segni di luce in tempi difficili
“Non c’è pandemia, non c’è crisi che possa spegnere questa luce. Lasciamola entrare nel nostro cuore: tendiamo la mano a chi ha più bisogno, così Dio nascerà nuovamente in noi e in mezzo a noi” (cfr. Papa Francesco)
“la nascita di Cristo è “la festa della compassione” e della “tenerezza” sono i piccoli gesti a generare “dinamiche culturali, sociali ed educative” (cfr. Papa Francesco)
Un Santo Natale ancora sommesso a causa della pandemia che non smette di interrogarci, ma che ci invita a non perdere la speranza. Luci sommesse dunque ma non mancherà il calore della nascita di Gesù.
Anche quest’anno la nostra comunità, con l’inizio dell’Avvento si prepara a celebrare la Nascita di Cristo e oltre al cammino spirituale alcuni segni, della tradizione, lo accompagneranno.
La corona d’avvento e la chiesa
Una composizione di quattro ceri che veraano accesi nelle quattro settimane, accompagnate da un commento che indirizzerà la preghiera all’inizio della celebrazione Eucaristica Domenicale. La chiesa, sarà preparata, secondo le norme liturgiche, con sobri lini e accessori che richiameranno al tempo di attesa. Tovaglie e fiori, candele e paramenti liturgici con uno spirito di festa alla quale ci si prepara con un cammino di conversione.
L’albero di luce
Un piccolo abete pieno di luce nel portico, all’ingresso della Chiesa. “simbolo del rinnovarsi della vita e trae la sua origine dagli alberi innalzati, e ornati di frutti e altri simboli cristiani, davanti alle cattedrali cristiane”. (cfr. Wikipedia)
“L’albero di Natale sembra abbia avuto un’origine cristiana nei Paesi nordici. Pare sia da collegarsi alla festa di Adamo ed Eva celebrata in Germania il 24 dicembre. Era considerato l’albero del Paradiso e frutti simbolici pendevano dai suoi rami. Più tardi, sulla sua cima venne fissata una stella”. (cfr. Vaticanews)
I presepi della tradizione
Tre presepi, uno verrà posto in chiesa, un presepe artistico proveniente dall’artigianato napoletano. Uno in ferro battuto, opera di uno dei nostri dipendenti civili della Difesa, Oscra Geuerrini, decorerà l’area sacra esterna, che trovandosi all’ingresso della Base sarà di richiamo a tutti e l’ultimo all’estro della Chiesa, una gigantografia del bozzetto originale della Natività di Stefania Lotti.
La stella di Betelemme
La stella, accoglie all’ingresso: posizionata sull’arco del portico della chiesa, come richiamo sia del luogo sacro che delle feste alle quali ci stiamo preparando. “il Vangelo di Matteo racconta di come i tre Re Magi, venuti da Oriente, arrivarono a Betlemme per adorare Gesù appena nato, guidato dalla enigmatica “stella”. Il testo biblico racconta che la luce segnalò il luogo in cui si raccoglieva la sacra famiglia, vicino a Gesù di Nazaret, più di duemila anni fa. Non bisogna dimenticare che i tre Re Magi erano dei saggi astrologi, studiavano il firmamento e conoscevano gli eventi astronomici che potevano avvenire in cielo nel futuro”. (cfr. ilmeteo)
“La bellezza del Natale traspare nella condivisione di piccoli gesti di amore concreto. Non è alienante, non è superficiale, non è evasiva; al contrario, allarga il cuore, lo apre alla gratuità – la gratuità, parola che gli artisti possono capire bene -, al dono di sé, e può generare anche dinamiche culturali, sociali ed educative. Francesco richiama questi valori per spiegare lo spirito del Patto Educativo Globale, un’ampia alleanza educativa “per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e – sottolinea il Papa – contrapposizioni, ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna. Per raggiungere questi obiettivi ci vuole coraggio: “Il coraggio di mettere al centro la persona” e di “mettersi al servizio della comunità”. Ci vuole coraggio e anche creatività. Ad esempio, voi avete composto nuove canzoni natalizie e le avete condivise per un progetto più grande, un progetto che crede nella bellezza come via di crescita umana, per sognare insieme un mondo migliore”. (cfr. Vaticannews)
Pochi e semplici gesti della tradizione, che verranno amplificati a Natale con l’aggiunta dei Bambinelli e di una scultura in ceramica che raffigura la Sacra famiglia, opera della ceramista Marigrazia Strafella, richiameranno al grande evento tutti credenti, diventano occasione per fermarsi a pensare al bello che queste feste portano nel cuore.
Godiamo di questi simboli, non fateveli mancare nelle vostre case, una esteriorità che ci aiuterà a calarci nel mistero per lasciarci rinnovare da Dio, che si fa Bambino, venendo in mezzo a noi per condurci verso la vita eterna.
@unavoce
Foto di Copertina: Chiesa Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo