In “Viaggio” con il Papa – 2
“La figura di Abramo è al centro del viaggio di Papa Francesco in Iraq. La tappa dell’antica Ur dei Caldei è una delle più importanti e simboliche. E’ da questa città, situata a pochi chilometri da Nassiriya, che Abramo parlò per la prima volta con Dio e dalla quale iniziò la sua missione che lega profondamente i destini di ebrei, cristiani e musulmani”. (Cfr.Vaticannews)
In “Viaggio” con il Papa, così ho voluto chiamare queste povere sottolineature che vi propongo sul nostro sito per non perdere nulla di quello che accade e commentare con fede questo evento dove il Santo Padre in questo suo Viaggio Apostolico in una terra che ci unisce, ci coinvolge come cristiani. Il discorso pronunciato a Ur dei Caldei, mi ha particolarmente colpito nell’espressione: “un futuro di pace se camminiamo da fratelli guardando lo stesso Cielo”. Si, tutti guardiamo lo stesso cielo, forse le costellazioni le vediamo da prospettive differenti, ma questo non è e non deve essere un limite, ma una ricchezza di cammino insieme, di condivisione di valori, pur nel rispetto delle proprie angolature.
Partire da ciò che ci unisce, come disse San Giovanni XXIII, nella “Pacem in Terris”, questa è la via per costruire un cammino comune per vivere tutti su questa terra come fratelli amati e amanti dello stesso Dio.
Queste certezze hanno permesso a Papa Francesco di raggiungere queste terre e dare voce a questo desiderio dell’umanità di “cercare ciò che ci unisce più di quello che ci divide”.
“Qui”, Abramo “sentì la chiamata di Dio, da qui partì per un viaggio che avrebbe cambiato la storia. Noi siamo il frutto di quella chiamata e di quel viaggio” che, attraverso la sua discendenza, avrebbe toccato “ogni secolo e latitudine”: alzando lo sguardo alle stelle del cielo “vide la promessa della sua discendenza, vide noi”. Una promessa che dunque si è realizzata: “oggi noi, ebrei, cristiani e musulmani, insieme con i fratelli e le sorelle di altre religioni, onoriamo il padre Abramo”. Una promessa che interpella tutti con risvolti concreti. Sta a noi, umanità di oggi, e soprattutto a noi, credenti di ogni religione, convertire gli strumenti di odio in strumenti di pace. Sta a noi esortare con forza i responsabili delle nazioni perché la crescente proliferazione delle armi ceda il passo alla distribuzione di cibo per tutti. Sta a noi mettere a tacere le accuse reciproche per dare voce al grido degli oppressi e degli scartati sul pianeta: troppi sono privi di pane, medicine, istruzione, diritti e dignità! Sta a noi mettere in luce le losche manovre che ruotano attorno ai soldi e chiedere con forza che il denaro non finisca sempre e solo ad alimentare l’agio sfrenato di pochi. Sta a noi custodire la casa comune dai nostri intenti predatori. Sta a noi ricordare al mondo che la vita umana vale per quello che è e non per quello che ha, e che le vite di nascituri, anziani, migranti, uomini e donne di ogni colore e nazionalità sono sacre sempre e contano come quelle di tutti! Sta a noi avere il coraggio di alzare gli occhi e guardare le stelle, le stelle che vide il nostro padre Abramo, le stelle della promessa”. (Cfr. Vaticannews)
“Rispetto alle sacre scritture, è il primo punto d’incontro fra il popolo di Israele e il suo Dio. La Genesi inizia parlando di Abramo che emigra dalla sua Terra di origine per recarsi a Canaan, per aver stretto un patto con Dio. Scopriamo la figura di questo eroe biblico. L’antenato dell’umanità e degli ebrei e degli Arabi, secondo la Bibbia è Abramo. Rispetto alle sacre scritture, è il primo punto d’incontro fra il popolo di Israele e il suo Dio. Stringe un patto con Dio e diviene capostipite di una grande dinastia che vivrà nella terra di Canaan (Siria- Palestina). La Genesi inizia parlando di lui che emigra dalla sua Terra di origine per recarsi a Canaan, per aver stretto un patto con Dio. Qui inizia la sua discendenza attraverso i figli. Ismaele, primogenito avuto dalla prima moglie, che diviene il capostipite degli Arabi e Isacco, avuto dalla seconda moglie Sara, la più amata. Dio, per la sua obbedienza e devozione, gli promette la terra promessa, ovvero il terreno parte da Israele e si estende fino agli attuali Siria e Libano”. (Cfr. Controcampus)
Questo viaggio di Abramo, immagine del viaggio della fede, di ognuno di noi, con tutti i suoi dubbi, in una tradizione di vita, dove incontra Dio nella quotidianità, se pur nella straordinarietà della vita è l’inizio del viaggio di Dio con l’uomo. L’incontro con Dio cambierà la sua vita e la vita della sua famiglia, iniziando una storia che si perde nella notte dei tempi, diventando “Padre di molti”, significato del suo nome dall’ebraico e guidando l’umanità a incontrare Dio.
Questo è lo spirito che guida il Papa in questa terra e che ricordando questo Profeta e Padre ci ha portati a fermarci a pensare alla nostra vita e a come la stiamo vivendo. Basta divisioni, solo uniti nel nome di Dio ad essere tutti fratelli, possiamo camminare.
In una terra che vive da decenni in guerra, il viaggio del Pontefice, sulle orme di Abramo, ci sprona a rivedere i nostri atteggiamenti, non solo quelli di chi governa, ma di ogni singola persona, di ogni singola religione, cultura, tradizione per vivere in pace e in armonia.
A noi, che come vocazione serviamo chi serve la Pace è importante non perdere nulla di questo viaggio per educare il cuore alla pace, per poterla servire la dove i nostri uomini e donne con le stellette vengono inviati, dalla comunità internazionale, per difenderla e collaborare nella ricostruzione di un tessuto sociale che ridoni dignità e serenità a questo popolo e sia di esempio e impegno per tutto il mondo.
Il Papa, cercatore della verità, apostolo di carità, testimone di unità, ci annuncia ancora una volta tutto questo. Credo sia l’immagine che ci rimane più scolpita negli occhi in questo viaggio. Non è forse questo il DNA della Chiesa o dovrebbe esserlo e lo dovrebbe essere di ogni Religione?
La preghiera dei figli di Abramo, recitata insieme è la testimonianza e la volontà di camminare insieme.
Con questi pensieri accompagniamo nella preghiera il rientro del Papa dal Viaggio ed educhiamo il cuore a vivere e servire, ognuno secondo la sua vocazione, ma tutti guardando lo stesso cielo.
@unavoce
Foto di Copertina: Viaggio Apostolico Iraq – Incontro Interreligioso a Ur dei Caldei