Dio è Amore e verità

 

“vorrei dire a tutti, anche a chi è in un momento di difficoltà nel suo cammino di fede, a chi partecipa poco alla vita della Chiesa o a chi vive “come se Dio non esistesse”, di non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l’occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato”. (Papa Benedetto XVI)

La vita è imparare ad amare (Abbè Pierre)

 

Mai come nel mondo contemporaneo, sia laico che religioso, queste poche parole che voglio comunicarvi mi sembrano attuali. Vivere nella verità! Oggi sembra quasi impossibile, tutto e il contrario di tutto viene detto, si crede a chi grida più forte senza una indagine autentica e libera. Anche nella fede si rischia di dare ragione solo delle proprie idee senza valutarne l’autenticità e la verità rischia di rimanere nascosta, celata, quasi ci sia il desiderio di non mostrala e non si capisce bene il perché, forse solo per dare ragione delle proprie idee, quindi si contesta e ci si lamenta e si punta il dito, giudicando.

Per noi cristiani la verità è Cristo e in Lui ogni cosa ha compimento. Il mondo può non credere in Dio, può non credere nella Chiesa e negli uomini della Chiesa, ma la verità della vita non la si può negare e la verità della fede non la si può nascondere.

Non ho ne la cultura ne le capacità necessaria per affrontare questo discorso in modo scolastico ed esauriente, la mia è e vuole solo essere una riflessione che nasce dalla mia povera vita e dalla mia preghiera che si confronta con il quotidiano e gli eventi ordinari.

Esperienza personale è che la verità avrà sempre la meglio ed mergerà sempre, puoi nascondere agli altri e peggio ancora a te stesso, ma nel cuore del credente la verità irrompe e trasforma e se dai spazio renderà liberi, viceversa abbasserà e ucciderò l’anima.

Confrontarsi con il vangelo, con la vita di Cristo, con la storia della salvezza, con i pastori della Chiesa, ci aiuterà a rimanere sulla strada indicata da Cristo.

Quid est veritas? chiese Pilato a Gesù, la risposta fu chiara e inequivocabile: Io, il Cristo, sono Via Verità e Vita.

Perché negare Dio allora? Perché necessariamente vogliamo dimostrazione di tutto per poi credere al primo venditore di fumo che incontriamo? Il nostro cuore è debole, la nostra anima fragile, cerchiamo risposte dove non ci sono e non le cerchiamo dove potremmo averle pensando che la vita sia un gioco e basta, pensando di essere eterni e non valutiamo mai parole e gesti, scelte e situazioni.

La verità, ci dice il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 2464: “L’ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri. Questa norma morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone del suo Dio il quale è verità e vuole la verità. Le offese alla verità esprimono, con parole o azioni, un rifiuto di impegnarsi nella rettitudine morale: sono profonde infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le basi dell’Alleanza”. (Cfr. CCC)

Andate a rileggere spero o a leggere, se non l’avete ancora fatto, la terza parte “La vita in Cristo” rimarrete stupiti dalla chiarezza dell’esposizione e potrebbe aiutarci tutti a vivere meglio la vita, la fede e la verità di entrambi gli elementi che fanno dell’uomo una vera creatura che ama e che è amata.

Troppo poco, noi cristiani ci addentriamo in questi argomenti, li affidiamo al tempo del catechismo o a qualche catechesi durante l’anno, ma onestamente anche noi cristiani che viviamo la vita della Chiesa con regolarità siamo superficiali, ci fidiamo di quello che viene detto a destra e a sinistra senza farci una idea chiara, senza seguire il Magistero della Chiesa arrogandoci il diritto di giudicare, criticare e puntare il dito perché a noi non sta bene qualche cosa di questo o di quello.

Non è l’atteggiamento del credente, i discepoli certo anche loro non capivano tutto ma seguivano, chiedevano e soprattutto amavano il Signore, chi non ha amato, abbiamo visto che strada ha preso. Da qui parte la verità, dall’amore. Se amo sono nella verità, mi permetto di teorizzare senza voler scandalizzare o confondere, ma credo che solo questa è la cartina al tornasole: l’amore. O amo e vivo nella verità o dico falsità, nascondendola dietro la teoria, molto diffusa, che si è fatto per amore, per salvare questa o quella situazione. Si, forse, in un inizio, ma la verità della vita sta alla base dei rapporti e la verità della fede sta alla base del nostro essere religiosi, credenti.

Se crediamo e vogliamo veramente amare Dio dobbiamo conoscere le cose di Dio e non mischiare le nostre idee con quelle di Dio pensando che quello che riteniamo noi sia la giusta strada, sia la verità. Un’esperienza che il popolo d’Israele ha fatto nonostante Mose, la sua vicinanza e attraverso di lui quella di Dio nel cammino dalla liberazione della schiavitù verso la terra promessa, Dio indica una strada, ma cosa fanno? Un vitello d’oro, più conveniente, più semplice, certo, ma non vero, amavano se stessi e non Dio, litigavano tra di loro mancando di verità.

Ora, comprendete che qui non dico nulla di nuovo ne volevo fare una lezione di teologia fondamentale o dogmatica o biblica, ma solo dire a me stesso e a voi che vivere nella verità significa immergersi nella vita a tutto campo con le idee chiare, che non possono essere compromesse.

Se impariamo a vivere nella verità, come ce l’ha insegnata Gesù, vivremo anche le nostre giornate e i nostri rapporti in modo autentico. La verità può far male, può essere scomoda, può non piacere e certamente va usta sempre con i giusti modi e i giusti toni, con i tempi e i linguaggi giusti e opportuni secondo ogni situazione, ma la verità quella vera ci farà liberi e nella libertà potremo amare veramente e lasciarci amare dal Signore che vuole solo il nostro bene non quello che io ritengo sia il mio bene, ma il nostro vero bene.

Lasciamo fare la Signore, a noi il compito di ascoltare la Sua Voce e per farlo dobbiamo imparare a pregare, a contemplare a fare silenzio nel cuore e a vivere la vita della Chiesa con le sue luci e le sue ombre, ma insieme come in una  famiglia che nonostante tutto ci si ama, ci si stima e ci si sostiene l’un l’altra.

Papa Benedetto XVI ce lo ha scritto nella sua prima Enciclica dal titolo “Deus caritas est” e in un’altra Enciclica, con questo titolo:  “Caritas in veritae” forse potrebbero essere due buone letture per aprirci a questo cammino di verità nell’amore e nella carità per vivere la vita della Chiesa in modo serio, disponibile e in ascolto come ci chiede papa Francesco e la nostra vita sarà sempre più vera. 

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte