Il Desiderio
“La parola italiana viene da un termine latino molto bello, questo è curioso: de-sidus, letteralmente “la mancanza della stella”, desiderio è una mancanza della stella, mancanza del punto di riferimento che orienta il cammino della vita; essa evoca una sofferenza, una carenza, e nello stesso tempo una tensione per raggiungere il bene che manca. Il desiderio allora è la bussola per capire dove mi trovo e dove sto andando, anzi è la bussola per capire se sto fermo o sto andando, una persona che mai desidera è una persona ferma, forse ammalata, quasi morta” (cfr. Papa Francesco, Udienza generale)
Dalla Catechesi del mercoledì di Papa Francesco, mi soffermo con voi su questo termine dove il Pontefice ha incentrato le sue parole. Occasione anche per noi per riflettere su questo termine e su questo sentimento nella nostra vita.
Cosa desideriamo veramente? Nella vita e nella vita spirituale, che così tanto viene accantonata, perché sembra non urgente, non importante, perché altri problemi, altre preoccupazioni più urgenti occupano la vita e la mente dell’umanità trascuriamo il vero desiderio, quello di Dio, relegandolo solo in alcuni momenti della vita o eliminandolo del tutto perché ritenuto non fondamentale o una invenzione dei preti e delle Chiese, ma il desiderio è invece alla base di ogni nostro pensiero.
Ora, chiediamoci: ma veramente cosa desideriamo allora? Ci manca questo sentimento, desideriamo cose concrete che alla fine ci lasciano vuoti e dimentichiamo la possibilità di desiderare e di fermarci, di trovare argomenti e discussioni che ci facciamo crescere perché preoccupati delle cose del mondo, non che vadano accantonate, ogni giorno dobbiamo mangiare e vivere secondo le regole del mondo, ma se i nostri desideri perdono la stella di riferimento dei pensieri, dei valori, della bellezza, delle cose che non sembrano importanti, non sapremo mai accontentarci e stupirci della vita e di quello che abbiamo capaci solo di lamentarci e di accusare senza rimetterci in gioco.
Più volte e in diversi modi vi sto parlando su questi argomenti prendendo da più angolazioni per ritrovare il bandolo della vita nella bellezza delle piccole cose, nell’umiltà del saper accettare, nel coraggio di saper impegnarsi seriamente mettendo la faccia in prima persona. Desiderio di vita, di felicità, di onestà, di correttezza, di condivisione, di pace, di amore, desideri leciti e legittimi che vanno coltivati nel cuore pazientemente attraverso la conoscenza, il confronto, lo studio, la preghiera. Desiderio di una famiglia sana e bella è una delle prime cose ma per ottenerla è necessario continuare e lavorare e cercarla e così in tutti gli aspetti della vita. Il Papa fa l’esempio della sete, non basta chiederla ma serve la forza per continuare a cercarla, questo è lo stile del cristiano, dell’uomo, di ogni uomo che desidera un mondo migliore e per desiderarlo nel cuore deve impegnarsi nella vita e con la vita.
Lamentarsi annulla il desiderio, allora evitiamo lamentele e ridiciamo a noi stessi cosa veramente desideriamo e chiediamolo nella preghiera, recuperiamo il desiderio di Dio e in Lui troveremo la realizzazione della nostra vita, delle nostre vocazioni. Desideriamo Dio e il cuore si aprirà, lo sguardo si alzerà e il coraggio diventerà lo stile della vita per costruirla come Dio l’ha pensata e come anche inconsciamente la desideriamo tutti.
@unavoce
Foto di Copertina: fonte