Le Olimpiadi
“Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8)
Stanno per iniziare le Olimpiadi di Tokyo e dopo poco tempo dall’evento sportivo europeo, questa competizione a livello mondiale, segnata ancora dall’emergenza sanitaria, ci offre l’opportunità di rasserenare la mente e riflettere sulla bellezza e sulla vita.
L’occasione, mi offre l’opportunità di riproporvi le parole del Papa sullo sport e ricordare i reparti atleti delle nostre Forze Armate, che hanno anche dei loro “Giochi Militari”.
La bandiera olimpica, uno dei simboli più riconosciuti al mondo, raffigura cinque anelli intrecciati in campo bianco, che simboleggiano i cinque continenti. I colori scelti sono presenti nelle bandiere di tutte le nazioni, quindi la loro combinazione simboleggia tutti i Paesi, mentre l’intreccio degli anelli rappresenta l’universalità dello spirito olimpico.
Questa manifestazione ci offre ancora una volta l’opportunità di educare il cuore alla vita e a come viverla con spirito di squadra, di appartenenza e nel rispetto. Tutto concorre al bene.
“Papa Francesco ha più volte sottolineato il potenziale educativo dello sport per i giovani, l’importanza del “mettersi in gioco” e del fair play, come pure – e lo ha fatto anche nei giorni di ricovero al Gemelli – il valore della sconfitta, perché la grandezza di una persona la si vede più quando cade che quando trionfa, nello sport come nella vita. Sul tema, il Papa aveva osservato a inizio anno in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: “La vittoria contiene un brivido che è persino difficile da descrivere, ma anche la sconfitta ha qualcosa di meraviglioso (…) Da certe sconfitte nascono delle bellissime vittorie, perché individuato lo sbaglio, si accende la sete del riscatto. Mi verrebbe da dire che chi vince non sa cosa si perde”. In un tempo segnato da fratture e polarizzazioni di ogni tipo, per il Papa lo sport può quindi essere, come ricordato agli atleti Special Olympics, “uno di quei linguaggi universali che supera le differenze culturali e sociali, religiose e fisiche, e riesce a unire le persone, rendendole partecipi dello stesso gioco e protagoniste insieme di vittorie e sconfitte”. (Cfr. Vaticannews)
“Non tutti lo sanno, ma molti degli atleti italiani delle Olimpiadi di Tokyo 2021 sono atleti militari. Si tratta di una peculiarità tutta italiana che ha origini antiche: per promuovere le pratiche sportive, sia le Forze armate che i corpi di polizia si avvalgono di atleti che ricevono un regolare stipendio… In molti avranno notato, senza sapere il perché, che molti atleti che partecipano alle Olimpiadi indossano la divisa. Il motivo è presto detto: sono atleti militari o di Stato, ovvero appartengono alle forze di Polizia, Fiamme Gialle, Carabinieri, Esercito, Aeronautica e così via… Questa tradizione è sconosciuta nelle altre parti del mondo: in pratica lo Stato italiano consente agli atleti professionisti di entrare – tramite concorso pubblico – nei corpi armati pur continuando a svolgere l’attività agonistica e gli allenamenti”. (Cfr. money)
Tutte e quattro le Forze armate italiane sono dotate di centri sportivi, spesso articolati in sezioni distinte per disciplina:
Possa, questo evento, ricordaci l’impegno dell’umanità di vivere insieme in una competizione, in un gareggiare a volerci bene, a vivere insieme nel rispetto, intrecciando culture e tradizioni, religioni e pensieri dove i vincitori sono la fratellanza e il desiderio di vivere in pace.
@unavoce
Foto di copertina: La Bandiera Olimpica