Militari ed Ecumenismo

 

“Domani è una giornata importante … In questi giorni preghiamo concordi affinché si compia il desiderio di Gesù: «Che tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). L’unità, che sempre è superiore al conflitto”. (Cfr. Papa Francesco, Angelus 17 gennaio 2021)

 

In questa settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, voglio offrirvi, oltre a rimandarvi al Sussidio della CEI per la preghiera di questi giorni e ricordarvi domani la Diretta dalla nostra Chiesa dei Militari, tre articoli che uniscono militari ed ecumenismo.

Ovviamente qui solo tre richiami tra i tanti che si sarebbero potuti riportare. I Cappellani e i Militari che operano fuori dai confini nazionali, ogni giorno, sono a confronto con altre culture e religioni e questo li pone sempre in ascolto e in dialogo con tutti per affrontare le difficoltà ed essere presenza che unisce. Quindi, con buona pace degli altri, qui, questi riferimenti per aiutare la vostra preghiera e la vostra riflessione personale.

Prima di tutto vi rimando alla riflessione in occasione di questa settimana, del nostro Ordinario Militare, in qualità di Segretario della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della CEI, un articolo in merito all’incontro ecumenico dello scorso anno guidato dal nostro Ordinario presso e poi dall’archivio del sito Vatican Insider, una pagina di Marco Roncalli del 2017 dove ci riporta un bell’esempio che ci riguarda e che al di la dei ben pensanti e degli ideologi della pace, ci racconta l’opera di un Cappellano e in Lui voglio ricordare tutti quelli che in modi diversi e in luoghi diversi con i nostri Militari, ogni giorno, servono il dialogo per l’Unità nella vita e nel servizio che svolgono, incarnando le parole del Papa.

“Nel dialogo ecumenico, rimanere consente di andare in profondità, scoprire le ragioni dell’altro e, così, essere aiutati a conoscere meglio se stessi, crescendo pazientemente nella fede”. (Cfr. Riflessione)

“Mi rendo conto di quanto sia necessario offrire a Dio noi stessi proprio come militari, offrire insieme lo sforzo dell’ecumenismo e della comunione, perché Egli usi tutto come arma per affermare la giustizia nel mondo … la prospettiva dell’amore ci aiuta a contemplare il cammino dell’unità come una maturazione relazionale, una crescita nella figliolanza divina e nella pienezza umana … L’amore è essenzialmente dono, dono di sé! E il militare trova proprio nel dono di sé il gesto eroico quotidiano ma anche quello più estremo. Donare, a chi accogliamo, qualcosa di noi che rimanga pure quando egli parte, quale segno di gentilezza e fratellanza; donare sempre, consapevoli che tutto abbiamo ricevuto”. (Cfr. Incontro Ecumenico)

“Un religioso dinamico ed estroverso, un cappuccino capace di conquistare umili e potenti, un pioniere trascinatore e artefice di iniziative originali, un cappellano militare amato da alpini e finanzieri, un frate impegnato in gesti di solidarietà, riconciliazione, pace, ecumenismo. È stato un po’ tutto questo – e altro ancora – Eusebio Iori la cui figura ha attraversato larga parte del ’900 al confine tra Italia e Austria, e la cui eredità è ancora motivo di riflessione. Ecco perché anche quest’anno, nel giorno dell’anniversario della sua morte (a Roma il 12 agosto 1979) e alla vigilia del centenario della sua nascita (il 24 agosto 1918 a Revò), il Trentino torna a rendergli omaggio” … CONTINUA 

“Le distanze non siano scuse, è possibile già ora camminare secondo lo Spirito: pregare, evangelizzare, servire insieme, questo è possibile e gradito a Dio!” … “siamo chiamati a fare tutto ciò che possiamo per favorire l’incontro e per risolvere nella carità malintesi, ostilità e pregiudizi che per secoli hanno viziato i nostri rapporti”. (Cfr. Papa Francesco)

Possano, queste riflessioni, aiutarci a vivere l’unità in ogni gesto e azione della nostra vita. Le parole del Papa che uso a chiusura, sono lo spirito che, come Cristiani e come Chiesa, dobbiamo vivere e servire.

@unavoce

 

 

Foto di Copertina: Militari e Cappellani Italiani e di altre Nazioni in un incontro ecumenico e internazionale al Monastero Ortodosso di Decane in Kosovo