Salmo 127

 

Abbia letto e cercato di meditare in questo camminare insieme nell’attesa del Signore che viene tre dei 15 salmi ascensionali che vanno dal 119/120* al 133/134* (*doppia numerazione) e uno extra il 26 in apertura di questi appuntamenti d’avvento, per pregare con voi. Abbiamo visto, pertanto, in queste settimane di avveno, senza seguire un ordine cronologico ma solo di pregheira, i salmi: 26121120.

Oggi vi propongo l’ultimo momento di meditazione e preghiera personale con il Salmo 127. Una preghiera accorata che i pellegrini, andando verso Gerusalemme e salendo il monte dove era costruito il Tempio luogo della preghiera, recitavano.

Un salmo che ci ricorda la forza di Dio che sorregge le nostre fatiche e solo in Lui c’è la realizzazione di ogni nostra vita. Lui è Colui che ci aiuta a costruire la casa, il nostro vivere, le nostre scelte e invano fatichiamo se non mettiamo Lui al centro. Tutto è vuoto e rischia di crollare se non abbiamo una fede salda. Andiamo allora anche noi con gioia con lo sguardo alto verso il Signore per abitare con il Signore.


Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.

Invano vi alzate di buon mattino
e tardi andate a riposare,
voi che mangiate un pane di fatica:
al suo prediletto egli lo darà nel sonno.

Ecco, eredità del Signore sono i figli,
è sua ricompensa il frutto del grembo.

Come frecce in mano a un guerriero
sono i figli avuti in giovinezza.

Beato l’uomo che ne ha piena la faretra:
non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta
a trattare con i propri nemici.

@unavoce

 

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