dalla catechesi del Papa

 

Come cristiani, ognuno secondo la sua vocazione e il proprio cammino che sempre dobbiamo fare a qualsiasi età è quello di cercare di capire cosa il Signore vuole da noi. Ogni epoca, ogni stagione, ogni età del nostro vivere necessità di questa dimensione che chiamiamo: discernimento. Proprio su questo argomento il papa nelle sue Udienze Generali del mercoledì sta affrontando questo tema come occasione di catechesi. Approfittiamo del suo messaggio per rileggere il nostro cammino e lasciarci educare per crescere come uomini e come cristiani.

La desolazione è un’esperienza comune a tutti e prima o poi, capita. Difronte ai fallimenti, alle non riuscite del cammino della nostra vita, sia privata che pubblica, in famiglia o sul lavoro, l’esperienza della desolazione tocca i nostri sentimenti e accade a tutti e dipenderà da noi come affrontarla. Prendo dalle parole del Papa, che così si è espresso e cerchiamo di addentrarci per riflettere insieme: “E’ l’oscurità dell’anima, il turbamento interiore, lo stimolo verso le cose basse e terrene, l’inquietudine dovuta a diverse agitazioni e tentazioni: così l’anima s’inclina alla sfiducia, è senza speranza e senza amore, e si ritrova pigra, tiepida, triste e come separata dal suo Creatore e Signore” (Cfr. Vatican.Va)

Come dicevo e ci ricordava il santo Padre è una esperienza che abbiamo fatto tutti, ma da questa esperienza non dobbiamo uscirne vinti ma approfittarne per fare una riflessione personale, per interrogarci e leggere gli eventi alla luce, non solo della vita e dei suoi risvolti, ma anche della nostra fede.

“Nessuno vorrebbe essere desolato, triste: questo è vero. Tutti vorremmo una vita sempre gioiosa, allegra e appagata. Eppure questo, oltre a non essere possibile – perchè non è possibile -, non sarebbe neppure un bene per noi. Infatti, il cambiamento di una vita orientata al vizio può iniziare da una situazione di tristezza, di rimorso per ciò che si è fatto”. (Cfr. Vatican.Va)

La desolazione porta al rimorso e anche questo elemento della nostra vita lo possiamo leggere in due modi o rimanervi schiacciati, senza reagire piangendoci addosso, oppure alzare lo sguardo e scorgere che da una esperienza di desolazione si può vedere l’amore di Dio che ci offre, attraverso il dolore, la possibilità di rinnovarci e di ricominciare.

“È importante imparare a leggere la tristezza. (…) Nel nostro tempo, essa è considerata per lo più negativamente, come un male da fuggire a tutti i costi, e invece può essere un indispensabile campanello di allarme per la vita, invitandoci a esplorare paesaggi più ricchi e fertili che la fugacità e l’evasione non consentono. San Tommaso definisce la tristezza un dolore dell’anima: come i nervi per il corpo, essa ridesta l’attenzione di fronte a un possibile pericolo, o a un bene disatteso”. (Cfr. Vatican.Va)

Ora con questi spunti vi rimando al testo integrale della Catechesi di Papa Francesco certo che la sua lettura vi aprirà la mente e il cuore per affrontare questi momenti e reagire in modo intelligente serio e con fede. Se sapremo affrontare questi momenti di burrasca impareremo a crescere e a vedere le situazioni e a viverle in modo maturo. Un momento lungo o breve, semplice o più complicato di tristezza non deve in nessun modo lasciarci a terra ma reagendo, in modo vero e intelligente, magari anche facendoci aiutare, ci permetterà di rialzarci. Non darsi mai per vinti difronte ai fallimenti e alle delusioni creando gli spazi giusti per recuperare la situazione deve essere lo stile della nostra vita. Fatti le domande giuste, cerca dentro il tuo cuore e rinnova gli obiettivi e il Signore sarà sempre con te.

Così conclude la catechesi il Papa: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. […] Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. (dal Libro del Siracide)”. (Cfr. Vatican.Va)

Le parole e i consigli del profeta Isaia, autore di questo libro dell’Antico Testamento della Bibbia, illumini la nostra anima per affrontare ogni avversità sapendo che il Signore cammina accanto a noi. Fai un tuo esame, un esame della tua vita, del tuo cammino e chiediti se sei nelle desolazione o nella consolazione, se senti di non farcela, di essere abbandonato o capace di reagire. Solo affrontano con gli occhi aperti e lo sguardo alto riuscirai a superare ogni avversità. Aiutati e fatti aiutare, prega e confida nel Signore e con le parole di speranza del Profeta Isaia vi saluto: “Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti. Allora la gloria del Signore sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno; perché la bocca del Signore l’ha detto”. (Isaia 40,4-5)

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