Sinodo, parola strana che forse alcuni di voi ne ha solo sentito parlare di questi tempi e non sa di che si tratta e forse per chi l’ha sentita invece è …  lo stesso e mentre scrivo sorrido per questo gioco di parole, perché talvolta noi preti facciamo cose che il popolo santo di Dio non conosce, soprattutto quella porzione di Chiesa che non frequenta con regolarità e pur ritenendosi cristiana e credente in Dio, meno apprezza la presenza della Chiesa istituzione, ma anche per questa porzione di credenti il Sinodo lavora e riflette e per farlo ascolta, sperando che sia un ascolto aperto così come deve essere in ogni persona che vuole veramente dare spazio a Dio nella sua vita e non sto parlando solo di una spiritualità personale o innata che l’umanità ha, ma il desiderio di Dio nel cammino della vita da Lui indicato attraverso la Chiesa degli Apostoli fondata da Cristo sino ad oggi. Un cammino lungo più di duemila anni con alti e bassi, con ombre e luci che ci racconta di un Dio che ci ama e nonostante noi è e ci rimane accanto.

Il Sinodo vorrebbe essere questa presenza, questa attenzione di Dio verso l’uomo, ogni uomo, nonostante tutto, a rimanere accanto e in ascolto per porgere la mano o portarlo in braccio e non perdere nessuno. Questo il Sinodo della Chiesa che si sta vivendo in questi anni.

Questo Sinodo, che è voce e ascolto del mondo intero, attraverso indagini e lavori da ogni parte del pianeta è arrivato alla seconda fase quella delle sintesi di questo ascolto da parte delle Chiese dei cinque continenti. Una sintesi che raccoglie le voci e le problematiche di tutti i cristiani e di ogni religione e di ogni cultura, credenti e non, atei e agnostici, affinché i Vescovi successori degli Apostoli possano conoscere le situazioni in ogni angolo della terra per poter ascoltare il grido di ogni uomo e poter essere voce e strumento di Dio nelle singole comunità.

Dio opera in modo mirabile e a noi sconosciuto e secondo le sue logiche la Chiesa, popolo santo di Dio, preti e laici insieme è quel braccio che raccoglie, che indica, che ammonisce, che prega perché l’umanità non si perda e non dimentichi Dio e la sua dignità di creatura di Dio.

Quindi, questa fase, che si chiama di ascolto ci auguriamo che sia veramente un ascolto così come presentata sul sito della Santa Sede: “Ci sono i poveri e gli indigeni, le famiglie, i divorziati risposati e i genitori single, le persone Lgbtq e le donne che si sentono “escluse”. Ci sono le vittime di abusi o di tratta o di razzismo. I sacerdoti, gli ex sacerdoti e i laici, i cristiani e i ‘lontani’ dalla Chiesa, coloro che auspicano riforme su sacerdozio e ruolo femminile, e quelli che “non si sentono a proprio agio a seguito degli sviluppi liturgici del Concilio Vaticano II”. C’è chi vive in Paesi di martirio, chi ha a che fare quotidianamente con violenze e conflitti, chi combatte contro stregonerie e tribalismi. C’è insomma l’umanità intera, con le sue ferite e paure, con le sue imperfezioni e le sue istanze, dentro le circa 45 pagine che compongono il Documento per la tappa continentale”. (Cfr. Vatican.va)

Un ascolto a tutto campo, che nel conoscere aiuterà a capire e ad offrire, senza svendere il vangelo, i principi e di dogmi, al mondo in ogni sua espressione, il suo aiuto e a rimanere unito a Dio cercando la Sua volontà nel vivere quotidiano e nel farlo vivendo secondo la legge dei dieci comandamenti che ci portano ad un unico stile di vita: Ama Dio e Ama i tuoi fratelli. Il Regno di Dio, un Regno che già ci è stato consegnato e che ancora abbiamo necessità di costruire, raddrizzando molte vie e riempendo molte valli per giungere alla perfezione pensata per ognuno di noi.

Un cammino, quello Sinodale, che è immagine del cammino dell’uomo che nel segmento di vita che gli è concesso possa operare il bene non dimenticando che nulla è diritto ma tutto è dono: la vita e le cose in essa, quindi armonia, serenità e pace sono gli ingredienti per realizzare e l’ascolto lo strumento che porti ad un agire secondo il cuore di Dio.

Pertanto se leggete o sentite questa parola “Sinodo” sappiate cos’è, informatevi, chiedete ai vostri Cappellani e sacerdoti, frequentate le vostre parrocchie e comunità, sentitevi quel popolo santo di Dio che è in cammino e che tra cadute e successi cerca di vivere amando Dio e i fratelli secondo e con la sua vocazione, i suoi doni, le sue doti.

@unavoce

 

 

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