La FOTO, il motivo della scelta:  

Afghanistan: militari in partenza per una missione

 

Uno scatto che parla di aiuto, di amore, di collaborazione per sconfiggere il male  e la mort, per far rinascere a vita nuova. Un Vangelo vissuto operando sempre con quella attenzione che noi cristiani chiamiamo carità.

 

FOTO: (cfr. internazionale)

Militari: uomni della risurrezione

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 20, 27-38

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui»

“Oggi la liturgia ci dona un brano del vangelo di Luca dove ci racconta di una donna che si porta addosso un triste destino di vedovanza ripetuta. La storia è palesemente inventata dai sadducei, classe di ricchi possidenti che fanno parte dell’aristocrazia sacerdotale, e che non credono nella resurrezione, ne tanto meno negli angeli, negli spiriti o alle tradizioni dei farisei. Sono i materialisti del tempo di Gesù. Raccontano la storia di una donna che è andata in sposa a sette fratelli, ma che non ha dato figli a nessuno di loro: “Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie”. Gesù parte da questa provocazione per fare un ragionamento spiazzante. Non solo la resurrezione è vera, ma è anche radicalmente diversa da tutte quelle aspettative umane legate alla nostra cultura e alle nostre tradizioni: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». La vita eterna non è più una vita segnata dal possesso. La vita eterna è la realtà del dono, dell’esperienza, della gioia che viene dal dare e non dal prendere, dal possedere, dallo strumentalizzare. La resurrezione introduce una vita non segnata più dalla morte, ne tanto meno dalla generazione. È vita altra, inimmaginabile ma pur sempre presente in quelle stesse Scritture in cui i sadducei credono ma non comprendono. Misteriosa non è sinonimo di inesistente”. (cfr. d.L.M. Epicoco)

La logica del vangelo è la logica per un mondo nella pace e nel rispetto, nella giustizia ma con la carità. Non è forse la vita dei nostri cristiani in divisa disposti sino al sacrificio della vita per vivere questa pagina di vangelo, non è la loro professionalità e dedizione che li porta a servire l’uomo in ogni situazione di vita e al di la della risposta che ricevono? Guardiamo a questa porzione della Vigna del Signore come a fratelli cristiani che paartecipano con la loro vita alla costruzione del Regbo di Dio, alla vita nuova, a uscire dalla vita segnata dalla morte, uomni. edonne che portano ad aprire il cuore alla risurrezione.

6.11.22-XXXIITO@unavoce