Rileggendo il nostro Sinodo

 

Rileggendo il Documento del nostro Primo Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare, oggi con voi vi propongo il capitolo sui giovani, in occasione della Giornata Internazionale della Gioventù. Il Papa in questa occasione ci ha ricordato il fondamentale contributo delle nuove generazioni per rispondere alle necessità del prossimo, in particolare dei più vulnerabili: “Con l’aiuto dei giovani e il loro spirito innovativo possiamo realizzare il sogno di un mondo dove il pane, l’acqua, i medicinali e il lavoro fluiscano in abbondanza e arrivino prima ai più bisognosi”. (cfr. twitter-Pontifex)

“Quest’anno la Giornata è incentrata sul tema “Trasformare i sistemi alimentari: l’innovazione giovanile per la salute umana e planetaria”. Un tale sforzo globale non può essere raggiunto senza la partecipazione significativa dei giovani. Le nuove generazioni sono un anello centrale per promuovere uno sviluppo fraterno”. (cfr. Vaticannews)

In questa luce anche i nostri giovani uomini e donne in divisa sono un anello importante di questa possibilità di rinascita. Ti rimando alla lettura integrale del testo sinodale.

“L’immagine più espressiva della Chiesa Ordinariato Militare è quella di una grande famiglia con molti figli giovani. Questi infatti, costituiscono la maggioranza dei componenti di questa Chiesa che durante questo Sinodo pensa a loro con particolare senso di responsabilità alla ricerca di linee pastorali adeguate, considerando il periodo della loro giovinezza quale momento fondante la vita di ogni uomo1. Essi sono la giovinezza di ogni famiglia, della società, delle nazioni e dell’intera umanità; sono la giovinezza della nostra Chiesa e delle nostre Forze Armate. Come ogni famiglia anche la Chiesa Ordinariato Militare “guarda se stessa nei giovani”2, presta ad essi la massima attenzione consapevole che, impegnandosi per questi giovani, lavora per tutti i giovani d’Italia, anche per quelli che hanno operato scelte diverse per servire la collettività. Questa attenzione acquista una particolare rilevanza nella situazione odierna della società italiana ed europea: infatti, siamo messi di fronte ad una vera e propria “emergenza giovani”, della cui urgenza e drammaticità si sono rese particolarmente conto le famiglie. Se dunque l’immagine della nostra Chiesa come “grande famiglia con molti figli giovani” è qualcosa di più di un’efficace figura retorica, è fondamentale che la Chiesa Ordinariato Militare si impegni in prima persona per l’attuale “emergenza giovani”, secondo le sue limitate eppur concrete possibilità. Allo stesso tempo, proprio per questo suo impegno e questa sua peculiare relazione con il mondo giovanile, spetta proprio a questa Chiesa invitare l’intera società italiana, civile ed ecclesiale, ad impegnarsi perché l’emergenza giovani trovi immediate ed efficaci risposte. … Educare i giovani alla vita, significa aiutarli a scoprire la propria vocazione e aiutarli a realizzarla. La nostra Chiesa sarà attenta ad ogni persona perché si senta realizzata e motivata in quello che fa. Pertanto, si inviti a scoprire il servizio militare come vera e propria vocazione al servizio dei fratelli; questa possibilità sia offerta in particolare a coloro che hanno scelto questa strada, primariamente per motivi occupazionali. La vocazione alla famiglia precede la scelta della vita militare: quest’ultima deve trovare in quella il suo supporto. Infine, si ricordi che ogni vocazione si riassume nell’unica chiamata alla felicità per la quale Dio ci ha creati e che raggiungeremo pienamente in lui, dopo essere vissuti nell’amore. La massiccia presenza di giovani nella Chiesa Ordinariato Militare influenza fortemente la sua fisionomia e le impone di essere rivestita di quelle specifiche caratteristiche che qualificano il periodo della giovinezza, affinché i giovani – non solo si sentano accolti – ma con la loro attiva presenza, sappiano di conservarla giovane, senza macchia e senza ruga. L’impegno di accoglienza, di ascolto e di attenzione ai giovani fa della nostra realtà una “Chiesa della speranza”, tutta protesa verso il futuro che essa stessa, con la grazia dello Spirito, ha coscienza di costruire fin dal presente”. (cfr. Sinodo O.M. – I Giovani)

 

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