La gioia di amare Dio
“Mi cercherete e Mi troverete, quando Mi cercherete con tutto il vostro cuore. Ed Io Mi lascerò trovare da voi”(Geremia 29,13-14)
La mia giornata, ormai da quando sono sacerdote, si svolge quasi sempre nello stesso modo: mi alzo molto presto e dopo le prime faccende in alloggio, vado in chiesa a pregare. Una vita semplice fatta di piccole cose e mentre pregavo, oggi, un messaggio di una persona della mia comunità mi ha fatto riflettere. Il messaggio era questa preghiera che ora vi riporto, una preghiera scritta da Hans Viscardi, americano disabile. Testo che è stata incisa su una tavoletta di bronzo in un istituto di riabilitazione a New-York.
La vocazione a volte è prendere una croce che non ci aspettavamo. E mentre la rileggevo ho sfogliato il mio libro delle preghiere, un piccolo quaderno dove annoto le situazioni di disagio e di preghiera della mia comunità. Uno sfogliare che mi porta davanti agli occhi e sulle labbra la storia delle persone a me affidate e che in questo momento vivono dei disagi.
Questa la preghiera di cui vi accennavo:
“Gli ho chiesto la forza e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo ma tutto quello di cui avevo bisogno.
La mia preghiera è stata ascoltata”. (cfr. preg.audio)
Così facendo, ho iniziato la recita dell’Ufficio Divino a cui segue la meditazione e oggi mi sono concentrato su una lettera che il Santo Padre ha mandato al Cardinale di Barcellona in occasione del cinquecentesimo anniversario dell’arrivo di Sant’Ignazio di Loyola in quella città. Così scrive Papa Francesco: “Attraverso le crisi, Dio ci dice che non siamo i padroni della storia, con la maiuscola e nemmeno della nostra storia, e anche se siamo liberi di rispondere o meno agli appelli della sua grazia, è sempre il suo disegno d’amore a dirigere il mondo” (cfr. Vatica.va)
Le sue parole e la preghiera di Hans hanno, pertanto, guidato il mio stare in chiesa davanti al Signore con umiltà ripensando alla mia vita, alla mia vocazione, al mio servizio.
Credo che sia importante per tutti potersi fermare e anche se mille cose ci assorbono non possiamo mancare a ritrovare noi stessi e fermarci, anche brevemente, per pregare e rivolgere la nostra preghiera di lode, di ringraziamento o di invocazione al Signore.
Solo in Lui c’è il compimento di ogni vocazione, solo in Lui ogni difficoltà trova la strada, solo in Lui lotte e disagi trovano la dimensione del dialogo e la via per una soluzione.
Perché dirvi tutto questo? Non certo per parlare di me, ma per animare la vostra vita e il vostro cammino umano e cristiano e crescere insieme, stimolandoci gli uni gli altri a fare il bene, a parlar bene, ad agire bene.
Così ancora il Papa prosegue nella sua lettera: “È significativo in questo momento pensare che Dio si sia servito di una guerra e di una pestilenza per portarlo lì. La guerra che lo fece uscire dall’assedio di Pamplona e fu la causa della sua conversione, e la peste che gli impedì di raggiungere Barcellona e lo trattenne nella grotta di Manresa. Questa è una grande lezione per noi, perché non mancano guerre e pestilenze prima della conversione. Possiamo quindi coglierli come un’opportunità per invertire la rotta seguita finora e investire in ciò che conta. Ecco perché le crisi divengono opportunità per riconoscere il primato di Dio: “Ignazio fu docile a quella chiamata, ma soprattutto non tenne per sé questa grazia, ma la vide fin dall’inizio come un dono agli altri, come un modo, un metodo che potesse aiutare gli altri a incontrare Dio, ad aprire i loro cuori e a lasciarsi interpellare da Lui. Da allora, i suoi esercizi spirituali, come altri itinerari di perfezione ci vengono presentati come quella scala di Giacobbe che porta dalla terra al cielo e che Gesù promette a chi lo cerca sinceramente”. (cfr. Vatican.va)
Ora, alla luce di quanto detto, mettiamoci in ginocchio davanti al Tabernacolo, andiamo nella nostra Chiesa, in una chiesa, uscite di casa, cercate il Signore e lo troverete. Lasciatevi trovare dal Signore, aprite il cuore, svestiti delle tue convinzioni. Mi tornano alla mente le parole di un predicatore americano Tommy Tenney, che in un suo libro “The God Catchers”, così dice: “Dio non si nasconde da te affinché non possa essere trovato; Egli si nasconde da te affinché possa essere trovato”.
Dio non s’impone a noi però non abbandona nessuno c’è anche per chi ha il cuore chiuso. Se saprai aprire il cuore allora sentirai il vento leggero dello Spirto Santo che abiterà la tua vita e vedrai con occhi nuovi il sentiero che stai percorrendo.
@unavoce
Foto di Copertina: Chiesa “Madonna di Loreto” – 15° Stormo con sovrapposizione parte di foto della locandina di Lourdes 2013