Per la vita quotidiana

“Da questo Sacramento dell’amore, infatti, scaturisce ogni autentico cammino di fede, di comunione e di testimonianza. Quello che vediamo quando ci raduniamo per celebrare l’Eucaristia, la Messa, ci fa già intuire che cosa stiamo per vivere. Al centro dello spazio destinato alla celebrazione si trova l’altare, che è una mensa, ricoperta da una tovaglia, e questo ci fa pensare ad un banchetto. Sulla mensa c’è una croce, ad indicare che su quell’altare si offre il sacrificio di Cristo: è Lui il cibo spirituale che lì si riceve, sotto i segni del pane e del vino. Accanto alla mensa c’è l’ambone, cioè il luogo da cui si proclama la Parola di Dio: e questo indica che lì ci si raduna per ascoltare il Signore che parla mediante le Sacre Scritture, e dunque il cibo che si riceve è anche la sua Parola”. (cfr. Papa Francesco, Udienza Generale, 5 febbraio 2014)

“La Comunione accresce la nostra unione a Cristo. Ricevere l’Eucaristia nella Comunione reca come frutto principale l’unione intima con Cristo Gesù. Il Signore infatti dice: “Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). La vita in Cristo ha il suo fondamento nel banchetto eucaristico (= Messa): “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me” (Gv 6,57). (cfr. CCC 1391) 

La S. Messa è insostituibile, non possiamo non avere la Messa, l’Eucarestia, fare la comunione, sono il centro della nostra vita cristiana e al di là di quello che si dica non possiamo privarcene. Nel tempo della pandemia dove abbiamo dovuto vivere il digiuno Eucaristico sostituendola con la Comunione Spirituale ha dato solo un assaggio di questa mancanza alla partecipazione in presenza al Divino Sacrificio. Non facciamoci mancare la S. Messa, non badiamo al singolo prete, parroco, cappellano, alla predica troppo lunga, alla chiesa troppo fredda, al rumore che magari i bambini fanno, andiamo alla S. Messa, troviamo il tempo per la S. Messa. Fatti mancare tutt,  ma non questo Sacramento. Due figure ci ricordano l’importanza di essa, due ragazzi: San Domenico Savio e San Tarcisio.

“Una mattina non videro a scuola Domenico e dopo averlo cercato lo trovarono in estasi dietro l’altare della chiesa, vicino al tabernacolo, dove si trovava dalla Messa del mattino. E’ sempre stata la mia fondamentale ambizione educare, avvicinando i giovani all’Eucarestia, ma nessuno dei miei alunni è arrivato a quanto arrivò l’alunno di Don Bosco! Sicuramente non si tratta degli alunni, ma del maestro. Questo ragazzo aveva capito l’essenziale della vita cristiana e ne aveva fatto un programma già dalla Prima Comunione. “La morte, ma non peccati” dice anche a noi che consideriamo le nostre azioni soltanto nei confronti di noi stessi e dei nostri fratelli, dimenticando soprattutto il rapporto con Dio. E’ raro sentir dire che certe cose che avvengono, anche tra gli uomini di Chiesa, sono soprattutto peccato e gridano vendetta al cospetto di Dio e che solo Dio può rimediare, mentre a noi spetta la riparazione del peccato e del reato. “I miei amici saranno Gesù e Maria”: aveva capito il desiderio di Dio di “essere amico degli uomini” e che la vita, se non si vogliono delusioni, deve appoggiarsi su questa duplice amicizia. E’ la sostanza della vita cristiana sulla bocca di un ragazzo, anche se faceva parte dell’oratorio di Don Bosco, cosa non indifferente. Per il resto della sua vita basta consultare internet e cercare tutte le cose che si sanno di lui”. (cfr. Mons.G. Mani)

“La figura di un martire dei primi secoli della chiesa è conferma dell’insostituibilità dell’Eucarestia: San Tarcisio. Fa testimonianza di Lui la lapide funeraria che Papa Damaso I fece scrivere, nelle catacombe romane di San Callisto, sulla tomba del giovane. Si dice che è stato ucciso mentre portava l’Eucarestia ai cristiani in carcere che il giorno seguente avrebbero dovuto affrontare il martirio. Era difficile arrivare fino a loro, si offrì questo ragazzo di dodici anni a cui fu consegnata l’Eucarestia. Racconta la storia che durante la strada fu scoperto ma non volendo consegnare “i misteri” fu ucciso. Figura splendida di martire che è diventato patrono dei ragazzi che servono all’altare ma anche modello per ogni cristiano. A noi, oggi, dice che l’Eucarestia non è sostituibile da niente e che è soltanto attraverso di essa, che è Cristo stesso, si può anche riuscire ad affrontare il martirio che, come dice il Concilio Vaticano II “deve essere il desiderio di tutti anche se è il premio soltanto di alcuni”. (cfr. Mons. G. Mani)

Trova, quindi, il tempo per andare alla celebrazione Eucaristica, grazie a Dio viviamo in una terra nella quale ancora, nonostante la carenza di sacerdoti, ancora ci sono i preti, organizza la tua giornata e prima di andare al lavoro trova la chiesa che celebra l’Eucarestia in un orario como per te o alla fine della giornata e partecipa. La tua giornata senza di essa non è la stessa. L’Eucarestia è tutto è da lì che parte tutto e si conclude tutto.

“Un giorno fu chiesto a San Pio da Pietrelcina: “Padre, come dobbiamo partecipare alla Santa Messa?” Padre Pio rispose: “Come la Madonna, S. Giovanni e le pie Donne sul Calvario, amando e compatendo”. Dobbiamo quindi comportarci come fecero Maria, la Madre di Gesù, l’Apostolo Giovanni e le pie Donne ai piedi della croce, perché partecipare alla Santa Messa è come trovarsi sul Calvario: noi fisicamente ci troviamo in chiesa, ma spiritualmente, con la mente e con il cuore, siamo sul Calvario, ai piedi di Gesù in croce. Ciascuno di noi è stato creato per dare gloria a Dio e per salvare la propria anima, guadagnandosi il Paradiso. Si può dare gloria a Dio in molti modi, ma nessuno di essi è paragonabile alla Santa Messa. Infatti, una sola Messa glorifica Dio più di quanto lo glorificheranno in cielo, per tutta l’eternità, tutti gli angeli, i Santi e i Beati insieme, compresa Maria santissima, perché nella Santa Messa è Gesù che dà gloria a Dio per noi”. (cfr. ioamogesù)

Questa preghiera, ANIMA DI CRISTO, della tradizione diventi la tua preghiera ogni volta che riceverai l’Eucarestia:

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere che io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
E comanda che io venga a te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen.

@unavoce

Foto di Copertina: Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto”, Altare