Insieme a Maria

  

“Oggi è la festa del sì, perché nel sì di Maria c’è il sì di tutta la storia della salvezza e incomincia lì l’ultimo sì dell’uomo e di Dio che ricrea il mondo, ricrea tutti noi. È il sì di Dio che ci santifica, che ci fa andare avanti in Gesù Cristo. Ecco perché oggi è la giornata giusta per ringraziare il Signore e per domandarci: io sono uomo o donna del sì o sono uomo o donna del no? O sono uomo o donna che guarda un po’ dall’altra parte, per non rispondere?”. (Cfr. Papa Francesco)

 

La nostra devozione alla Madonna di Loreto, Patrona dei Reparti dell’Aeronautica Militare, che proprio ieri ha concluso, con una solenne celebrazione presieduta dall’Ordinario Militare in Italia, presso il santuario di Loreto, una Solenne celebrazione, nel giorno in cui cento anni fa veniva proclamata Patrona dell’Aeronautica Militare, nell’ Anno Giubilare Lauretano, voluto dal Papa proprio per questa occasione e in questo giorno a Lei dedicato nel ricordo dell’Annunciazione, vogliamo pregarla ricordando la vista del Santo Padre a Loreto.

Visita che coincise con la firma della Lettera post-sinodale ai giovani e a tutto il Popolo di Dio: “Christus vivit”, Cristo vive. 

“Erano trascorsi ben 162 anni da quando un Papa della Chiesa cattolica non celebrava Messa all’interno della Santa Casa di Loreto. Dopo Pio IX nel 1857, Papa Francesco ha replicato il 25 marzo 2019, giorno della Festa dell’Annunciazione, l’evento eccezionale in quella che la tradizione vuole essere la casa di Nazareth. Nel suo viaggio verso il santuario mariano, il Papa ha sorvolato in elicottero alcuni dei centri marchigiani duramente danneggiati dal sisma del 2016 e ha salutato al suo passaggio la popolazione riunita nel campo sportivo della cittadina di Amandola. Prima dell’arrivo a Loreto, il Santo Padre si è recato al Centro giovanile Giovanni Paolo II, in località Montorso, dove è stato accolto da numerose autorità religiose e civili, tra cui il Presidente della Regione Marche, Dott. Luca Ceriscioli. Ad attendere Papa Francesco alla Basilica della Santa Casa c’erano invece il Rettore del Santuario, Padre Franco Carollo; il Vicario Generale della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto, Don Andrea Principini; il Vicario Generale della Prelatura della Santa Casa di Loreto, Padre Vincenzo Mattia; e il Segretario Generale della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto, Dott. Claudio Quattrini”. (Cfr. mywhere)

“L’esperienza domestica di Maria, ha proseguito il Pontefice, “sta ad indicare che famiglia e giovani non possono essere due settori paralleli della pastorale delle nostre comunità, ma devono camminare strettamente uniti”. Infine il Papa ha parlato degli ammalati. “La malattia ferisce la famiglia e i malati devono essere accolti dentro la famiglia. Per favore non cadiamo nella cultura dello scarto – ha aggiunto a braccio – che viena proposta da molteplici colonizzazioni ideologiche”. La casa e la famiglia, infatti, “sono la prima cura del malato nell’amarlo, sostenerlo, incoraggiarlo e prendersene cura. Ecco perché il santuario della Santa Casa è simbolo di ogni casa accogliente e santuario degli ammalati. Da qui invio ad essi, tutti, ovunque nel mondo, un pensiero affettuoso”. (Cfr. Avvenire

Invocando la Vergine Lauretana, oggi a chiusura dell’attività della “Peregrinatio Marie” tra le Basi dell’Aeronautica, in occasione del Giubileo Lauretano, vi rimando alla celebrazione nella Chiesa Principale dell’Ordinariato Militare, che ha solennemente concluso le viste nelle Basi e a quella al Santuario di Loreto, dove è stata riportata l’effige, dove rimarrà conservata sino alla chiusura del Giubileo, prevista per il prossimo 8 dicembre.

Le parole del nostro Arcivescovo, guidino la preghiera di oggi e di ogni giorno:

“Dal pellegrinaggio, però, bisogna anche tornare. Oggi Maria torna qui, nella Santa Casa; torna a casa. Cosa porterà con Sé di quanto ha visto e vissuto? Come rimediterà nella sua interiorità i ricordi che questo tempo Le ha lasciato, le cicatrici impresse nel Suo cuore e nel cuore di tutti voi, di tutti noi? Come passeranno nella sua e nostra memoria le immagini di una malattia nuova, di morti inevitabili, trasporti urgenti, scuole vuote, ospedali stracolmi, case piene? Dopo aver vissuto alcune esperienze, il viaggio di ritorno ci vede diversi e anche lo stare in casa cambia.
Maria torna a casa; ma la stessa dimensione di casa è cambiata in questo ultimo anno. Ci sono state case colme di amore e case diventate prigioni; comunità che hanno trovato forza nella reciproca comunione e contesti in cui il conflitto ha prevalso… Maria torna a casa per condividere tutto ciò, perché continuiamo a sentirla vicina laddove la solitudine, l’abbandono, l’isolamento sembrano affiggerci; torna a casa, per aiutarci a riportare al cuore gli eventi vissuti e a cercarvi un senso, meditando e pregando con Lei. E Maria non solo torna a casa ma “è Casa”, nella quale noi, figli, cerchiamo il rifugio proprio della Madre”.
(Cfr. Omelia, Mons. S. Marcianò)

“Oggi accogliamo la Madonna di Loreto, al termine di un anno che l’ha vista pellegrina in una modalità imprevedibile. Eppure, forse la presenza di Maria ha cambiato il modo di vivere il dolore di questo anno. Maria si è fatta pellegrina nelle caserme, nelle realtà militari, divenendo per voi sorgente di amore e di forza; si è fatta pellegrina nei luoghi del dramma, negli ospedali, nelle realtà di dolore… E Maria, come sempre, si è fatta e si fa pellegrina presso le donne, le persone innocenti condannate, violate, peccatrici; le ha raggiunge nelle proprie vite e nelle proprie case. Perché Maria è anche «casa», che accoglie e fa rivivere. La Casa della Santa Famiglia di Nazareth, a Loreto, ce lo insegna. Cari amici, nella Santa Casa, accanto a Maria e Gesù, vediamo Giuseppe, nell’anno a lui dedicato. Egli li custodisce, grazie al suo senso di giustizia pura, quella che non cerca il proprio interesse e il proprio possesso; senza questa giustizia di Giuseppe, Maria avrebbe potuto subire la sorte prevista per l’adultera, essendo però innocente come Susanna. Egli custodisce la vita della Madre e del Figlio, perché anche la vita di chi custodisce e dona la vita va custodita. È questo il vostro compito! Portatelo avanti con giustizia, facendovi pellegrini accanto a tutti i volti di fratelli vittime di ingiustizie o afflitti da fragilità. Porterete e riconoscerete il Volto di Gesù il quale, come dice il Vangelo, «si china» sulla sabbia; si china dinanzi a ogni uomo e donna, innocente o peccatore, violato o debole, perseguitato o persecutore; si china dinanzi a ciascuno di noi, per servirci e salvarci”. (Cfr. Omelia Mons. S. Marcianò)

 

 

Foto di Copertina: Celebrazione Santa Casa presieduta dall’Ordinario Militare