L’arte di vivere

 

Con il mese di agosto ci inoltriamo nel periodo estivo a pieno ritmo, il clima ce lo ricorda, lo stop dal lavoro e i periodi di vacanza che siano vicini o lontani ci parlano di tempo di relax. Un tempo che tutti cerchiamo non solo una volta all’anno ma durante il cammino ordinario della nostra vita essendo ormai diventata frenetica. Lo stile moderno è uno stile sempre di fretta, immediato, tutto e subito e se da una parte è un grande vantaggio, dall’altro rischia di svuotarci e di farci perdere la bellezza della contemplazione, del silenzio, della tranquillità che ora in questo tempo tutti, in diversi modi, cerchiamo, che sia una gita o una giornata al mare o in montagna, una sera spensierata con gli amici o un viaggio con la famiglia, questo tempo tutti desideriamo sia personale.

Ora, alla luce di queste intenzioni, questa semplice riflessione per aiutarci a recuperare quella dimensione spirituale che va al di là della fede o delle religioni ma che è insita nella nostra vita, nella nostra natura umana, alla quale poi ognuno di noi risponde con la propria fede, la propria formazione e le proprie tradizioni. Per noi credenti questo aspetto diventa fondante ogni altro gesto, ogni altra azione e scelta di vita. Che sia sposato o single, consacrato o laico, cerchiamo di vivere al meglio la nostra fede in Cristo attraverso la vita della Chiesa.

“Per bilanciare l’energia dell’estate che ci porta all’esterno, cerchiamo momenti di solitudine e di silenzio. Creiamo uno spazio tra noi e il mondo rumoroso ed esigente, un grembo di quiete in cui continuare a rinascere. Il silenzio ha una forza rigenerativa: è sempre sacro, ci riporta a casa. Quando siamo soli, lontani dagli altri, siamo con noi stessi. Così possiamo ascoltare la voce interiore, accettarne le direttive, ricatturare i nostri sogni. Gli antichi conoscevano il valore del cammino solitario, la veglia silenziosa accanto al fuoco. Noi invece viviamo in un tempo in cui la tecnologia ci ha derubato del silenzio. “Chiudi le porte, blocca le aperture, passa dalla luce esteriore a quella interiore” (Tao Te King, Capitolo 52). Così facendo, i mistici di ogni epoca e di ogni religione hanno sperimentato un sentimento totale di liberazione, di non attaccamento, di vuoto. Se siamo capaci di liberarci da tutto ciò che ingombra il cuore, allora troveremo la pienezza, perché troveremo lo Shen, riflesso del Tao, la verità di noi stessi e la potremo realizzare.

Abitare il proprio cuore è capire i pensieri, le emozioni che ci hanno impedito di prendere decisioni chiare, di trovare risposte ai problemi; è renderci conto dei nostri sentimenti più veri. Possiamo osservare tutti i nostri detriti emotivi, capire che cosa non ci è utile e che cosa produce inquietudine e ci arreca dolore e decidere che cosa gettare e che cosa conservare con amore. Questa introspezione non deve, però, essere un ripiegamento che impedisce di risalire alla sorgente della nostra vitalità, al Mistero che vive in noi. È un tirocinio lungo e paziente per liberarsi da tutta quella emotività che ci appesantisce, per seguire quell’impulso a vivere che ci attraversa e che giunge a noi, non dalla sfera ristretta dei desideri e delle percezioni, ma dal nostro cuore”.  (Cfr. “Curarsi secondo stagione” di Emilio Minelli e Fabrizia Berera)

Vivi, allora, questo tempo con questo stile, ricerca te stesso, rinnova le tue scelte, rivedile se è necessario, dagli una dritta o una sistemata, recupera quelle situazioni che si sono incancrenite nel dolore o nella difficoltà di rapporti interpersonali complicati, recupera la bellezza che c’è nel tuo cuore, di quello che ti circonda, delle persone che ti sono vicine. Non pensare male degli altri, inizia ad amare e vivere con serenità e nella gioia. Sii te stesso senza mancare di rispetto, apri gli orizzonti, fermati a guardare non solo con gli occhi ma anche con il cuore gli orizzonti della tua vita e di chi ti circonda. Fa pace dentro di te e attorno a te, sii positivo, guarda alto e pensa in grande, porta un sorriso ma cercalo dentro il tuo cuore sentendoti amato da Dio e dalle persone che ci stanno accanto, il resto fallo scivolare come acqua fresca sulla roccia, essa passa pulisce e scorre via, non dico per indifferenza, ma dico perché “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta!”.

E con le parole di santa Teresa d’Avila di saluto e ti auguro un tempo di relax e di rinnovamento interiore ed esteriore della tua vita

@unavoce

 

Foto di Copertina: Spiaggia dell’Aeronautica Militare – Tagliata di Cervia