Consacrarsi a Maria

 

“consegnare, volontariamente ed in anticipo, le chiavi del mio cuore e della mia anima alla Madre di Dio… al fine che, comunque le cose vadano”. (cfr. amicidomenicani)

 

Il prossimo 25 marzo il Papa consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, qui voglio offrirvi solo un piccolo spunto di riflessione per prepararci a vivere questo momento con fede e intelligenza, con impegno e la certezza della nostra fede.

Per chi crede e per chi non crede, per quelli scettici o di altre fedi e religioni, per tutti l’impegno a costruire la pace ogni giorno là dove viviamo e con chi viviamo.

A Maria affidiamo tutto come un figlio affida tutto alla sua mamma, la vera e unica e sola persona che non ci tradirà mai che sarà sempre nel nostro cuore che con il suo amore pur nella severità ci dirà e ci indicherà la strada ci proteggerà e difenderà sempre con questo spirito al cuore di Maria affidiamo tutto perché lei al figlio suo presenterà tutto e parlerà di noi a Lui il Dio della storia.

“Cosa significa “consacrarsi a Maria” – Tratto dalla rivista “Madre di Dio”. “Consacrarsi alla Madonna” vuol dire accoglierla come vera madre, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi. 
La consacrazione a Maria vanta una storia molto antica, anche se si è andata sempre più sviluppando negli ultimi tempi. 
Il primo ad usare l’espressione “consacrazione a Maria” è stato San Giovanni Damasceno, già nella prima metà del sec. VIII. E in tutto il Medioevo era una gara di Città e Comuni che “si offrivano” alla Vergine, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie. Ma è nel sec. XVII che iniziarono le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656… [L’Italia arriva tardi, nel 1959, anche perché non aveva ancora raggiunto l’unità al tempo delle consacrazioni nazionali]. 
Ma è specialmente dopo le Apparizioni di Fatima che le consacrazioni si moltiplicano sempre più: ricordiamo la consacrazione del mondo, pronunciata da Pio XII nel 1942, seguita nel 1952 da quella dei Popoli russi, sempre ad opera dello stesso Pontefice. 
Ne seguirono tante altre, specie al tempo delle Peregrinatio Mariae, che terminavano quasi sempre con la consacrazione alla Madonna. 
Giovanni Paolo II, il 25 Marzo 1984, rinnova la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, in unione con tutti i Vescovi dell’orbe che il giorno precedente, nelle loro Diocesi, avevano pronunciato le stesse parole di consacrazione: la formula scelta iniziava con l’espressione della più antica preghiera mariana: “Sotto la tua protezione ci rifuggiamo…”, che è una forma collettiva di affidamento alla Vergine da parte del popolo dei credenti”.
(cfr. P. Amort)

“Consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria non consiste solo nel pronunciare una formula o nel compimento di una determinata pratica.
Sarebbe troppo semplice. Consacrarsi o affidarsi a Maria significa rimettere tutta la propria vita nelle mani della Madonna offrendo tutto quello che facciamo a Dio facendolo passare attraverso il Suo Cuore Immacolato.
E molto più consiste nell’affrontare le vicessitudini della vita senza lamentarsi e senza sbuffare, adorando i disegni divini. Proprio come ha fatto la Madonna ai piedi della croce.
Fare la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e lamentarsi in continuazione di tutto e di tutti è una palese contraddizione. Come vedi, la strada della consacrazione o affidamento al Cuore Immacolato di Maria è una strada molto bella e ardua di santificazione.
Significa sottomettersi ai disegni divini che il Signore fa passare attraverso le Mani di Maria, che sono sempre Mani piene di amore”.
(cfr. amicidomenicani)

Uniamoci a questa preghiera con il Papa.

@unavoce

 

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