Impara dai tuoi errori

A te, Signore, innalzo l’anima mia, mio Dio, in te confido:
che io non resti deluso! Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso; sia deluso chi tradisce senza motivo
(cfr. Sal. 25, 1-3).

 

Una delle situazioni della vita che arreca maggior difficoltà è la paura di deludere le persone a cui teniamo, che sia un famigliare, un amico o un superiore, questo sentimento rischia sempre di essere troppo forte, limitando le nostre azioni e il nostro pensiero, portandoci talvolta a non essere liberi e veri, ma costruendo un personaggio, mettendo una maschera per paura di non essere all’altezza delle aspettative.Vorremmo essere i migliori, i più bravi, i meglio considerati, più amati e stimati, richiesti … ma ognuno di noi ha dei pregi ovviamente, ma anche dei difetti e questo è inevitabile e se la considerazione che desideriamo non ci fa essere noi stessi e non pone anche sul piatto della bilancia i nostri limiti, allora il rischio è il fallimento e la delusione, delusione per noi e per chi da noi si aspetta altro, perché altro abbiamo fatto intendere. Il desiderio di essere accettai e stimati, considerati e impegnati in cose grandi, perché ci sono state affidate per stima e fiducia, è grande. Siamo disposti a tutto talvolta e soprattutto a mentire a noi stessi sulle nostre possibilità e capacità e come una gara viviamo le nostre giornate e le attività in esse come se dovessimo sempre vincere, ma la vita non è così.

“Pensiamo per un momento alle decisioni per la nostra vita: dove abitare, quale lavoro svolgere e la propria situazione sentimentale. Come siamo arrivati dove ci troviamo oggi? Nella migliore delle ipotesi abbiamo ascoltato le nostre esigenze, i nostri desideri e le nostre preferenze. Eppure, molte persone finiscono per costruire la propria realtà in base a ciò che gli altri si aspettano da loro. La paura di deludere è più forte di quanto pensiamo. Sicuramente conosciamo qualcuno che voleva fare l’artista e ha finito per studiare economia o una persona che rimane in una relazione solo per paura del cambiamento. Noi stessi probabilmente dedichiamo tempo ad attività e persone che non ci nutrono o non ci attraggono. Perché andiamo contro la nostra stessa essenza?”. (cfr. lamentemeravigliosa)

Ora, cosa si nasconde dietro la paura di deludere? Voler piacere agli altri, essere considerati, stimati, cercati. Uno dei sentimenti è il senso di colpa, esempio per la famiglia che ci ha dato tutto, quindi scelte e risultati condizionano. La vergogna, se non riusciamo a dimostrare o portare i risultati attesi. Ancora, paura dell’abbandono, essere messi da parte di fronte a un nostro fallimento, che sia affettivo o professionale.

Come poter superare queste situazioni che ognuno di noi in modi diversi vive o rischia di vivere? Riflettere sui nostri veri obblighi e obiettivi con libertà e umiltà, sapendo mettere dei paletti e dei limiti, sapendo che alcune cose si possono fare e altre no, rispettando la nostra dignità e non rinunciandovi per piacere ad altri, quindi partendo da cosa veramente desideriamo per noi stessi, gli altri ci possono consigliare, indirizzare su una strada, ma saremo noi a scegliere cosa veramente vogliamo.

In questa ottica l’impegno è quello di aprire la mente e il cuore, la capacità di confrontarsi, di riconoscere i doni che abbiamo, ma anche i limiti per non fallire, non per gli altri, prima di tutto per noi stessi. Vivere consapevolmente ci aiuterà a non deludere e non deluderci, ma ad essere persone integrate, persone concrete, realizzate che faranno la differenza per se e per gli altri.

Quando questo non accade, l’esperienza è quella della delusione, per noi e per quelli a cui noi teniamo. Il giudizio di chi stimiamo, di chi “conta”, condiziona e nel momento del fallimento tutto crolla e il rischio è la depressione, l’isolamento, l’allontanamento.

Fare i passi giusti nella vita è l’impegno, ovviamente non è sempre tutto così scontato, ma soprattutto quando pensi di essere tu il padrone del mondo e della tua vita, senza dover rendere conto, allora il rischio è quello di sbagliare, quando la testa si allontana dalla realtà, allora il rischio è di deludere.

“Come reagire quando ti rendi conto di aver fallito? Rifletti sul tuo fallimento. Quando sbagliamo abbiamo un’occasione unica di esaminare noi stessi. Possiamo riflettere sulla nostra conversione, forse, sul nostro carattere sicuramente, sulla nostra maturità spirituale, sui nostri obiettivi e sui mezzi che usiamo per raggiungerli (Salmo 139:23, 24). Impara dal tuo fallimento. Impara dagli errori degli altri, ma soprattutto rifletti sui tuoi, per non deludere a tua volta (quante volte ci soffermiamo su quanto siamo delusi, e non su quanto siamo deludenti!). Non finire, però, nella trappola della paura di non riprovarci, per non sbagliare, come fece il servitore nella parabola (Matteo 25:25). Wayne Gretzky, il campione canadese di hockey su ghiaccio, ha osservato che sbagliamo il 100% dei tiri che non facciamo! Famosa la risposta di Thomas Edison che perfezionò la lampadina ad un giornalista che gli faceva notare che ha dovuto fare duemila tentativi per inventare la lampadina: “Ho trovato semplicemente millenovecentonovantanove modi su come non va fatta una lampadina!”. Non fare del tuo fallimento il tuo capolinea. Fallire significa deludere qualcuno. Possiamo deludere Dio (il peggior fallimento!), chi si fida di noi e crede nelle nostre potenzialità, oppure noi stessi, dimostrando ad esempio di non essere all’altezza di una certa situazione. Alcune volte deludiamo contemporaneamente Dio, gli altri e noi stessi! Quando accade, non chiudiamoci nel ripostiglio della frustrazione. Nessun fallimento è irrimediabile, se c’è ravvedimento. Se sei caduto, rialzati: il Signore ti tende la mano! (Michea 7:8; Salmi 145:14). Reagisci, ricevi il perdono di Dio per mezzo di Cristo, e vai avanti!”. (cfr. svoltaonline)

Impegniamoci, allora, a vivere con i piedi per terra, consapevoli e attenti, capaci di riflessione, di confronto e disposti ad accettare i fallimenti così come i traguardi. Non pesare a cosa diranno gli altri, non potrai piacere a tutti, ma impara da ogni situazione, bella o negativa, per crescere e diventare vero, autentico, libero e capace di essere positivo.

“Se impari a stare in ascolto di quello che senti e a manifestarlo con parole amorevoli, permetti alle persone che ami di conoscerti veramente e mostri loro che avere paura è normale. Non hai più bisogno di fare il duro, quello che non crolla mai e risolve tutto… puoi imparare a stare nella fiducia che una Forza più grande lavora per te e, quando le situazioni che vivi hanno raggiunto il loro scopo (mostrarti chi sei), si sciolgono da sole”. (cfr. S. Pallini)

Nella preghiera, nel silenzio della tua stanza e nel confronto con la tua guida spirituale, cerca le risposte, studia il percorso, riprendi il cammino e impara dai tuoi errori.

@unavoce

 

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