I sentimenti della vita
Il vero amore deve sempre fare male. Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno. Solo allora si ama sinceramente. (Madre Teresa di Calcutta)
Amare non vuol dire impossessarsi di un altro per arricchire se stesso, bensì donarsi ad un altro per arricchirlo. (M. Quoist)
Questi due sentimenti oggi voglio affrontare riproponendovi alcuni passaggi che muto da un articolo a cui vi rimando, certo che ci aiuteranno a fare chiarezza e a continuare il nostro cammino nel variegato mondo della vita e dei sentimenti che ogni giorno affrontiamo sia che siamo giovani o meno ma un sentimento questo che non ha età e che se affrontato nel giusto modo ci aiuterà a vivere felici secondo il piano di Dio che ha per ognuno di noi.
Ora, questi due sentimenti, “sono entrambi meravigliosi, ma diversi. Tutti (o quasi) abbiamo un proposito fermo e irremovibile nella nostra vita: amare qualcuno con tutte le nostre forze. Ci pensiamo e lo desideriamo ardentemente per il semplice fatto che lo riteniamo il cammino giusto per la felicità. E non ci sbagliamo quando pensiamo che un attaccamento sano sia indispensabile per stare al mondo. Tuttavia, per qualche motivo, finiamo per confondere il voler bene con l’amare; di conseguenza, riempiamo il nostro zaino emotivo di falsi “ti voglio bene” e di “ti amo” vuoti. Ognuno, a modo suo, prova Amore verso qualcuno o persino verso qualcosa. Chi più, chi meno. Chi in modo esasperato, chi in silenzio. Ognuno secondo varie esperienze e grazie al proprio carattere, decide di esprimere il senso dell’Amore a modo proprio. Ognuno ha la sua personale visione sull’Amore. E senza nulla togliere a quella altrui, io mi sento molto vicina al pensiero di Antoine de Saint-Exupéry, a cui dedica nel celebre Il Piccolo Principe, un passo molto bello nell’aiutarci a far chiarezza sulla differenza tra Voler Bene e Amare, che oggi vogliamo proporvi con l’intenzione di fare luce su questa potente realtà emotiva che riguarda tutti noi”. (cfr. D. Rattacaso)
«Ti amo» – disse il Piccolo Principe.
«Anche io ti voglio bene» – rispose la rosa.
«Ma non è la stessa cosa» – rispose lui. – «Voler bene significa prendere possesso di qualcosa, di qualcuno. Significa cercare negli altri ciò che riempie le aspettative personali di affetto, di compagnia. Voler bene significa rendere nostro ciò che non ci appartiene, desiderare qualcosa per completarci, perché sentiamo che ci manca qualcosa.»
Voler bene significa sperare, attaccarsi alle cose e alle persone a seconda delle nostre necessità. E se non siamo ricambiati, soffriamo. Quando la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e delusi”.(cfr. lamentemeravigliosa)
“Voler bene, quindi significa sperare, attaccarsi alle cose e alle persone a seconda delle nostre necessità. E se non siamo ricambiati, soffriamo. Quando la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e delusi. Amare, invece, significa desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse. Amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è diverso dal nostro. È un sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Possiamo amare qualcuno solo quando lo conosciamo davvero, perché amare significa fare un salto nel vuoto, affidare la propria vita e la propria anima. E l’anima non si può indennizzare. Conoscersi significa sapere quali sono le gioie dell’altro, qual è la sua pace, quali sono le sue ire, le sue lotte e i suoi errori. Perché l’amore va oltre la rabbia, la lotta e gli errori e non è presente solo nei momenti allegri. Amare significa confidare pienamente nel fatto che l’altro ci sarà sempre, qualsiasi cosa accada, perché non ci deve niente: non si tratta di un nostro egoistico possedimento, bensì di una silenziosa compagnia. Amare significa che non cambieremo né con il tempo né con le tormente né con gli inverni. Un’altra interessantissima lezione a questo riguardo ci viene offerta dal buddismo. In esso si afferma saggiamente che, se si desidera un fiore, perché “gli si vuole bene”, lo si coglie e lo si porta con sé. Se lo si ama, invece, lo si innaffia ogni giorno e ci si prende cura di lui”. (cfr. D.Rattacaso)
Cari amici vedete come le cose possono essere diverse se viste nel modo giusto e come dobbiamo muoverci e vivere le nostre relazioni. La vera felicità sta nel sentirsi amati e poter amare, nell’appassionarsi di quello che ci circonda e di quello che facciamo, di vivere il presente con uno slancio unico che ci permetterà anche di guardare avanti carichi delle esperienze del passato.
Nessuno come si dice “nasce imparato”, ma tutti possiamo imparare e crescere in questo e incamminarci sulla via giusta capaci di accettare il temporale per godere dell’arcobaleno.
L’esempio principe in questo stile di vita ce l’ha insegnato Gesù con la sua venuta tra di noi, con la sua vita, con il suo esempio, come si è mosso, cosa ha detto e fatto con i suoi discepoli e le persone che lo seguivano.
Vi invito a prendere i vangeli e leggerli con calma con questa prospettiva e con Lui camminare e costruire le nostre scelte quotidiane e i rapporti interpersonali che ognuno di noi ha e coltiva.
@unavoce
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