Il Mese di Maggio

 

In questo Mese dedicato alla Mamma di Gesù, più volte vi ho rimandato all’iniziativa proposta dal Santo Padre, “Maratona” di preghiera con la recita del santo Rosario in famiglia e dai Santuari del Mondo con le dirette alle ore 18.00.

Inoltre un rimando alle meditazioni del Card. Comastri su Telepace sulla devozione a Maria, i nostri appuntamenti settimanali, come comunità parrocchiale con le stellette, per la recita del santo Rosario insieme e l’iniziativa della “Peregrinatio Mariae”, della piccola statua in ceramica della Vergine Lauretana che pellegrina gira le nostre famiglie dell’Aeronautica Militare del Villaggio Azzurro, che di domenica in domenica, dalla nostra Chiesa passa per  riprendere il cammino tra una famiglia e l’altra.

Oggi vorrei rimandarvi a una delle meditazioni che il Card. Comastri ha tenuto in questi giorni, soffermandomi sulla sedicesima che, il sito della Santa Sede, Vatican News, ha rilanciato con un articolo di Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia e che a mia volta rimando, dal titolo: “Un mese con Maria”, Ungaretti e la mano della madre, per offrirvi una riflessione con un  riferimento alla letteratura Italiana attraverso un poeta, Ungaretti,  dove “riflette sul poeta che scrisse riguardo all’ultimo momento della vita, quel passaggio nel quale si potrà riabbracciare la madre naturale e Maria. Giuseppe Ungaretti è autore della poesia: “La Madre”. Non parla esplicitamente di Maria ma una giustapposizione tra la figura della Madonna e quella della sua madre naturale non è affatto azzardato. Il momento della morte viene descritto come un “ultimo battito” del cuore. In quell’attimo cadrà quella parete, quel “muro d’ombra”, quella barriera tra la vita terrena e quella ultraterrena. E potrà rivedere la madre, verso la quale ha nutrito grande fiducia e che, allora come in passato, gli darà “una mano” per condurlo al perdono di Dio. Una splendida immagine dell’eternità quella offerta da Ungaretti. Sicuramente, afferma Comastri, accanto al volto della mamma vedremo quello di Maria, Madre per eccellenza di tutti, venirci incontro per sostenerci nell’ora “della nostra morte”. Maria intercederà perché possiamo ottenere Misericordia. Comastri cita Santa Teresa di Lisieux che, prima di morire, ha appuntato alcuni pensieri a proposito di questo Perdono. Anche con la responsabilità di “tutti i peccati che si possono commettere” Santa Teresa scrive di sapersi gettare comunque “tra le braccia di Gesù” sapendo che “Egli predilige il Figlio prodigo che a Lui ritorna”. Imitando la fede di Ungaretti e di Santa Teresa dobbiamo sapere di poter affrontare sereni il momento della morte, quando Dio si avvarrà della breccia del nostro pentimento per irrompere nel nostro cuore”. (Cfr. vaticannews) 

“E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
 
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d’avermi atteso tanto, 
e avrai negli occhi un rapido sospiro”
 

(G. Ungaretti, “La Madre”, in Sentimento del tempo 1933 in  libriantichionline)

Passano le parole del poeta illuminare il nostro cuore, la mente e la preghiera, il ricordo della Madre ci spinge a non dimenticare la meta finale come ci ha ricordato anche il Vangelo di domenica scorsa nella Solennità dell’Ascensione: il Paradiso.

@unavoce

 

 

Foto di Copertina: la Lanterna contenente la Statua in ceramica, opera di Marigrazia Strafella, che Pellegrina gira tra le famiglie dell’Aeronautica, copia di quella donata al capo di Stato maggiore dell’Aeronautica nell’Anno Giubilare Lauretano.