Uniti per il Regno

 

Il Papa in questi giorni, incontrando i Padri Missionari d’Africa (Padri Bianchi), congregazione religiosa, radunati a Roma per il capitolo generale, così si è espresso: “E l’apostolo di Gesù Cristo non è uno che fa proselitismo, non è un manager, non è un dotto conferenziere, non è un “mago” dell’informatica, l’apostolo è testimone. Questo vale sempre e dappertutto nella Chiesa, ma vale specialmente per chi, come voi, è chiamato spesso a vivere la missione in contesti di prima evangelizzazione o di prevalente religione islamica”. (cfr. VaticanNews) Parole, come ci ricorda il Santo Padre, che valgono per tutti quelli che sono chiamati ad evangelizzare.

Fermandomi a leggere l’intervento di Papa Francesco e riflettendo sul nostro servizio tra le Forze Armate, ripensavo alle varie realtà della Chiesa, i vari settori e aspetti che la Chiesa Cattolica segue e direi a trecentosessanta gradi, presente nella vita mondiale. Non c’è aspetto dove non sia presente la Chiesa, perché in ogni situazione c’è l’uomo che vive e nella vita dell’uomo, in qualsiasi settore si applichi, allora la voce di Dio, la presenza del Signore, attraverso la Sua Chiesa è indispensabile. Ognuno, secondo la sua vocazione, le sue doti, le sue capacità, i suoi carismi e il Papa attraverso il Suo Servizio, unisce e dirige questa Chiesa di Cristo come primo testimone e ci guida ad esserlo, ognuno secondo la sua vocazione, sacerdoti o laici, tutti uniti come unico popolo di Dio in cammino e in dialogo con vicini e lontani credenti e non. Questa unità e capillarità organizzativa, indispensabile per la vita delle comunità, non è un surplus della fede, ma la strada per vivere l’esperienza spirituale, in questo mondo e durante il tempo che ci è dato da vivere. Ognuno, ha il suo percorso, un suo rapporto personale con Dio, ma insieme si cammina e insieme si cresce e si servono i fratelli, questo il senso della Chiesa istituzione, voluta da Cristo.

Talvolta simo confusi dalle persone che vivono la Chiesa, ma come tutti gli uomini, sono e siamo persone fragili, limitate che solo con serena umiltà si confrontano con il mondo e nel mondo con il Vangelo e in questo cammino di crescita continua si svolge la vita della Chiesa fatta di preghiera e carità, fatta di educazione e formazione per conoscere e meglio servire Dio e amarlo nei fratelli. In questa ottica, ogni sacerdote, religioso e religiosa, movimento e associazione, gruppo e singolo, sono chiamati a testimoniare l’amore di Dio. 

Ora, quando parliamo di evangelizzazione o missione pensiamo immediatamente ai missionari oltre i nostri confini, quando parliamo di pastorale pensiamo alla parrocchia, ma altri settori esistono e vivono, come, per esempio, la presenza negli ospedali, nelle università, in organizzazioni internazionali, nella diplomazia e così nelle carceri e anche nelle Forze Armate, una presenza determinate, coinvolgente, che condivide non solo la presenza, ma la vita di queste persone e in questa realtà la Chiesa diventa efficace e si fa portatrice con strumenti e modi adatti alla realtà che serve, di speranza e fede.

Una pastorale fatta di presenza di vita condivisa nel posto di lavoro, “con l’odore delle pecore”, una pastorale che va la di là delle forme tradizionali per stare accanto all’uomo, una pastorale che è fatta di dialogo continuo, di un mettersi in discussione, di rispondere a domande e perplessità, una pastorale rivolta non solo e necessariamente ai vicini, ma ai lontani, agli scettici, a chi non crede, un esserci con lo stile del fratello e collega, del padre e amico, una pastorale che avvicina attraverso il linguaggio del mondo per aiutarlo a superarlo e viverlo in modo creativo cercando anche la parte spirituale di esso. Pertanto, non necessariamente “più cose si fanno meglio si fanno”, ma più tempo e testimonianza offri, più la comunità cresce e da qui poi ovviamente iniziative e attività di ogni tipo.

Una catechesi fatta a tu per tu con chi s’interroga o critica o cerca risposte, una liturgia vicina e spiegata, adattata nel modo corretto e secondo le norme, ma leggibile a chi più distratto per far comprendere il mistero, una carità vissuta accanto a chi soffre e a quelli a cui il servizio di questa porzione di chiesa è inviata a difendere e proteggere, vicini per arrivare ai lontani a tutti. 

Cristiani, preti e laici, militari e cristiani per il Regno, preti … per la Chiesa, preti … per ogni persona di buona volontà, preti … per costruire un mondo migliore, questo è il nostro sacerdozio, la nostra vita cristiana, la nostra appartenenza alla Chiesa attraverso lo specifico delle nostre singole vocazioni per servire i fratelli in questa Chiesa tra le Forze Armate.

Ama la Chiesa, prega per i suoi membri laici o religiosi, prega per il Papa e i suoi Vescovi, prega per i preti, per il tuo Parroco o cappellano, perché tutti insieme amando e stimandoci l’un l’altro possiamo servire Dio e fratelli sempre meglio.

@unavoce

 

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