La FOTO, il motivo della scelta: 

Militari Italiani di rientro dall’Afghanistan

 

Uno scatto che ci parla d’impegno, di sacrificio, di dedizione per camminare con e accanto a chi soffre, a chi è in difficoltà per salvaguardare la Pace, per difenderla e offrire una possibilità nuova di vita.

 

FOTO: (cfr.startmag)

Militari uomini del cammino

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 12,32-48

Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».  

“Se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”. Potrebbe sembrare una paura che suscita paura quella che ci viene rivolta nel Vangelo di oggi. Ma in realtà Gesù ci aiuta a fare solo un bagno di realismo. Allontaniamo spesso l’idea della morte, pensiamo che essa esiste ma che in fondo non ci riguarda. Eppure il Vangelo non vuole lasciarci in compagnia dell’angoscia di morte ma vuole che consideriamo la nostra vita a partire da questo dato certo, e cioè che è un viaggio e che ha un termine. Questa consapevolezza ci ridimensiona e fa cadere molte cose inutili per cui ci impuntiamo o per cui viviamo. Quando hai qualcosa in questa vita noi sei fortunato, ne sei solo infinitamente responsabile. La salute, una casa, l’intelligenza, degli amici, dei talenti, tutte queste cose Dio ce le dà non come proprietà privata ma come custodia, anzi come amministratori che sanno far fruttificare, gestire a favore di tutti, conservare perché nulla vada perduto. Il padrone ultimo non è l’ “io”, ma “Dio”. Vivere la vita come proprietà privata è solo illudersi che il vero “proprietario” alla fine non tornerà… eppure tornerà e domanderà conto della fiducia che aveva riposto in ciascuno di noi il giorno che ci diede la vita, che ce la consegnò nelle nostre mani, che la rischiò mettendola in balia della nostra pochezza. La memoria di ciò ci rende prudenti, non paurosi. “Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”. E’ interessante che tutto questo discorso sia fatto ai discepoli, e a Pietro soprattutto. Infatti è lui che chiede spiegazioni, e a lui Gesù risponde inchiodandolo in un dono esigente”. (Cfr. d.L.M. Epicoco)

La vita è un viaggio da compiere e ognuno di noi lo deve vivere nel migliore dei modi, aiutandosi e non solo pensando a se stessi. I valori sono quelli della condivisione e dell’amore. I nostri militari con la loro vocazione alla Pace sono su questa strada di condivisione, di aiuto per non perdere il senso ultimo della vita stessa disposti a donarla per il bene degli altri, perché conoscono la volontà del “Padrone” e a chi molto è dato molto sarà richiesto. A loro è dato di vivere la vita come impegno per gli altri, per il bene comune, per la pace di tutti.

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