Come difendersi dal male
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. (Mt. 10, 12-14)
Tutti vorremmo un mondo migliore, capace di accogliere, di offrirci quello di cui abbiamo bisogno: lavoro, serenità, comodità, rapporti interpersonali pacifici, amore, ecc… poi, però, alla fine non solo non li abbiamo, ma anche pur desiderandoli e pretendendoli noi, non siamo sempre disposti a fare il primo passo ad iniziare da noi. Con questa provocazione iniziale e rifacendomi a una riflessione del sito “diventarefelici” vediamo come affrontare questo aspetto della vita.
“Il principio di base da cui dobbiamo partire si chiama indipendenza emotiva. Se non comprendi questo, le persone ti faranno sempre del male. O almeno questo è quello che crederai tu. Cosa significa indipendenza emotiva? Non significa indifferenza, non significa egoismo (io sto bene, degli altri chi se ne frega), non significa distacco o isolamento (sto bene da solo e tengo a distanza gli altri). Indipendenza emotiva significa che le mie emozioni (emotiva) sono indipendenti da quello che mi accade. E da quello che fanno gli altri. Esattamente l’opposto di quel che pensiamo di solito, allorché consideriamo le cose che succedono, i comportamenti o le parole degli altri la causa della nostra felicità o della nostra sofferenza. Il primo passo per difenderti dalla cattiveria degli altri è capirlo. Hai due possibilità nella vita, due grandi alternative: Amore e paura. Aprirti a quel che accade (Amore), oppure chiuderti (Paura). La seconda opzione sarà la vera causa della tua sofferenza e del tuo malessere, anche se in apparenza chiuderti di fronte alle cose che temi sembra la soluzione più logica. Il segreto è invece fare proprio il contrario: aprirti e accogliere la vita come viene, con tutto quello che ti offre e imparare ad avere l’indipendenza emotiva per viverlo in modo saggio, prudente e positivo. Per cui mi è venuta in mente una cosa importante se vuoi difenderti dalla cattiveria degli altri: fai attenzione alle loro scarpe. Sì, faresti entrare in casa tua una persona con le scarpe sporche di fango? Io dico di no, visto che poi ti toccherebbe pulire tutto! Aprire la porta e amare non significa che lasci entrare le persone con le loro scarpe sporche. La porta è aperta, ma se hai del fango sotto alle scarpe, prima devi pulirle sul tappeto, poi entri. Amare non significa assecondare. Amare significa anche dire di “no” quando pensi che quel comportamento sia sbagliato. Se amo io voglio che tu entri nella mia casa, voglio condividere con te la mia vita, e non perché senza di te non sono felice: per cui non entri con le scarpe sporche. Se avessi bisogno di te per stare bene, probabilmente subirei lo sporco pur di non perderti. E questo non sarebbe mai amore. La mia porta è aperta per coloro che vogliono rispettare la mia casa, altrimenti resta aperta, ma per entrare ti chiedo di pulire le scarpe, o di toglierle, per non rovinare tutto. Amare non significa mai subire o assecondare gli altri per timore che si allontanino. La mia porta è aperta, per cui chi vuole entrare davvero, con rispetto, può farlo. Non troverà mai un muro da parte mia, ma delle regole che proteggano ciò che offro, queste sì. E ovviamente se mi rendo conto che una persona ha bisogno urgente del bagno perché sta male, non importa se sporcherà un po’ in casa: posso pulire, posso capire, posso comprendere. Amare è flessibilità, le persone devono venire prima delle regole. Ovviamente sta a te capire se chi arriva sulla porta con le scarpe sporche ha davvero un bisogno urgente oppure ne approfitta perché vuole entrare ma non gli importa nulla dello sporco che può portare dentro. Anche capire se una persona (ti) ama davvero è importante. E visto che saper dire di “no” è indispensabile per poter difenderti dalle azioni negative degli altri. Amare è la cosa più impegnativa del mondo forse anche per questo: restare aperti, senza restare inerti. Accogliere senza subire, capire senza farsi ingannare. Ma ricorda: se la porta la chiudi non proteggi la tua casa, ci muori dentro”. (cfr. diventarefelici)
Scuotere la povere dai calzari non è chiudersi, rifiutare, giudicare, ma solo segno di libertà e rispetto, cose che dobbiamo vivere prima di pretendere. Non chiuderti se il male ti circonda, ama sempre e comunque. Fai la tua parte non aspettarti nulla in cambio, amare è un donarsi continuo e il male e le cattiverie sconfiggile con la tua serenità, con la tua allegria, con la gioia di quello che hai di quello che sei di quello che l’oggi ti offre.
Mille situazioni e persone incontrerai nella vita che ti faranno soffrire, sii sempre te stesso, riconosci il valore in te i doni che hai e vivi sapendo che il Signore cammina con te. Fai del bene sempre e comunque, sarai così libero, veramente libero emotivamente e spiritualmente e l’amore crescerà in te e vivrai la tua vocazione di vita in modo pieno autentico e da protagonista. Solo con questa libertà interiore ti difenderai dal maligno, dal male, dal cattivo e dalle cattiverie. Le parole di Santa Tersa d’Avila accompagnino la nostra riflessione, la nostra preghiera e la nostra vita.
“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace”.
@unavoce
Foto di Copertina: fonte