La carità non abbia finzioni

Un’altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». (Matteo 13,24-30)

Se giudichi le persone, non hai il tempo di amarle (S. Teresa di Calcutta)

  

Cambiare nella vita è fondamentale, rinnovarsi, rimettersi in gioco, ma il problema il più delle volte non è del soggetto che decide di compiere questo cammino, ma è di chi ha intorno, la famiglia, gli amici, i colleghi … che forse mossi da invidia o da un perbenismo vuoto e sterile iniziano un “chiacchiericcio” insano e malevolo verso la persona che sta cambiando o che è cambiata e per quale motivo? Talvolta non ci sono motivi, ma solo il desiderio di attenzione o di mettersi in mostra creando, nel momento che la cosa si esprime, malessere negli altri.

Non ci sono convinzioni, ideali, o giustizie, più o meno vere, trasparenti, ma solo il gusto di mettere zizania, ma di queste cose ne abbiamo già viste nel vangelo e la risposta del Signore è chiara, lasciare crescere il buon grano con la zizzania, la purificazione avverrà al tempo giusto e le cattiverie fini a ste stesse avranno, come dicono i nostri anziani, “le gambe corte”, la verità, l’onestà, il bene, il far del bene, se non è ripagato, comunque verrà fuori.

Assistiamo a questi movimenti a livello mondiale, ma quando accadono nelle piccole comunità o in famiglia, allora possono diventare destabilizzanti come una guerra.

Noi siamo figli della luce, simo animati dal bene e accettare la croce della maldicenza, della cattiveria, se non siamo preparati è però parte della vita e dobbiamo affrontarli con serenità nella verità e nella preghiera.

Personalmente non è la prima volta che mi capita di vedere ed essere addirittura oggetto di questi giochi malevoli, il male, il demonio usa tutti gli strumenti per affossare il bene, e come credenti e fedeli al vangelo dobbiamo resistere alle tempeste del mare, ancorandoci sempre e di più alla nostra fede per fare il bene comunque e ovunque al di là del pensiero di alcuni che seminano vento perché questi raccoglieranno tempesta. 

La cattiveria e l’invidia umana sono le peggiori emozioni che possiamo provare, l’invito è a rimanere saldi nella fede e fare il proprio dovere, a seminare pace là dove c’è odio, portare il bene là dove c’è divisione, dire la verità e vivere nell’amore sempre e comunque.

A questi infelici della propria esistenza, che debbono ricorrere a strumenti così meschini di ieri e di oggi, dico, imparate a sorridere alla vita, a non puntare il dito, a cercare la verità vera, a non supporre le cose, a non vedere il male in ogni situazione, a non sentirsi degli arrivati, dei “padrieterni” perché uno solo è Dio e in Lui noi dobbiamo rispecchiarci per imitarlo nel bene nella vita onesta, nella carità.

@unavoce

 

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