le stellette questo pio esercizio diventa un vero pellegrinaggio sulle vie polveroso del mondo. Mai come in questi giorni, vediamo i nostri militari impegnati come dei “cirenei” ad aiutare, assistere e proteggere i cittadini. Questa vocazione è la vocazione cristiana, come ci ha ricordato il Papa, che si concretizza nella scelta della vita militare.

Così, oggi, portando alla vostra attenzione questo pio esercizio, ci vogliamo unire a tutti loro, in questo pellegrinaggio, “facendoci attraversare dalla strada del calvario”, come ci ha ricordato il nostro Vescovo, per poter entrare in intimità con Lui, il Signore della vita.

“Per aspera sic itur ad astra” – “attraverso le asperità sino alle stelle”.

 

Foto di Copertina: Pasqua in Afghanistancon l’Ordinario Militare