Un Italiano per gli Italiani

 

Una grande artista, poliedrico, per capacità e cultura, oggi qualità rare nello scenario della comunicazione e dell’arte. Roberto Benigni, all’apertura del Festival di Sanremo, ha saputo appassionare e dare quella ventata di positività e di gioia necessarie per affrontare le varie problematiche del mondo. 

Non pasta denunciare fatti e ricordarli con toni pietistici talvolta, ma ci vuole entusiasmo nella vita, per viverla, affrontarla ed essere propositivi, qualsiasi ruolo abbiamo nella vita sociale.

Lui ha saputo darci una ventata di positività facendoci riscoprire valori che forse rischiamo di dimenticare. Vi ripropongo alcuni passaggi riportati dal sito di “Vanityfair”. Riascoltate le sue parole, lasciatevi appassionare e con questa grinta positiva, da questa passione, entusiasmo e fede continuiamo a lavorare per un mondo migliore, ognuno secondo la sua vocazione, il suo lavoro, la sua vita, con uno sguardo capace di creare bellezza e armonia, uno canto dolce che entra nel cuore e lo cambia. 

Ci parla della Costituzione, che forse non tutti conoscono e lo fa in questo anno anniversario, con un tono elegante, entusiasta, come solo lui sa fare e appassionare alle cose belle.

«Cosa c’entra la Costituzione con Sanremo, direte voi? In realtà c’entra moltissimo, perché la Costituzione è legata all’arte: sì, la Costituzione è un’opera d’arte che canta»

«La Costituzione è un canto alla libertà e alla dignità dell’uomo: ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria esattamente come le opere d’arte. La Costituzione è uno schiaffo al potere, ci mostra una realtà diversa, ci dice che possiamo vivere in un Paese che sia giusto e bello, in un mondo senza violenza, in un mondo in cui l’arte ci fa sognare» 

«La Costituzione è un sogno fabbricato da uomini svegli. Se c’è una canzone di Sanremo da accostare alla Costituzione quello è l’incipit di VolarePenso che un sogno così non ritorni mai più. I padri e le madri costituenti, infatti, non l’hanno pensata: l’hanno sognata. L’hanno scritta in pochissimo tempo: è stata una folgorazione, una visione, un miracolo», racconta il Premio Oscar prima di dare una frecciatina ai politici di oggi. Erano 556, tutti di partiti diversi. Divisi su tutto esclusa una cosa: essere uniti per scrivere la Costituzione più bella che si potesse immaginare. Per la prima volta nella storia del diritto non ci si è rivolti alla società del presente, ma al futuro. Anche noi dobbiamo avere l’audacia di frequentare il futuro con gioia. Se l’avessero adottata in altri Paesi non esisterebbe più la guerra sulla faccia della terra: noi italiani l’abbiamo scritta». (cfr. da vanityfair)

Riascoltate le sue parole, lasciatevi prendere e con la mente pesate al bel paese che siamo, alle mille possibilità che abbiamo, alla pace e alla libertà, i due articoli che lui ha citato: ripudiare la guerra e libertà, che è poi il sogno del mondo che però, alla ricerca di questo, si smarrisce dietro interessi personali. E’ l’ora di svegliarci dal sonno come ci ricorda l’Apostolo Paolo nella lettera ai Romani:

“Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo”.
(cfr. Rm. 13, 11-14a)

@unavoce

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