la regola d’oro per superarla

 

«Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. (Matteo 7,12)

 

Può accadere, nella vita, di deludere le aspettative di alcune persone e se queste sono persone a cui teniamo, che stimiamo, di cui desideriamo la loro approvazione, allora la delusione per noi è altrettanto pesante come per chi la riceve. 

Tutto questo non è un movimento calcolato, ne pensato a priori, ma è il frutto di alcune scelte che liberamente noi facciamo e il più delle volte il risultato che ne scaturisce è alla fine quello di deludere, forse perché non abbiamo calcolato tutti gli aspetti delle nostre scelte, delle reazioni delle persone a cui teniamo o che consideriamo amiche, siamo stati forse un  po’ troppo egoisti. Tale delusione, provocata o subita, è più forte quando il soggetto è un amico, un famigliare, una persona che stimiamo.

“Spesso agendo d’impulso, magari senza pensare troppo, possiamo commettere degli errori, ci ritroviamo senza volerlo a mettere qualcuno a cui teniamo in difficoltà, deludendo così le sue aspettative.” (cfr. psicologidelbenessere)

Nel corso della vita, creando legami interpersonali, relazioni e incontri, ci presentiamo in un determinato modo e qualche volta carichiamo di maggior significato alcuni nostri ruoli e atteggiamenti pensando, così di apparire meglio o di essere meglio accettati, o forse inconsciamente diciamo quello che vorremmo essere, ma non lo siamo, con il tempo eventi particolari, situazioni di stress o cambiamenti di vita, però, possono indurre a deludere le aspettative di queste persone che abbiamo avvicinato e conosciuto.

Ora, se questo è quello che accade, il primo passo per trovare  un rimedio, sarà quello di fermarsi a riflettere e pensare a come ci siamo mossi, a quali scelte abbiamo fatto e le conseguenze che ne sono scaturite in chi aspettava un segno di amicizia e vicinanza e noi, nella confusione più totale dei nostri cambiamenti e rinnovamenti, ci siamo persi e non accorti che stavamo deludendole.

Ora cosa fare? Ovviamente la verità di un malinteso, che crea delusione, sta nel mezzo, non c’è mai un errore solo da una parte e il primo passo sarà allora quello di ascoltarsi, ascoltare l’altra persona e farsi ascoltare.

Il Vangelo ci aiuta anche in questo, fai agli altri quello che vorresti ricevere, pensa a come ti sei comportato e come avresti voluto, se fosse stato l’altro a comportarsi come ti sei mosso tu, vorresti essere non giudicato o giudicato con misericordia, come la peccatrice, come Zaccheo, come Pietro … 

Ascoltare le motivazioni dell’altra parte, saper chiedere scusa e rimettersi in gioco, apportando quelle modifiche di atteggiamento che aiutano a star bene entrambi, sarà la strada per la ripresa, se c’è e ci sarà la volontà di sistemare le situazioni.

Essere se stessi non è facile e questo può creare dissapori, ma tornare ad essere quello che si era, anche se non facile o non voluto, può diventare una via per recuperare amicizie e relazioni a cui teniamo. Un essere se stessi che non vincola la libertà di nessuno, ma che sa aprirsi a una chiarezza maggiore.

Cambiare significa – alla fine, in questo lavoro di recupero – accettare di aver sbagliato, di non aver avuto la sensibilità e l’attenzione necessaria verso le altre persone a cui teniamo, avendo pensato solo a un benessere personale in quel momento necessario, ma che ora, se si vuol recuperare, va cambiato, rivisto, perché star bene con se stessi non deve danneggiare gli altri e far star bene gli altri non deve danneggiare noi stessi. Capite che il lavoro non è facile, va recuperata quella scala di valori che abbiamo e che forse è stata dimenticata e rimette in luce cosa veramente conta. Questo non significa abbandonare alcuni e scegliere altri, ma solamente vivere con una libertà che fa essere se stessi rispettando tutti.

Attenzione, coinvolgimento, confidenza hanno creato i legami e questi subiscono il tempo come ogni cosa e l’apparente lontananza che si è venuta a creare non significa essersi dimenticati o non aver passione e attenzione, ma solo un cambio di tempi e modi che se da una parte all’inizio creano disagio, nel momento del confronto diventano ricchezza per rinsaldare quell’amicizia o rapporto che sembrava essersi incrinato e questo vale nel rapporto di coppia, in famiglia, con i colleghi e molto nelle nostre amicizie. 

Imparare ad ascoltarci, a confrontarci, a dire le cose per quello che sono e saper accettare i cambiamenti nostri e degli altri ci aiuterà ad essere persone vere, felci, autentiche che sapranno vivere e aiutare a vivere.

Deludere le persone è un grosso dispiacere, avevamo impiegato tempo ed energie per farci accettare, per farci stimare e poi un errore o più momenti di disagio hanno portato a deludere chi aveva creduto in noi, chi si era fidato di noi. So quanto possa essere difficile e accettare di aver deluso un superiore, un collega, un amico, la propria moglie o marito, figlio o genitore, può essere un’esperienza dolorosa, ma questo – se all’inizio ci fa cadere nello sconforto – ci deve aiutare però a riprendere il cammino, sapendo che nessuno è perfetto e che si può recuperare il dialogo. Rimanere a terra non serve, sapersi rialzare arricchisce te e chi ti sta vicino. 

La frase “da te non me l’aspettavo” è sicuramente la più dura che possiamo ricevere o dire e davanti a un fallimento non dobbiamo rimanere a terra, come dicevamo, ma riscattarci e far riscattare affinché la rabbia, che alcune volte ne nasce, possa essere recuperata dal bene superiore, dal sentimento di stima, amore, affetto che c’è e che c’era. Se non si sa recuperarlo forse allora non c’è mai stato un vero sentimento, ma era solo un rapporto interessato.

Pertanto, a conclusione, di questi pensieri sparsi e confusi, “la regola d’oro” che dobbiamo vivere non è solo quella di avere queste attenzioni, ma di impegnarci a fare il bene e non solo ad evitare il male. Nel momento poi invece che questo accada, allora, la grande capacità di saper essere umili, di saper riconoscere i nostri errori e di chiedere scusa riprendendo il cammino con maggior energia e slancio, con uno sguardo alto e pieno di speranza che sarà l’unica strada.

In conclusione, ci vuole la volontà da entrambi le parti e la capacità di accettare i limiti e di saper chiedere scusa, di sapersi ascoltare con pazienza e amore certi che le cose torneranno ad essere brillanti come la perla preziosa del campo, per la quale vale vendere tutto per acquistarlo.

Non adirarti contro gli empi,
non invidiare i malfattori.
Come fieno presto appassiranno,
cadranno come erba del prato.

Confida nel Signore e fa’ il bene;
abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia del Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore.

(Salmi 36, 1-4)

 

@unavoce

 

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