Riprendiamo il discorso dall’articolo precedente.
Alcuni pensieri ci lasciano tristi e altri allegri, per esempio notava sant’Ignazio e da qui la sua riflessione, ma come lui altri, infatti l’analisi del pensiero era nota ben prima di sant’Ignazio appunto con l’autore che vi ho citato nel precedente articolo.
Ora sulla scorta di santi illustri come questi e studi importanti come quello citato vorrei solo proporre oltre la lettura di queste fonti alle quali vi ho rimandato, una semplice riflessione anche per noi affinché ognuno, in questo tempo e in questa stagione della storia mondiale dove l’umanità sembra più fragile, verifichi i propri pensieri per affrontarli alla luce di una serenità e una conoscenza sia medica e specialistica senza dimenticare l’aspetto spirituale di fede.
Credo che i due elementi, umano e spirituale debbano andare a pari passo sempre, ma in questo campo ancora di più. Quando questi “inquilini misteriosi”, così li definisce l’autore dell’articolo, abitano la nostra mente condizionando la nostra vita.
La nostra mente è un labirinto e in questo campo la psicologia ci aiuta e comunque più del passato molti oggi hanno necessità di avere uno psicologo o di andare in analisi, io sono della generazione che bastava uno sguardo dei genitori per comprendere avendo una disciplina più rigida, ma questo non toglie e non aggiunge ne vuole essere un giudizio ma solo una considerazione dove questo elemento non è da sottovalutare. Da queste situazioni di disagio della mente nascono ansie, stress e depressioni. Nella mente noi abbiamo il passato e progettiamo il futuro difficilmente ragioniamo sul presente ma tutto questo ci porta a rimuginare continuamente sulle cose togliendoci la serenità e diventando questi pensieri degli “inquilini misteriosi”.
Pensare, quindi che nella vita è importante, ma pensare troppo ci chiude e ci fa evitare di agire, questo almeno ci dicono gli studiosi. Quindi come pensare e cosa pensare, va fatto alla luce di un bagaglio culturale e esperienziale di vita che è legata al luogo e alla storia di ognuno di noi e che in qualche modo ci ha portato a delle scelte di vita e a dei modi di pensare condizionandoci positivamente e anche alcune volte negativamente.
La cultura, la fede, la famiglia, l’ambiente … ma noi come abbiamo integrato e interagito con tutto questo? Perché le cause sia positive che negative risiedono proprio in questa sfera e in qualche modo ci hanno, come dicevamo, condizionato e non necessariamente negativamente, ma una lettura onesta con noi stessi, ci aiuterà ad eliminare eventuali rimuginamenti e liberare la mente per poter vivere appieno e in modo sano affrontando i momenti alti e bassi della nostra vita.
Qui la fede aiuta il nostro camino a leggere il messaggio di Cristo come line guida del vivere, qualunque vita viviamo, perché l’amore, la concordia, l’accorgersi, l’esserci, l’impegnarsi sono valori umani prima che religiosi e in questi valori e in questa vita le cose che ordinariamente facciamo diventano anche lo strumento per amare Dio e il pensiero cristiano in questo ci aiuta e ci dirige nella storia e nella vita della Chiesa, luogo di crescita e strumento divino, pur nella sua umanità, per stare e raggiungere la “salvezza” quella promessa da Cristo e offertaci attraverso la Sua morte in croce, una salvezza che va al di là del tempo e della storia e dei nostri pensieri, la salvezza che ci porterà alla vita eterna in Lui.
Capite allora che l’aspetto umano va di pari passo a quello spirituale ed è importante per vivere la nostra fede attraverso la vita della Chiesa. Entrambi s’intrecciamo e nella lettura e nel cammino onesto e impegnato di studio e riflessione di noi stessi e di ciò che ci circonda, allora possiamo crescere come uomini e cristiani in modo sano, libero e vero.
@unavoce
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