Nel silenzio Dio ci aspetta

 

«ci fu il mormorio di un vento leggero». Elia si coprì il volto con il mantello e uscì all’incontro di Dio.  Fu allora che Dio gli parlò (cfr. 1 Re 19, 9-18)

 

Il mondo grida, grida per rivendicare, per cercare, per denunciare, per proclamare le proprie idee, verità, … grida per far festa, per farsi notare, per la pace, per la guerra, per la giustizia, per questo e quello … grida e tutti, a vario titolo e in vari modi, gridano. Grida la politica, la religione, la cultura, la scuola, la famiglia, i singoli e i gruppi … tutti hanno le loro ragioni e nessuno qui vuole discutere o accusare o puntare il dito o giudicare, ma solo far notare che il nostro mondo grida per ogni cosa, per il clima, per la natura, per gli incendi, per gli immigrati, per … e potremmo continuare.

Una nota, da credente che voglio sottolineare sul “tutti gridano” –  accusandosi l’un l’atro e il più delle volte gridando contro Dio, causa dei nostri guai, o gridano contro i credenti perché non vivono con coerenza, e su questa linea anche su altri settori della vita, lo vediamo soprattutto in questo tempo di emergenza – vorrei, però, offririvi queti miei pensieri semplici per riflettere.

Dio non si trova nel rumore, le soluzioni non si trovano nella confusione, ma si trovano nella calma, nel confronto, nella legge, nel leggere le cose con oggettività e obiettività, attorno a un tavolo, nella conoscenza delle cose, nello studio della storia, nella pianificazione di progetti intelligenti e utili a tutti e non solo a qualcuno. Tutte queste cose le troviamo solo, però, se ci impegniamo tutti, senza gridare, ma tenendo un tono di voce bassa, sapendoci ascoltare gli uni gli altri, rispettando le idee di tutti e trovando una via di convivenza comune. Ovvio, non a tutti va bene tutto, ma bisogna imparare a rinunciare a qualche cosa per il bene comune, per i valori comuni e per costruire nuove opportunità. Un mondo distratto che chiede, inconsciamente, attenzione, un modo che non dialoga, ma che vuole essere ascoltato, un mondo, apparentemente, senza Dio, che però cerca il soprannaturale rifugiandosi poi in superstizioni e in pensieri che non trovano risposte.

L’impegno a costruire un mondo migliore è compito di tutti, ognuno secondo la sua vita, il suo lavoro, la sua vocazione, si, alcuni hanno responsabilità maggiori e quindi maggiormente devono impegnarsi, ma questo non esclude l’opera dei singoli e di ognuno di noi.

Se vuoi la città pulita non sporcarla, rispettala, se vuoi i servizi pubblici funzionati, comportati bene, se vuoi la Chiesa fedele, impegnati in prima persona, se vuoi l’economia, la politica migliore, fai la tua parte, rispetta le leggi, guardati attorno, se vuoi un modo migliore che non grida ma che sia operoso, non gridare ma lavora e sii di esempio a chi tra noi si è distratto, si è allontanato e che pensa che non spetti a lui il compito di fare e di cambiare.

Primo passo per cambiare è la preghiera e chiudo questi semplici pensieri con le parole di Madre Teresa di Calcutta: “La cosa più importante è il silenzio. Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio… Più riceviamo nella preghiera silenziosa, tanto più possiamo dare nella nostra vita attiva… Abbiamo bisogno del silenzio per essere in grado di toccare le anime. La cosa essenziale non è ciò che diciamo, ma ciò che Dio dice a noi. Gesù ci aspetta nel silenzio: nel silenzio parla alle nostre anime e ci è dato di poter ascoltare la sua voce”.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Alba sulle rive del mare a Tagliata di Cervia Presso la Spiaggia dell’Aeronautica Militare. (da archivio personale)