Liturgia della Parola

IV Domenica T.O.

Beati gli operatori di pace

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

“Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio”
(Mt. 5,9)

 

Continuiamo ad affrancarci nella fede con questi piccoli “francobolli di spiritualità”, oggi con le parole della Madre Canopi Benedettina, fondatrice dell’abbazia “Mater Ecclesiae” sul lago d’Orta: “ … L’uomo mite, pacifico, è forte, ma la sua forza è quella dell’amore.  Il nostro tempo ha bisogno di uomini, di donne che siano presenza di pace, trasparenza del volto e del cuore di Cristo in mezzo ai fratelli. L’uomo sente il bisogno di riconciliarsi con Dio e di instaurare rapporti di amicizia con i suoi simili. Di fronte ai continui fallimenti nel ricercare una pace stabile e duratura, si va approfondendo in lui la certezza che la pace vera può essere solo dono di Dio. Il Signore ha annunziato pace “per chi ritorna a lui con tutto il cuore. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra… In diversi modi tutti siamo mandati gli uni agli altri quali portatori di pace. Compiremo bene la nostra missione se vivremo autenticamente il Vangelo. La causa della pace richiede, infatti, annunciatori disarmati interiormente, quindi poveri, umili, affamati della vera giustizia, fedeli discepoli di Cristo, misericordiosi, puri di cuore, per diffondere intorno a sé benevolenza e serenità. Vivendo tutte le beatitudini, saremo non soltanto portatori di qualcosa, ma diventeremo noi stessi, come Gesù, un sacramento di pace, un dono che crea comunione. La pace è donata, ma dev’essere anche accolta; lo scambio avviene soltanto se un altro cuore disarmato si apre a riceverla. Gratuità, carità, sacrificio di sé garantiscono la diffusione della pace.  Gesù vuole che siamo pieni della grazia della pace. È un servizio di carità. In questa vita, ora l’uno ora l’altro conosciamo tutti momenti di maggior fatica e facile cedimento: l’importante è sostenersi, perché alla caduta di uno non segua la caduta di altri, ma piuttosto un più grande stimolo di carità… “. (cfr. Madre Anna Maria Canopi)