per tutti i Battezzati

 

Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48)

Tutti i fedeli (…) sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità (LG 40)
Tutti i fedeli sono invitati e tenuti a perseguire la santità (LG 42) 

“chiamata alla santità nel mondo contemporaneo”, ne riassume con tutta evidenza il tema e la finalità. La santità è un percorso che coincide con la vita dell’uomo, nessuno escluso e senza alcun limite di tempo. La santità non è riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie per dedicare molto spazio alla preghiera. La risposta alla chiamata alla santità è di «vivere con amore offrendo a ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno» (GE 14).

 

“San Francesco di Sales, il Dottore per eccellenza della pietà, volendo condurre un’anima ad un’alta perfezione le scriveva: “Pensiamo solamente a far bene oggi; quando l’indomani sarà arrivato si chiamerà oggi ed allora ci penseremo”. C’è in queste parole un mirabile programma, un segreto meraviglioso di santità. È la pratica della santificazione del momento presente. Questa pratica, d’una saggezza, d’una semplicità, d’una efficacia incomparabili, è allo stesso tempo della più grande, della massima importanza. A che cosa infatti ci servirebbe il possesso di tutti i metodi della spiritualità, se non ci applichiamo a santificare bene il momento presente? Non assomiglieremo forse a chi conoscesse molte città e poi si sbagliasse ad entrare in casa sua?” (cfr. da Santificare il Momento)

Quando si parla di santità pensiamo agli altri a quelli che sono già santi o ad alcune persone speciali e non pensiamo che è il cammino riservato ad ogni persona di buona volontà. Il cammino alla santità è il cammino comune di ogni cristiano. Nell’ esortazione apostolica di Papa Francesco “Gaudete et exsultate” citata in apertura c’è il senso e il riassunto di questo progetto e di questo cammino riservato a tutti.

Ogni momento, ogni strada e ogni vocazione di vita sono aperte a questo cammino. L’intento di queste parole in evidenza sono per ricordarci che abbiamo il diritto e il dovere di perseguire questo programma di vita vivendo le nostre singole giornate, le nostre singole vocazioni e con impegno di studio, lavoro, preghiera e confronto raggiungere il traguardo. Lo possiamo realizzare questo programma di vita e se qualche impedimento o qualche caduta ci sembra allontanarci, dobbiamo rinnovarci nella nostra fede e con coraggio rialzarci per proseguire quel cammino.

In ogni vita c’è questa possibilità, in famiglia come per un consacrato o un religioso, nel lavoro come in ogni attività quotidiana, piccola o grande che sia.

“La santità non coincide con la perfezione, non è per i “superuomini”… non coincide con lo sforzo umano (non è una conquista – eresia pelagiana), ma è dono e frutto dello Spirito Santo che opera in noi, essa coincide con la carità e con l’amore. E’ la carità pienamente vissuta” (cfr. Benedetto XVI).

Con queste sottolineature allora possiamo intraprendere questo cammino non tanto per essere migliori ma perché vogliamo conformarci a Cristo che ha offerto la Sua vita per noi, per darci la possibilità di vivere nel Regno di Dio e godere del Paradiso, della vita eterna.

La legge di cui abbiamo sentito parlare nel vangelo domenicale, ci riporta all’impegno di conformarci a Cristo che è la legge e in Lui realizzare la nostra vita. Non vergogniamoci di essere cristiani.

@unavoce

 

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