Il Tempo per Dio

“Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi.” (Cfr. C. Dickens)

In questo periodo di rallentamento dalle varie attività ordinarie e l’inizio di periodi di vacanza per molti di noi, mi offrono l’opportunità di avere maggior tempo per la mia preghiera personale, la lettura e lo studio di aggiornamento. Così tra le mani mi sono ritrovato un testo che ricordo di aver letto al tempo del liceo: “Racconto di due città” di Charles Dickens. La frase che ho riportato in apertura è quella che si trova all’inizio del romanzo storico dell’autore, che mi ha fatto pensare che le sue parole valgono anche oggi in questa era dalle mille problematiche ma anche dalle mille ricchezze. La storia si ripete e l’umanità talvolta distratta da se stessa perde la capacità di fermarsi e pensare su ciò che accade. Il rischio oggi è di vedere solo le cose che non vanno e ce ne sono tante dalla pandemia alle guerre dal clima, all’abuso delle persone, all’economia sfrenata a costo di penalizzare singoli e popoli, alla cattiveria a vari livelli, dalla disonestà professionale a quella della propria vocazione e così via e nessuno è esente, tutti siamo nella stessa barca. La differenza sul pianeta la fa la fede e la religione là dove vengo vissute come elemento di unità, di fedeltà, di amore, di impegno reciproco, di attenzione, di consapevolezza di non essere noi i padroni della terra, di cui proprio in questi tempi se ne parla in un rapporto su un fenomeno che viene chiamato Land Grabbing, accaparramento di terra in italiano, che rappresenta un discusso fenomeno economico e geopolitico di acquisizione di terreni agricoli su scala globale.

Le parole del romanziere mi hanno offerto, quindi, la possibilità di fermarmi a pensare alla vita, al mondo e a come ognuno di noi vive e si rapporta con esso. Mi sono tornate in mente le parole della Bibbia, il libro del Qoèlet, dove ci ricorda che c’è un tempo per ogni cosa.

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine. (Cfr. Qo 3,1–11) 

“C’è un tempo per ogni cosa, è proprio vero! In questo mondo che corre, senza mai fermarsi, le nostre giornate sembrano non avere mai tempo. Per poter addormentarsi in pace, sereni, dobbiamo necessariamente aver completato la lunga lista di cose da fare della giornata… 

Se solo riuscissimo a non fare nostro padrone il tempo e a vivere la vita con maggiore semplicità! Il trucco è sempre quello di seguire Dio: egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo! Ed allora non importa quanto riusciamo a compiere in una singola giornata o in un periodo di tempo più lungo, ma è importante curare la qualità del nostro tempo. Dio, che guarda sempre al cuore, non si accontenta delle azioni, dei fatti, di ciò che abbiamo compiuto, ma mira alle intenzioni, ai sentimenti che ci hanno mossi, alle motivazioni…

Non facciamoci trascinare dalla frenesia, dal “tutto e subito” che fa perdere il gusto, il sapore, di tutto ciò che viviamo. Dobbiamo sapere accettare il tempo che Dio ci dona, vivere e gustarci il tempo della gioia, saper sopportare il tempo della sofferenza, imparare a tacere per vivere il tempo del silenzio e dell’ascolto.

Sapete, in tutto questo correre, viviamo tutti in una grande tentazione: avere sempre tempo per ogni cosa, affannarci per avere tempo per ogni cosa, ma non avere mai tempo per Dio! Quanto è prezioso ed importante invece il tempo vissuto accanto a Dio, tempo di riposo, di pace, di ascolto, tempo di amore e di abbandono. Non dimentichiamolo mai !” (Cfr. ritagli di fede)

L’ auguro è oer ognuno di noi affinchè possiamo vivere bene il tempo delle vacanze, vierlo da uomini di fede, capaci di essere attenti a leggere la vita, con gli occhi di chi si sa stupire sempre.

@unavoce

 

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