Per ricercare egli obiettivi

 

L’uomo vive nel rumore, nella civiltà delle parole: non sa più cos’è il silenzio.
La vita nasce nel silenzio, l’uomo muore nel silenzio, Dio si incontra nel silenzio. 
(Dietrich Bonhoeffer)

Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo della vita è quello di regalarlo. (Pablo Picasso)

 

Talvolta si pensa che la solitudine sia assenza di persone, tristezza, mancanza di amici, di vita interpersonale, ma credo che questa dimensione vada rivalutata e vissuta in modo diverso, con un respiro nuovo. Solitudine, non come assenza di altri, come silenzio dalle voci, della vita, ma come occasione per recuperare noi stessi e i valori che la vita ha in se.

“Se ho uno scopo, la solitudine e gli altri diventano opportunità. Se non ho uno scopo, la solitudine diventa vuoto e gli altri un bisogno. Quando sono solo e ho uno scopo, quello è lo spazio migliore per progettare cosa fare, osservare come sto lavorando, pianificare, decidere, creare rigenerare le mie energie. E gli altri diventano un dono, un supporto, i destinatari del mio impegno. Ma se non hai uno scopo, cambia tutto. La solitudine diventa un problema, un vuoto. E usi gli altri per riempirlo. Stando male ogni volta che questo non ti riesce come vorresti. Senza uno scopo la vita non ha senso. E quando non ha senso gli altri diventano un buon modo per non pensarci. Ne dipenderai, e la vita non avrà senso comunque. Quando non hai uno scopo occupi il tempo aspettando che trascorra. Quando hai uno scopo usi il tuo tempo per realizzarlo. Il vero problema non è essere soli, non è la presenza degli altri, il loro amore, il loro supporto: il vero problema è non avere uno scopo. Così finisci per passeggiare tutta la vita senza andare da nessuna parte”.  (cfr. dalla Newsletter di diventarefelici)

Il problema quindi è avere uno scopo nella vita, forse ci concentriamo talmente sulle cose concrete, che servono ovviamente, come il lavoro ad esempio, da dimenticare cosa veramente vogliamo realizzare nella vita, realizzare sogni che possono diventare realtà quindi ricordarsi di avere uno scopo concreto e avere il coraggio e l’impegno costante per cercarlo e perseguirlo, per darsi da fare, per rimboccarsi le maniche, per realizzarlo. 

Nulla ci cade in testa, le cose vanno organizzate, preparate, sudate e con un pizzico di coraggio iniziate. Se vuoi essere un ingegnere ma non ti prepari potrai accusare che l’università poi non da il lavoro, ma se non ti prepari certo non arriverai mai, quindi rimetti i piedi per terra e ricordati che il sogno che vuoi realizzare va ricercato e con fatica anche sudato per arrivare all’obiettivo. Tutto questo ci porta, pertanto, a una solitudine che non è assenza o mancanza di altri ma uno spazio, una parentesi nelle giornate che ci permette di preparare le basi per quello scopo, per quel sogno. Un tempo dove il silenzio dai rumori del mondo, servirà per studiare, per riflettere, per prepararsi, per risposare e poi camminare nel mondo con le idee chiare.

La spiritualità, anche quella cristiana cattolica, ha dei tempi di silenzio, di meditazione, di solitudine, che noi oggi andiamo a cercare nelle filosofie orientali, nulla da dire anzi una grande ricchezza dalle quali possiamo imparare molto, ma anche nella nostra cultura occidentale, europea e religiosa cristiana, ortodossa o protestante, abbiamo dimensioni ed esempi di come vivere la solitudine come ricchezza e non come assenza di rumori o di suoni e persone. “Il valore del silenzio si comprende meglio proprio quando siamo inquieti, quando sentiamo mancarci qualcosa che non sappiamo definire”. (cfr. mr.loto)

Allora, questo per farvi riscoprire la bellezza della solitudine, una solitudine silenziosa che ha uno scopo, che ha un obiettivo, che da spazio alle dimensioni della vita, anche quella spirituale per recuperare noi stessi, la nostra vita, la ricchezza di essa e trovare le dinamiche per impegnarsi seriamente e perseguire gli obiettivi senza scoraggiarsi, senza perdersi, senza lamentarsi ma rimettendosi in gioco continuamente rialzandosi sempre da ogni caduta.

Scriveva Madre Teresa di Calcutta, ora Santa Teresa di Calcutta alle sue suore: “Abbiamo bisogno di trovare Dio, ed Egli non può essere trovato nel rumore e nella irrequietezza. Dio è amico del silenzio. Guarda come la natura – gli alberi, i fiori, l’erba – crescono in silenzio; guarda le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio …. Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di toccare le anime”.

Una solitudine silenziosa, quindi, ricca e piena di essenzialità per essere poi amico e fratello nel mondo e con il mondo seguendo ognuno la propria vocazione.

@unavoce

 

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