Liturgia della Parola

II Tempo Ordinario

questi è il Figlio di Dio

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Colui sul quale vedrai discendere e fermarsi lo Spirito, è lui quello che battezza nello Spirito Santo (Gv 1, 32-33)

 

Continuiamo ad “affrancarci” nella fede con la parola di Sant’Agostino, Dottore della Chiesa: “Voi sapete che certuni vanno dicendo: Noi, che siamo santi, togliamo i peccati agli uomini; se infatti chi battezza non è santo, come fa a togliere il peccato altrui se ne è pieno egli stesso? Contro siffatte argomentazioni non dobbiamo pronunciare parole nostre, basta che leggiamo qui: Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo. Non ripongano gli uomini la loro speranza negli uomini: il passero non si rifugi sui monti, metta la sua fiducia nel Signore (cf. Sal 10, 2); e se alza gli occhi verso i monti, donde gli verrà l’aiuto, si convinca che il suo aiuto verrà dal Signore che ha fatto il cielo e la terra (cf. Sal 120, 1-2). Era grande il prestigio di Giovanni. Gli chiedono: sei tu il Cristo? risponde: no; tu sei Elia? risponde: no; tu sei il profeta? risponde: no. Perché dunque battezzi? Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene uno che è stato fatto prima di me, perché era prima di me (Gv 1, 29-30). Viene dopo di me perché è nato dopo di me; è stato fatto prima di me, perché è superiore a me; era prima di me, perché in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.  Ed io non lo conoscevo – disse – ma affinché sia manifestato ad Israele, io venni a battezzare nell’acqua. E Giovanni rese la sua testimonianza, dicendo: Ho veduto lo Spirito discendere come una colomba dal cielo, e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi m’inviò a battezzare nell’acqua, mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e fermarsi lo Spirito, è lui quello che battezza nello Spirito Santo. Ed io ho veduto e attesto che questi è il Figlio di Dio (Gv 1, 31-34)Vostra Carità mi presti un po’ d’attenzione. Quando Giovanni riconobbe il Cristo? Egli era stato mandato infatti a battezzare con acqua. Gli chiedono per quale motivo: affinché fosse manifestato a Israele, risponde. A che servì il battesimo di Giovanni? Fratelli miei, se fosse servito a qualcosa, sarebbe rimasto e gli uomini riceverebbero ancora oggi il battesimo di Giovanni, per giungere così al battesimo di Cristo. Ma che cosa dice il Battista? affinché egli fosse manifestato a Israele. Ciò vuol dire che egli venne a battezzare con acqua affinché Cristo fosse manifestato a Israele, al popolo d’Israele. Giovanni ricevette il ministero del battesimo nell’acqua della penitenza, onde preparare la via al Signore, quando il Signore non era ancora apparso. Ma quando il Signore fu conosciuto, non era più necessario preparargli la via, perché egli stesso era diventato via per quanti lo conobbero. Per questo motivo non durò a lungo il battesimo di Giovanni. Ma come si presentò il Signore? Umile. Affinché Giovanni potesse ricevere quel battesimo nel quale doveva essere battezzato il Signore stesso”. (cfr. Sant’Agostino, Omelia 4. n.11 e 12)