… di guardare in alto

 

Io credo, Signore,  che alla fine della notte non c’è la notte, ma l’aurora; che alla fine dell’inverno, non c’è l’inverno, ma la primavera; che al termine dell’attesa, non c’è ancora attesa, ma l’incontro. (Jules Folliet)

 

Dopo aver celebrato domenica scorsa la festa dell’Ascensione di Gesù al cielo, e aver lasciato i discepoli a naso in su, penso e ripenso alle parole e all’esperienza di quel giorno, Il Signore ci chiede di evangelizzare il mondo con lo sguardo verso l’alto e i piedi per terra, così leggendo su un social, questa frase, che sotto ti riporto, mi ha fatto riflettere e mi soffermo, per qualche istante, con voi con questa semplice riflessione: perché l’ha scritta, quale valore a quale storia si riferisce personale, sociale, comune … ? ma è sicuramente interessante e voglio portarla alla vostra attenzione, perché scorgo un messaggio di speranza, di voglia di andare avanti, di ricominciare qualunque sia il motivo o la vicenda personale dell’autore. Ricordare, fare memoria, non dimenticare è fondamentale per la vita, il passato certo non lo possiamo cambiare, ma ricordarlo, conoscerlo ci aiuterà a vivere il presente e magari orientare il futuro in modo migliore.

“Ciò che viene ricordato, vive. Non possiamo passare la nostra intera vita a ricordare … Una delle cose che caratterizza questa storia è che non ci potrà mai essere un addio definitivo: nessuno di noi è autorizzato a dire addio per sempre. “Ci vediamo lungo la strada!” – l’unico modo ricordare e avere il coraggio di guardare in alto. Ora è arrivato il momento di profumare il cielo, di riconoscere il dinamismo di questo “cerchio che non può chiudersi”, ma che inevitabilmente impregna di acqua e genera di forza il ritorno “a casa” di ogni storia, “quando in eterni versi nel tempo tu crescerai: finché uomini respireranno o occhio potran vedere, queste parole vivranno e daranno vita a te”. (da Shakespeare, I Sonetti nr.28, 1609)”. (Cfr. whatsapp F.T) 

Il versetto che l’autore cita nel suo testo è riferito al grande poeta Inglese del ‘600 ed è dedicato alla bellezza della giovinezza. Il poeta si chiede se possa paragonare l’oggetto del suo amore ad un giorno d’estate, ma si rende conto che questo è più amabile, poiché il suo carattere non è scosso dai violenti venti, o bruciato al sole dall’eccessivo caldo e la sua dolcezza dura più dell’estate in sé, che dopo un breve tempo muore con l’autunno. Ogni bellezza è destinata a scomparire e a morire, o per la sorte o per il ciclo naturale: ma l’oggetto del suo amore, paragonato a un´estate eterna, non scomparirà, né perderà la sua bellezza né vagherà nell’ombra della morte, poiché la poesia, immortale, gli donerà vita fino a quando gli uomini potranno respirare o gli occhi potranno vedere.

Ora, comprendiamo che la nostra vita vale nella misura in cui c’è passione, determinazione, voglia di fare, di cominciare e ricominciare ogni volta. Amare ed essere amati è il segreto della felicità. Per chi tra noi è credente, Gesù ci insegna questo. Nei Vangeli è raccontata questa storia è testimoniato questo messaggio e in tutta la storia sacra c’è la vicenda di un rapporto di amore tra Dio e l’umanità. Contro chi dice che i cristiani vivono di fantasia, il Signore risponde, impara a vivere amando e non mando solo te stesso, ma tutti con la stessa passione con cui vuoi amare ed essere amato.

Insieme, camminando sulle strade di questo mondo, allora ogni esperienza diventa importante per crescere, per guardare in alto, per riprendere il cammino e non lasciarsi stravolgere dagli eventi, ma viverli per quello che sono.

La vita non è un avvicendarsi di momenti, la storia la facciamo noi con le nostre azioni, con i nostri incontri, con le nostre conoscenze, gesti e parole e tutto ha un inizio e una fine, ma l’addio che talvolta la natura umana usa per staccarsi non è mai definitivo, ma è un attimo di un cammino.

Per noi cristiani l’addio non esiste, c’è solo un arrivederci, c’è un’altra vita, c’è la vita eterna e l’esperienza terrena è solo un punto nel segmento della nostra storia, della storia nostra con Dio.

Il nostro obiettivo è la felicità, è lasciarsi, allora, coinvolgere da ciò che ci circonda, solo allora potremo profumare il cielo con la nostra vita e il cammino di essa diventare l’avventura meravigliosa pensata per ognuno di noi.

Ricordare allora è importante, anzi fondamentale per andare avanti, per avere uno sguardo alto, per sperare nella vita e nelle persone, per credere che tutto può essere migliore. La vita diventa una giornata d’estate, la bellezza non solo del corpo o delle cose, ma dell’anima faranno di ogni giorno il giorno perfetto, l’azione giusta, la vita bella e nessun vento della storia potrà rubarci la bellezza del cuore, nessun evento potrà toglierci la speranza e l’amore per vivere e guardare in alto verso il Signore dove ci aspetta e dove è andato a prepararci un posto in Paradiso, meta finale del nostro cammino, un cerchio della vita che non si chiude, ma continua e continuerà attraverso la storia di ogni uomo, attraverso l’amicizia con Dio.

@unavoce

  

Foto di Copertina: Cielo stellato