Leggila con gli occhi del cuore

 

Ogni vita ha il suo percorso doloroso e felice e paragonarlo ad altri è sbagliato. Quello che per uno è poca cosa per un altro è il massimo, quello che per uno è fatica per l’altro è meno e così via, quindi non faremo paragoni, ma dovremo leggere la nostra storia per quello che è. Dire che c’è chi sta peggio non cambia perché ci sarà quello che sta meglio e il peggio e il meglio sono relativi alla storia di ognuno di noi, pertanto ogni vita, ogni cammino va preso sul serio per quello che racconta.

Non facciamo l’errore di essere superficiali e di giudicare, di puntare il dito, di parlare senza sapere, non facciamo l’errore di ergerci a maestri, solo Dio è il vero e unico maestro al quale dobbiamo rimetterci. Le Sue parole, il Suo operato, il Suo esempio devono guidare le singole storie, ognuna per quello che è.

Talvolta preghiamo perché le cose vadano in un determinato modo ma non si realizzano e quindi ci allontaniamo, non preghiamo più e molte volte la nostra fede sfuma, svanisce ma forse non era una fede forte, forse la vita ha provato troppo la nostra anima e così via, allora cosa fare?

Accettarla!, accettarla per quello che è e cambiare le cose che possiamo vivendo le altre per quello che sono. Dio vuole il sacrificio non la sofferenza e se è così allora il mio impegno deve essere proporzionato.

Talvolta sembra che la vita si accanisca e ognuno di noi vede la vita sfumare, i progetti non realizzarsi, i traguardi fallire e rischiamo, avendo un animo debole, di cedere alla tentazione di rinunciare, di non rialzarci, di credere che il destino, il fato, … Dio ci abbiano punti per qualche cosa, niente di più sbagliato, niente di più sconveniente da pensare.

Tutti siamo uguali nel cuore e nella mente, le diversità stanno nella scala scoiale, nei soldi, nelle posizioni e comunque nelle cose che l’uomo ha creato per vivere, senza accorgersi poi che queste hanno messo una divisione, ma la dignità, la nobiltà del cuore non è prerogativa di alcuni ma una necessità per tutti, le divisioni che l’umanità ha creato vengono dalla storia dell’umanità stessa e nulla da ridire ovviamente non voglio fare un discorso sociale o politico, ma solo ricordare che siamo quello che facciamo e il passato di un popolo può si!, condizionare ma può anche essere ribaltato, se tutti ci impegniamo, pur nella diversità a perseguire il bene comune, se riusciamo ad avere tutti le stesse opportunità.

Studiare ti offre delle porte da aprire, fare il furbo per aprire le porte senza studiare è sbagliato è disonesto. Anche se la nostra società, ma direi quelle di tutte le epoche, sembra preferire questi modi è qui che la nostra coscienza, la nostra moralità, la nostra dignità, la nostra nobiltà di cuore, deve emergere anche se sembra che vincano i più forti e non i giusti, qui, con questo stile di vita facciamo la differenza. 

Quindi, non si tratta di fare discorsi, come accennavo poc’anzi, sociali o politici, morali o religiosi, ma si tratta di accogliere la nostra storia per quello che è. Da una mela non nascerà una pera e se anche fosse sarà un ibrido, pertanto abbiamo le possibilità che il melo o il pero siano rigogliosi, riconoscendogli la diversità l’uno dall’altro e accettando quello che sono senza giudicarli meglio o peggio, buono o cattivo, perché insieme i due alberi faranno ombra entrambi e guarderanno lo stesso cielo, quindi perché disperarsi, perché rinunciare, perché non rimettersi in gioco?

La nostra storia, dalla nascita a dove siamo arrivati, ha avuto e avrà il suo percorso fatto di scelte e di decisioni che possono, anzi sicuramente condizioneranno la nostra vita, dove il termine “condizionare” non necessariamente è da leggere in modo negativo ma leggerlo per quello che è e saper ringraziare per quello che si ha e non maledire per quello che non si ha, altrimenti la vita sarà eternamente infelice.

Il passato, le nostre origini, le scelte fatte che ci hanno portato sino ad oggi, devono essere lette per quello che sono e leggerle con gli occhi della fede. Una famiglia in difficoltà, gli studi fatti, il lavoro, le amicizie, le scelte di vita, gli errori … sono tutti elementi che costruiscono la nostra storia e solo quando saremo vecchi se ci arriveremo potremo leggerla a ritroso e ringraziare Dio sempre e comunque e verificare le scelte fatte non per dire: “se avessi fatto o detto..”, ma solo per comprendere le scelte fatte con serenità e accettarle.

Oggi a noi, ad ognuno di noi, il compito di guardare avanti, di mettere un piede dopo l’altro, di avere uno sguardo verso l’orizzonte per non cadere e per avere sogni e progetti sempre grandi e con impegno e edizione proseguire il cammino anche se non è come l’avevamo pensato.

Gli “accidenti” della vita capitano a tutti, ricchi e poveri, sani e malati, credenti e non, la diversità sta nel come li leggiamo, nel come li accettiamo o reagiamo, quindi il sacrificio in questo senso e non la sofferenza, questa Dio non la vuole, come non vuole la miseria, semmai ci indica uno stile povero che significa non, non avere disponibilità economica, ma saper usare e condividere i doni che abbiamo.

Tutto questo, potreste dirmi che è molto bello ma poi non vivibile, perché?

Perché cari amici continueremo a fare i confronti, a lamentarci, continueremo a sbagliare, a fare i furbi pensando di sviare ai problemi ma i problemi che nascono sono frutto in parte e nella maggior parte dalle nostre decisioni, un’altra parte da decisioni di altri e una ultima parte dall’avvicendarsi delle cose della vita, piove e fa bello, notte e giorno non dipendono da noi, ne da Dio, ma dalla natura. Dio, l’intelligenza, le nostre scelte, servono a camminare sulla strada cercando di non soffrire e per farlo però c’è bisogno d’impegno e di sacrificio, senza questi non si otterrà nulla ne amore, ne serenità, ne felicità.

Tutto questo per spronarvi a credere in quello che siete, nelle possibilità che avete, nei doni che ognuno di noi possiede e camminare e vivere con impegno, eleganza, attenzione, amore, cercando di tenere a bada sentimenti ed emozioni, impulsi e giudizi e questo possiamo e  dobbiamo chiederlo a Dio nella preghiera: “Vieni Santo Spirto infondi nel cuore dei tuoi fedeli il fuco del tuo amore”. 

Fai una lettura a ritroso del tuo cammino, delle tue scelte, dei tuoi traguardi e dei tuoi fallimenti, non per giudicarti o diventare triste o rimpiangere, no!, assolutamente, ma per leggere il passato con serenità nel bene e nel male e per proseguire il cammino rinnovandosi là dove possiamo e accettando là dove non possiamo.

La Vergine Maria che celebriamo Assunta in cielo è il primo esempio di questa fiducia assoluta in Dio e la sua risposta l’ha portata a fare grondi cose in Lei e Lei in  noi. Ha saputo leggere con gli occhi della fede quello che gli accadeva e accettare. Così ha letto e vissuto la sua vita, così ha fatto le sue scelte e così ha vissuto da donna, sposa, madre e sorella diventando esempio per gli Apostoli e per tutti noi.

@unavoce

 

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