non smettete mai di sognarlo
Papa Francesco in un messaggio di qualche tempo fa ai partecipanti al “Patto Educativo Globale Orsolino”, al quale vi rimando per la lettura integrale del testo, “esorta a far emergere la bellezza, riflesso di quella divina, che non ha paura di sporcarsi le mani. L’invito è di non sentirsi mai arrivati, di aprirsi all’accoglienza, difendendo il Creato. Sognare sempre un mondo migliore e ogni giorno, “con coraggio e pazienza” provare “a costruirne un pezzetto”. (Cfr. Vatican.Va.)
Una messaggio che ci offre lo spunto e l’entusiasmo di riprendere sempre in mano la nostra vita, ai giovani per vivere già da subito senza scoraggiarsi questo mondo con la forza e l’entusiasmo e la bellezza dell’età ma che vale per tutti gli uomini di buona volontà che secondo il suo ruolo e il suo tempo possono e devono essere capaci di grandi cose non solo per sognare un mondo migliore ma per costruire da subito questo mondo migliore accanto al a chi più grande con l’esperienza del passato e con l’entusiasmo del futuro.
Prosegue il Papa: “La prima cosa che voglio dirvi, cari giovani, è questa: fate emergere la vostra bellezza! Non quella secondo le mode del mondo, ma quella vera”. Francesco invita a stringere “un patto globale della bellezza” che implica un lavoro sull’educazione e che, ricorda il Papa, “non è efficace se non sa creare poeti”. La bellezza non è quella narcisistica, ripiegata su se stessa, ma “riflesso della bellezza divina”, una via privilegiata per arrivare a Dio”. (Cfr. Vatican.Va.)
Cambiare il mondo, sembra un sogno, vediamo le nostre piccole realtà limitate, corrotte, inefficaci, in famiglia, nel piccolo paese, nel mondo del lavoro o della politica, … tutto sembra così difficile e complesso, dove solo gli interessi personali vanno avanti, la logica del fregare tutti e in questo mondo così complicato noi vogliamo cambiarlo? Si!, sembra utopico, belle parole ma che non vedono un risultato, se non iniziamo da noi, da ognuno di noi, da casa nostra, dalla nostra comunità, dalla nostra città, dal nostro posto di lavoro, dal nostro ruolo pubblico a servizio della comunità o privato, dipende da noi, bisogna che ognuno di noi faccia la propria parte e non aspetti che gli altri facciano perché sarebbe solo una scusante, bisogna iniziare ad avere il senso del rispetto e dell’onestà. Costruire il mondo migliore è compito di ognuno di noi e vedere che altri sono scorretti non significa adeguarsi ma semmai portarli a fare la cosa giusta. Giustizia e leggi, professionalità e responsabilità, impegno pubblico e privato esistono per aiutarci a camminare tutti insieme pur nella diversità dei ruoli e sensibilità verso un vita dignitosa per tutti.
“Se i giovani non cambieranno il mondo, chi lo farà? Voi mi direte: sì, ma come? Difendendo la bellezza sfregiata di tanti reietti del mondo; aprendovi all’accoglienza verso gli altri, soprattutto dei più vulnerabili ed emarginati; guardando l’altro diverso da me non come una minaccia ma come una ricchezza. E difendendo anche la bellezza ferita del creato, proteggendo le risorse della nostra casa comune, adottando stili di vita più sobri e rispettosi dell’ambiente”. (Cfr. Vatican.Va.)
“Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. (Gv 14, 15-17)
Con le parole del Vangelo di Giovanni vi lascio sapendo che il sogno di Dio è abitare nell’uomo, impariamo allora a sognare in grande e a rimetterci in gico e Dio abiterà con noi e potremo cambiare il mondo.
@unavoce
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