La FOTO, il motivo della scelta:

Plotone di Militari Italiani dell’Aeronautica

 

Uno scatto d’insieme di giovani che indossando la divisa vanno incontro al pregiudizio di molti soprattutto dei sedicenti pacifisti anche delle nostre file cattoliche giudicando e puntando il dito con un pregiudizio, nulla di nuovo sotto il sole anche Gesù  fu trattato così. La verità è una amare nella carità e a definire questo è Dio stesso che dona la vita. Questo sono i nostri militari figli di Dio pronti a donarsi per il bene comune per un bene superiore, per garantire pace e sicurezza a tutti.

  

FOTO: (cfr. globalist)

Militari e pregiudizio

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 1,1-4; 4,14-21

ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

 

“Il racconto del Vangelo di oggi è tutto costruito sul contrasto tra la fama di Gesù e il pregiudizio dei suoi compaesani. Ormai Gesù è conosciuto ovunque, e i racconti dei suoi miracoli e delle sue predicazioni hanno travalicato i confini. Eppure tornando a casa Egli deve combattere con un demonio più pericoloso di tutti: il pregiudizio. “Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?»”. Troppo spesso viviamo schiavi dei pregiudizi. Sono essi la causa principale della sofferenza nelle nostre relazioni e nei  nostri ambienti. Eppure pur avendo a volte sperimentato in prima persona quanto si possa soffrire a causa di essi, capita anche a noi di ingrossare il numero di coloro che non  si creano molti problemi a ragionare nello stesso modo. Un cristiano è uno che sa guardare sempre al di là della prima sensazione, del chiacchiericcio della gente, degli errori fatti, delle cadute vissute. È Gesù che ci ha educato a questo. Infatti molto spesso si intratteneva con persone che la maggior parte della gente aveva emarginato: pubblicani, peccatori, prostitute, poveri, lebbrosi, ultimi. Il suo era un andare controcorrente non per un vago buonismo o populismo, ma per una chiara volontà teologica: ricordare a queste persone chi sono davvero al di là di ciò che sono diventati. E ognuno di loro è immagine e somiglianza di Dio. Ognuno di loro è stato creato dal Padre guardando una bellezza e una bontà che forse a prima vista non si riconosce più. Gesù disseppellisce sotto i pregiudizi le vere identità delle persone, il loro vero nome. “Non è il figlio di Giuseppe?”; certo che lo è, ma è anche molto di più. È questa la grande lezione del Vangelo di oggi: le persone sono molto di più di quello che pensiamo e giudichiamo”. (cfr. d.L.M. Epicoco)

Quanto è difficile togliere il pregiudizio nella vita, questa porzione del popolo di Dio che indossa la divisa, segno di un servizio, vive spesso questa realtà di pregiudizio, ma al di là dei compiti chi può dire del cuore se non solo Dio e anche guardando ai compiti istituzionali chi può dire della fede e della carità che essi vivo nel cuore servendo con onore e impegno, dedizione e sacrificio, la loro Patria e i suoi cittadini difendendoli da soprusi e abusi e ristabilendo quella dignità che Dio ci ha dato.

Buona Domenica.

23.1.22IIITO@unavoce