Foto di Copertina:copia della “Croce Pastorale” conservata nella sagrestia della Chiesa “Madonna di Loreto” – 15° Stormo

«Sono passati trent’anni e da allora questa mia scultura ha girato tutto il mondo: uomini di ogni razza l’hanno vista e venerata nelle mani di Paolo VI prima, di Giovanni Paolo I e di Giovanni Paolo II poi, opera divenuta simbolo della Chiesa universale di Cristo. Guardandola tra la folla dei fedeli che si assiepa intorno al Papa, mi prende una grande emozione e ripenso ai giorni in cui la ideavo e al destino che questa mia creatura doveva avere e ringrazio Dio di avermi concesso tanta gioia». (cfr. L. Scorzelli)

Via Crucis

“A quella croce milioni e milioni di fedeli in quasi mezzo secolo hanno guardato: un Cristo col capo chino, abbandonato alla morte; eppure l’arco, che l’artista ha plasmato con le due braccia della croce, sembra già proiettarlo nella vita nuova della Risurrezione”. (cfr. Avvenire)

 

Continuiamo il nostro cammino quaresimale, tra preghiera, digiuno e carità. Come abbiamo ricordato all’inizio del cammino penitenziale, questi tre “movimenti”, sono la strada per preparaci alla Pasqua di Resurrezione del Signore, “movimenti” che la Chiesa ci offre per avere sotto controllo, per verificare, per fare il punto della nostra situazione personale di vita cristiana e umana. La nostra vita spirituale, la nostra formazione cristiana, il nostro impegno nella Chiesa vanno alimentali per vivere una vita veramente evangelica.

Abbiamo offerto spunti di lettura, meditazione e articoli che ci offrissero indicazioni e momenti di crescita spirituale, occasioni per avvicinarci al Sacramento della Riconciliazione con la Confessione individuale, il dialogo e gli incontri di catechesi e di svago, di preghiera e di incontro. Gli strumenti e le iniziative non sono mancate, ma ad ognuno di noi l’impegno di dedicare tempo a Dio nell’insieme del nostro vivere quotidiano. Importante e fondamentale per la vita di ognuno di noi sarà trovare il tempo, quel tempo così sfuggevole che ci porta a corre talvolta senza riflettere perché il dovere delle differenti attività che abbiamo ce lo impongono, ma in questo dovere tra lavoro, famiglia e vita personale non dobbiamo e non possiamo dimenticarci della nostra Fede e della Religione che ci guida nel vivere la Fede in Cristo, attraverso il cammino della Chiesa.

Così, pertanto i momenti di preghiera proposti devono aver il sussidio personale dell’impegno che ognuno mette a fermarsi e trovare tempo per pregare, per leggere, per meditare perché sono il segreto e l’olio della lampada non solo della fede ma delle nostre singole vocazioni. Preghiera che va unita sempre alla capacità di carità vissuta con quell’attenzione e disponibilità verso gli altri senza aspettarci nulla ma solo con il desiderio di essere utili, di esserci per sostenere, aiutare, dire una parola o uno sguardo che possa accogliere e consolare, carità che parte dalle nostre case per arrivare ad allargare la braccia verso tutti senza giudizi e  pregiudizi, madre Teresa diceva “se pensi a giudicare non avrai il tempo per amare”.

Una preghiera che diventa quindi carità attraverso la mortificazione, parola che sembra difficile o fuori moda, ma una mortificazione che è rinunciare per un valore più grande, rinuncio a un cibo per offrilo al povero, rinuncio a una parola per non ferire, rinuncio a una occasione per dare tempo ad altro o ad altri … questo è il senso del digiuno quaresimale. Recuperare i veri valori della nostra vita, le cose importanti che non sono solo le materiali ma lo spirito e la mente, creandoci una serenità interiore capace di accettare di affrontare e di crescere nel bene per noi e per il prossimo.

Ora in tutto questo voler crescere nell’amore e con l’amore del Signore, venerdì ci ritroveremo nella nostra Chiesa, Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” del 15° Stormo, per la Via Crucis questa volta guidata dai commenti don Tonino Bello che tutti ormai consociamo. Un momento semplice, nella sua forma rituale, aiutati dalle immagini che in questo tempo hanno accompagnato le parole e la preghiera, gli acquarelli della Via Crucis di Serena Amendola, l’antica croce lignea del nostro Presbiterio con l’effige della Vergine di Loreto nella sua preziosa realizzazione nel legno della Valgardena, la copia della Croce del Giotto, la crocefissione di Ilario Fiorvanti e oggi  davanti alla Croce Pastorale copia originale del pastorale fatto realizzare dal santo papa Paolo VI dallo scultore Lello Scorzelli e che usò per la prima volta l’8 dicembre 1965 per la chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II e durante il mandato di Ordinario Militare, Mons. Giuseppe Mani, chiese a San Giovanni Paolo II di poterne farne copia per essere donato a tutti gli enti militari per la prima vista pastorale, (a noi fu consegnata al comandante pro tempore il 27 maggio 1997 allora sede del 5° Stormo e oggi conservata nella sagrestia della nostra Chiesa). 

Un oggetto ricco di spiritualità e storia dove il fermare lo sguardo per rivolgere la nostra mente al Signore e con Lui camminare nelle varie stazioni ci aiuti a ripensare alla nostra vita, al nostro cammino cristiano e all’impegno del e nel vivere quotidianamente le nostre vite unite a Cristo nel solco della Chiesa.

@unavoce