il giardino

 

«Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda». (Matteo 13, 4-9)

«Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro» (Matteo 6,28- 29)

 

Sembra non necessario alla nostra vita parlare di giardino, ma la natura abita attorno a noi e accorgersi, apprezzarla e viverla in modo differente credo che sia un modo per aver cura e coltivare non solo la terra e le sue piante, ma il cuore e l’anima.

“È possibile affermare che coltivare un giardino sia assimilabile a un viaggio nella psiche con effetti salutari sulla nostra qualità di vita? Certo che l’immagine di un cancello dischiuso su un giardino quale metafora dell’inizio di una pratica psicologica è quanto mai suggestiva e seducente. Lo psicanalista Gustav Jung affermava che la forma e la struttura di ogni giardino rappresentano simbolicamente la possibilità di delimitare le emozioni umane che affollano la vita interiore. In effetti, che cosa c’è di meglio dell’incontro fra natura e immaginazione per riuscire a intrecciare lo spazio fuori di noi con quello interno? […] Il giardino ci affascina perché ci parla e ci rispecchia. […] Il giardino ci coinvolge perché è allegoria della corrispondenza tra il nostro esistere e il ciclo universale della vita, in cui inseminazione, nascita, sviluppo, maturazione, avvizzimento, caduta, altro non sono che le espressioni delle nostre personali stagioni del vivere. […] Specchio della nostra anima, il giardino ci stimola all’osservazione, all’ascolto e al pensiero, a una cura che solo apparentemente è rivolta a semi ed erbacce. […] Insomma, fare il bene del giardino è soprattutto fare del bene a se stessi. (dall’articolo “Giardini e psiche, una relazione benefica per la vita”, www.muoversinsieme.it) LUCIANA QUAIA – psicologa italiana”. (cfr. giardinaggiointeriore)

La nostra piccola chiesa, all’interno della zona logistica del 15° Stormo è immersa nel verde ed entrando la puoi nota circondata da un bel giardino. Piante e fiori l’abbelliscono e la raccolgono. Una varietà di piante e fiori dalle Camelie al Limone, dall’Oleandro al Glicine e al Mughetto, dai Pini di vario tipo ai Rododendri, dalle Rose multicolore all’ Acero Giapponese, dalle Azalee agli Olivi che con il loro colore argenteo brillano, dall’Acero al Pruno, dalla Betulla alla Magnolia, dal Gelsomino all’Orchidea, al Ciclamino e alle Margherite che coprono i prati, dalle Primule dai mille colori al Callistemon o pianta spazzolino, tutto su un bel prato verde. Arrivando sono proprio le Camelie a dare il benvenuto, eleganti, perfettamente geometriche e ricchissime di significato che con la loro bellezza illuminano e danno risalto all’ingresso della nostra chiesa. La Camelia è tra i fiori più raffinati e nel linguaggio dei simboli rappresenta la bellezza perfetta, è di origine orientale e nella cultura cinese e nipponica è simbolo di amore eterno, scelta proprio per il suo significato e la sua bellezza decorativa è stata messa a dare il benvenuto. Come questa, ogni pianta ha però una sua storia, un suo significato, una sua provenienza originaria e l’insieme delle specie, dei colori e dei profumi ci ricorda la varietà del creato e delle sue creature, diversi gli uni dagli altri ma insieme raggiungono l’armonia ricordandoci che questo è il cammino che ogni uomo deve compiere per arrivare a quella perfezione di vita alla ricerca e alla contemplazione di Dio. 

Una varietà di alberi, piante e fiori che incorniciano la nostra chiesa e creano un area sacra all’estero dove delle semplici pietre di tufo poste per creare un luogo di preghiera: altare, ambone, sede circondante da un abside virtuale dove la volta è il cielo e le piante le grandi colonne, delimitano il giardino.

Sembrerebbe un discorso senza significato tanto per riempire una pagina, se fosse solo una considerazione agraria, ma l’intento è invitare ad accorgersi e suggerire un percorso personale  interiore dove la natura ci riporta alla bellezza spirituale della vita e della fede. Un ricercare nella tranquilla bellezza interiore che la natura ci ricorda, la vocazione dell’umanità a vivere da fratelli e in armonia in quel giardino nel quale Dio ci ha posti per vivere, amare e lodarlo.

“Gesù è un predicatore affascinante («Mai un uomo ha parlato come quest’uomo!», confessano le guardie inviate ad arrestarlo, Giovanni 7,46) perché la sua è una parola che parte dalla concretezza quotidiana. È un mondo di contadini, pastori e pescatori, di semi, terreni aridi, erbacce, messi, vigne, fichi, pecore, cagnolini, uccelli, pesci, serpi, scorpioni, avvoltoi, persino di tarli e dei chicchi microscopici della senapa. C’è nei suoi discorsi anche la meteorologia con i venti di scirocco e tramontana, i lampi balenanti, le piogge e le siccità, il giorno e la notte. E naturalmente è coinvolta tutta l’umanità con le sue figure tipiche nel lavoro, nella famiglia, nella politica e nella società. Cervantes nel suo celebre romanzo Don Chisciotte riesce a ricordarci con una pennellata lo stile «ecologico» della predicazione di Gesù, evocando anche due passi del Discorso della montagna: «Dio non abbandona né i moscerini, né i vermiciattoli della terra, né gli animaluzzi delle acque; ed è tanto pietoso che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e piovere sopra i giusti e gli ingiusti» (si veda Matteo 6,26 e 5,45). Nulla è insignificante davanti a Dio: «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Luca 12,6)”. (cfr. famigliacristiana)

Ora, provate a fare una riflessione personale come ci suggeriscono le citazioni che vi ho riportato e alle quale vi rimando e potremo scorgere che le scienze umane e la natura ci aiutano a raggiungere quella interiorità spirituale che talvolta ci fugge perché presi da mille cose. La Parola di Dio più volte ci suggerisce questo, Gesù usa sempre immagini e parabole della vita quotidiana per portarci a educare il cuore e la mente orientandole a Dio. 

“Luogo di tranquillità, di contemplazione, di rilassamento, il Giardino, con la sua ricchezza di metafore, è in grado di facilitare la discesa dentro te stessa e l’apertura verso la tua più autentica natura. Il giardino è uno specchio dell’anima – È innegabile che gran parte delle persone, perlomeno quelle che vivono nella parte occidentale del Pianeta, abbiano da tempo perso il contatto con la Natura ed i suoi ritmi e quindi, come inevitabile conseguenza, anche con i ritmi del proprio mondo interiore. Scrive a tal proposito l’astrologo statunitense Michael R. Meyer: “Godiamo di illuminazione artificiale e riscaldamento centralizzato e possiamo vivere in un’area urbana dove il cielo è oscurato da un finto orizzonte architettonico. Come risultato, le nostre vite, le nostre attività e le nostre relazioni sono diventate sempre più disarmoniche e fuori sincronia con i cicli naturali”. Ecco perché, più la vita moderna diventa caotica e stressante, più diventa importante recuperare il rapporto simbiotico con Madre Natura. “Per poter vivere vite più proficue, efficaci e significative – scrive sempre Meyer – è necessario tornare in contatto con il tempo reale dei cicli della Natura”Senza dover fare chissà che cosa, è sufficiente un piccolo fazzoletto di terra per rientrare in sintonia con un impulso di vita più naturale, rilassato ed armonioso che, gradualmente, può portarti ad un radicale cambiamento di atteggiamento verso te stessa e verso il mondo che ti circonda. Puoi ritornare a sincronizzarti e a lavorare con i ritmi naturali sviluppando così il tuo senso interiore di ciò che è necessario ed appropriato in ogni momento e in ogni circostanza”. (cfr. giardinaggiointeriore)

Cambia stile di vita, non essere cristiano per finta, ma vero discepolo del Signore, leggi la Sua Parola, falla scendere nel tuo cuore come l’acqua che irrora la terra, ascolta con il cuore come si ascolta il vento che silenzioso ti avvolge, guardati attorno e nel tuo quotidiano scorgi Dio che ti è accanto, non lasciarti solo prendere dal male e dal buio del nostro tempo, la tua bellezza interiore illumini la tua vita e quella di chi ti è accanto, con il profumo della tua vita ingentilisci il mondo e scopri attorno a te la bellezza. Coltiva il tuo giardino e coltiverai la tua anima.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Area Sacra esterna – Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo