La FOTO, il motivo della scelta: 

Militare italiano di vedetta

Uno scatto semplice, quasi insignificante, una vedetta. Questo è il compito importante di sorvegliare, osservare, senza farsi vedere, lavorare per la pace e il bene comune con rispetto, in disparte per dare sicurezza, serenità e pace a tutti.

   

FOTO: (cfr. linkiesta)

Militari: uomini e donne a servizio del bene

  

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica 

 

ASCENSIONE DEL SIGNORE – Lc 24,46-53

alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.  

“La festa dell’Ascensione ci racconta l’educazione che Dio ha nei confronti dei suoi discepoli e quindi anche di ciascuno di noi, un’educazione che passa attraverso una partenza. Cioè, se fino a quell’istante i discepoli hanno potuto contare sulla presenza concreta, reale, dell’uomo Gesù accanto a loro, la partenza di questo uomo crocifisso e risorto, ma pur sempre presente accanto a loro e prepara all’arrivo dello Spirito Santo cioè alla stessa presenza di Dio però non di fianco ma dentro i discepoli, non avranno più un punto di appoggio accanto a loro, nelle circostanze intorno a loro, nei loro cenacoli chiusi, in quello che stanno vivendo, non troveranno un aiuto di fianco in maniera orizzontale ma troveranno un aiuto interiore cioè una forza e una compagnia che viene dal di dentro della loro umanità e non accanto alla loro umanità. Ecco perché la festa dell’Ascensione non è una festa banale perché la partenza di Gesù prepara l’arrivo di qualcun altro cioè all’arrivo di una presenza diversa così come quando si ama qualcuno a un certo punto si è disposti a fare un passo indietro, perché questo qualcuno emerga con tutta la propria storia la propria diversità, che comincia a diventare protagonista della propria vita e se noi amiamo senza aiutare gli altri a diventare protagonisti della loro vita forse non li stiamo amando tanto davvero. Gesù invece ci ama così, ci aiuta a fino a un certo punto e poi ci domanda di fare noi un passo in avanti cioè di diventare protagonisti. E che cos’è che ci aiuta a diventare protagonisti? Lo Spirito Santo, che è la sua presenza che non lede e non condiziona la nostra libertà. Una forza che viene dentro ciascuno di noi e ci riveste di una potenza che sì viene dall’alto ma che passa attraverso la nostra umanità. Per questo l’Ascensione che forse è la festa di un assenza in realtà è il passo indietro di qualcuno che ci ama, un passo indietro necessario perché la Pentecoste possa davvero accadere dentro la nostra vita”. (cfr. d.L.M. Epicoco

Fare un passo indietro, dare luce, spazio a chi serviamo più che essere serviti è la logica del Vangelo, è la logica dell’amore, è la logica di chi è a servizio del prossimo, di chi dona la sua vita per un bene maggiore, per valori condivisi che debbono essere rispettati, coltivati e serviti con le singole vocazioni di vita. Così i nostri uomini e donne in divisa vivo e servono. Un passo indietro, è allora lo stile del cristiano che accoglie, che sa comprendere, che si fida che lascia spazio, così come Gesù l’ha lasciato allo Spirito Santo affinché animi il nostro cuore e dia la vera linfa per la vita vera.

Buona festa dell’Ascensione

22.5.22-Ascensione@unavoce