La Catechesi del Papa
“L’amicizia con Dio ha la capacità di cambiare il cuore; è uno dei grandi doni dello Spirito Santo, la pietà, che ci rende capaci di riconoscere la paternità di Dio. Abbiamo un Padre tenero, un Padre affettuoso, un Padre che ci ama, che ci ha amato da sempre: quando se ne fa esperienza, il cuore si scioglie e cadono dubbi, paure, sensazione di indegnità. Nulla può opporsi a questo amore dell’incontro con il Signore”.
Papa Francesco – Udienza Generale
La Catechesi del Mercoledì, nell’Udienza Generale, del santo Padre di oggi, che vi ho citato in apertura e alla quale vi rimando per la lettura integrale del testo, mi suggerisce di fare una chiacchierata con voi per meglio prepararci al Santo Natale del Signore.
Dialogare con Dio senza preconcetti, coltivare l’amicizia con Lui è questo il cammino cristiano di ieri, di oggi e di sempre. Lui è sempre con noi attraverso lo Spirito Santo e per vivere in questa direzione è necessario educarci sapendo discernere ogni cosa nel nostro vivere.
Ogni giorno scegliamo e dobbiamo scegliere: cosa mangiare, come vestire, cosa fare, ecc. e se non stiamo attenti saranno altri a scegliere per noi modi o pensieri. Chi grida più forte sembra aver ragione e noi spesso seguiamo come pecore però senza pastore. Il pastore, ricorda, conosce sempre le sue pecore e loro conoscono Lui.
La domanda, allora, che ci poniamo ancora una volta è: Cosa voglio dalla vita? Partiamo oggi, per la nostra chiacchierata, da una scelte già fatta: quella di essere cristiano! Al di là di come ci siamo diventati, ora è il tempo di confermare quel Battesimo ricevuto e se anche ci siamo confermati con il Sacramento della Cresima, dobbiamo ogni giorno scegliere e volere stare con Dio. Tu hai scelto Dio o sei di quelli che “Dio si e la Chiesa no”?
Solo una parentesi, prima di continuare: Fede, Religione Chiesa, sono inseparabili come pallone, squadra, torneo, come militare, caserma, superiori, ecc. non posso scegliere un valore senza avere una condotta di comportamento all’interno di una organizzazione.
Premesso questo, torniamo al discorso iniziale, il discernimento della nostra vita. Questa attività deve essereci ogni giorno e in linea con Dio confrontandosi con la Sua Parola e con la Dottrina della Chiesa. Qui entrano in gioco limiti e difficoltà vestiti da preconcetti come accennavamo o da pregiudizi che invece di aiutarci a stare con Dio ci mettono nella posizione di giudicare anche Dio stesso.
La vita come la vediamo presentata oggi forse non ci aiuta a rimanere uniti al Vangelo come in passato, ma se cambiano tempi e modi, però non cambia la sostanza del Messaggio. Un Dio che vuole starci accanto come amico! Non un Dio che giudica, ne un Dio che fa miracoli. Vorremmo che essere religiosi e credenti, abbia un aspetto magico, alla richiesta la risposta, tant’è vero che molti cristiani poi si affidano a chiromanzia e astrologie varie. No! La Fede è si chiedere a Dio di farci star bene o ad avere un lavoro o senza guai, ma una fede che si affida a Lui mentre la vita accade al di là deli risultati. Lui non ci toglie l’odio o la guerra, la malattia o i disagi, Lui cammina con noi e noi solo in Lui possiamo affidare questi venti belli o brutti con fede e fiducia, solo così avvengono i miracoli. Anche quando abbiamo pregato o vissuto la vita cristiana pensando che siamo nel giusto, dobbiamo non dimenticare che il Signore guarda il cuore, il tuo cuore e lì non puoi fingere, non puoi tradire, perché Lui vede nel profondo del nostro essere.
Discernere quindi è importante, discernere facendoci aiutare dalla Parola di Dio e questa Parola ascolta o letta, va poi pregata per poterla vivere nel quotidiano sapendo che non è facile, che non sempre ci si riesce, che c’è il rischio che siano solo belle parole se poi non seguono i fatti, se così fosse allora non saremo nella direzione giusta, ma questa è la vita. Una vita che non è facile, che ci fa cadere continuamente e questo vale per tutti, anche per quelli a cui noi guardiamo magari con invidia perché ci sembrano felci e realizzati, ma non è così perché ogni cuore è in quieto sin che non riposa in Dio, ci ricorda sant’Agostino. Quindi senza preoccuparci riprendiamo il cammino, rialziamoci sapendo che Dio ci ama sempre e non ci giudica.
Questi sono gli argomenti che nelle Catechesi del Mercoledì il santo Padre ha trattato in questo ultimo periodo e oggi, con questo spirito di padre, che attorniato dai sui figli dinnanzi al camino, ci parla di come vivere la vita, di come scegliere, di come affrontare le situazioni, ci offre quel calore che la certezza dell’Incarnazione ci offfre: Dio è con noi, l’Emmanuele.
Dobbiamo porci allora con un cuore attento e non critico, capace solo di puntare il dito, ma cercando dentro di noi cosa veramente vogliamo, senza far emergere le nostre difficoltà che ci portano ad essere infelici, ma scandagliando l’animo per dare spazio alla vera gioia. Fatti la domanda giusta: perché sono così arrabbiato, con pregiudizi, nervoso, ansioso, invidioso, prepotente … e aggiungi quello che credi, ma domandati con onestà il perché? C’è sempre una causa che ci porta a non essere in linea con la vita e anche con Dio. Fatti aiutare dal tuo Parroco, dal tuo Cappellano, dal tuo Sacerdote, dagli amici impegnati e seri, dai tecnici dello studio della mente … ma sappi che solo la tua volontà però farà la vera differenza se vorrai veramente essere amico di Dio.
“La Parola di Dio sempre ti fa guardare dall’altra parte: cioè, c’è la croce, qui, è brutto, ma c’è un’altra cosa, una speranza, una resurrezione. La Parola di Dio ti apre tutte le porte, perché Lui è la porta, è il Signore. Prendiamo il Vangelo, prendiamo la Bibbia in mano: cinque minuti al giorno, non di più. Portate un Vangelo tascabile con voi, nella borsa, e quando sarete in viaggio prendete un po’ e leggete, durante la giornata, un pezzettino, lasciare che la Parola di Dio si avvicini al cuore. Fate questo e vedrete come cambierà la vostra vita con la vicinanza alla Parola di Dio”. (cfr.Vataicannews)
Quanto tempo dedichi a pensare e pregare? Tutto è più importante, tutto viene prima: casa, lavoro, festa, … e poi il resto … ritenendo che far da mangiare alla famiglia o vistare un ammalto possa sostituire l’amore per Dio. L’amore per Dio si realizza nei fratelli se in essi scorgi il volto di Dio, altrimenti è un palliativo alle tue scelte o così detti doveri. Trova tempo per Dio, scegli la Sua Parola, dialoga con lo Spirito Santo, come ci ha ricordato il Papa e vivi la tua vita con uno sguardo alto, diverso, nuovo, con coraggio e gioia al di là degli eventi, sii sposa e sposa, amico e fratello, impegnato professionalemnte e nella società, nella chiesa e nella carità, compi i tuoi doveri, vivi la tua vocazione, le tue scelte con questo sguardo che ti ammaglia, lo sguardo di Dio e trasmettilo con il tuo, questo è il vero miracolo, questa è la vera fede, la religione che ci aiuterà a camminare nella e con la Chiesa di Cristo e i suoi successori, a servzio dell’umanità.
@unavoce
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