devozione e vita

“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. (Mt 11, 28-30)

 

Quando si parla di militari, se non si è addentro a questa realtà, il rischio è di partire con pensieri preconfezionati e non sempre chiari e obbiettivi, ma di parte, da una o dall’altra del pensiero che anima la nostra gente che sia laica o cristiana o di altra fede. Il militare, però, non dobbiamo dimenticarlo è una persona che ha scelto una vocazione di lavoro che è un servizio e al di là e con buona pace di chi non la pensa nello stesso modo, sono uomini e donne capaci veramente di essere immagine bella di una Nazione, di una Patria, di quei valori che tutti desideriamo e che non tutti riusciamo a vivere con impegno.

Ora, alla luce di questa premessa, vorrei portare alla vostra attenzione una devozione della cristianità che ricorre proprio nel mese di giugno: la Festa del Sacro Cuore di Gesù. 

Nella tradizione cristiana questo mese è dedicato alla devozione del Sacro Cuore di Gesù. Una devozione nata lontana nel tempo e che oggi voglio ricordare a me e a voi per viverla nel nostro quotidiano. Al di là di uno spiritualismo superficiale, forse alcuni potrebbero così catalogarlo, pregare e vivere questa dimensione è invece al centro della nostra essenza di cristiani. Il messaggio evangelico si può riassumere in un’unica parola: Amore e mai come quest’immagine di un Cuore che sa amare, incarna la nostra fede, un cuore che sa amare come ama Cristo, un cuore capace di apertura, di donazione, di sacrificio, un cuore di madre e padre, di innamorato dell’umanità, un cuore, quello di Cristo, che sa essere con il suo popolo sempre.

Questo l’insegnamento che dobbiamo apprendere per essere autentici nella fede e nella vita, una spiritualità che diventa azione quotidiana nel vivere le nostre relazioni, le nostre vocazioni, i rapporti di lavoro o famigliari, di amicizia o di gruppo, di chiesa o di associazione o aggregazione. Vivere con un cuore capace di accogliere e di amare senza giudizio e pregiudizio, un cuore capace di grandi cose.

“Il tema del «cuore» è certamente centrale nell’antropologia biblica, ed è presente anche nei Vangeli, dove Gesù mostra sé stesso come «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), e dove evidenzia la «durezza di cuore» di alcuni (cfr Mt 19,8). I Padri della Chiesa hanno sviluppato il tema del cuore, soprattutto partendo dalla ferita del costato di Gesù, da cui uscì «sangue e acqua» (Gv 19,34), simbolo dei sacramenti e della Chiesa stessa. Durante il Medioevo, con le sue varie spiritualità, soprattutto francescana e domenicana, la devozione al Sacro Cuore di Gesù si è diffusa tra il popolo, ma è nell’Età moderna che essa tende ad avere un riconoscimento liturgico. A san Giovanni Eudes si deve la composizione del primo Ufficio liturgico in onore del Cuore di Gesù, la cui festa solenne fu celebrata per la prima volta, con l’adesione di molti vescovi della Francia, il 20 ottobre 1672. Il 6 febbraio del 1765, Clemente XIII, accogliendo le richieste dei vescovi di Polonia e dell’Arciconfraternita romana intitolata al Cuore di Gesù, concesse loro di celebrare la festa liturgica in onore del Sacro Cuore, con l’Ufficio e la Messa propria. Nel 1856, il beato Pio IX introdusse la festività del Sacro Cuore nel calendario della Chiesa latina…”. (cfr. La Civiltà Cattolica, quaderno 4127)

“Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza” (cfr. Prefazio Solennità del sacro Cuore) 

Possa questa festa ravvivare in noi la devozione e la preghiera per essere sempre capaci di vivere con questa passione, con questo cuore il servizio in divisa che svolgiamo.

@unavoce

 

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