La Legge di Mosè

Porto in evidenza la Catechesi del Papa che ha tenuto questa mattina, mercoledì 11 agosto, dove continua il commento alla lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo. Oggi le parole del Pontefice sono state sulla legge di Mosè. «Perché la legge?» (Gal 3,19). Ecco l’interrogativo che, seguendo San Paolo, vogliamo approfondire oggi, per riconoscere la novità della vita cristiana animata dallo Spirito Santo.

“La Legge non dà la vita, non offre il compimento della promessa, perché non è nella condizione di poterla realizzare. La legge è un cammino che ti porta avanti verso l’incontro. Paolo usa una parola molto importante, la legge è il “pedagogo” verso Cristo, il pedagogo verso la fede in Cristo, cioè il maestro che ti porta per mano all’incontro. Chi cerca la vita ha bisogno di guardare alla promessa e alla sua realizzazione in Cristo. (…) Questa parola è molto importante: il popolo di Dio, noi cristiani, camminiamo nella vita guardando una promessa, la promessa è proprio quello che ci attira per andare avanti all’incontro con il Signore”… CONTINUA (cfr. Vaticannews)

“questa prima esposizione dell’Apostolo ai Galati presenta la radicale novità della vita cristiana: tutti quelli che hanno la fede in Gesù Cristo sono chiamati a vivere nello Spirito Santo, che libera dalla Legge e nello stesso tempo la porta a compimento secondo il comandamento dell’amore. Questo è molto importante, la Legge ci porta a Gesù. Ma qualcuno di voi può dirmi: “Ma, padre, una cosa: questo vuol dire che se io prego il Credo non devo osservare i Comandamenti?”. No, i Comandamenti hanno attualità nel senso che sono dei “pedagoghi” che ti portano all’incontro con Gesù. Ma se tu lasci da parte l’incontro con Gesù e vuoi tornare a dare più importanza ai Comandamenti, questo non va bene. E proprio questo era il problema di questi missionari fondamentalisti che si sono immischiati fra i Galati per disorientarli. Il Signore ci aiuti a camminare sulla strada dei Comandamenti, ma guardando l’amore a Cristo verso l’incontro con Cristo, sapendo che l’incontro con Gesù è più importante di tutti i Comandamenti”. (cfr. opusdei)