Guardare con gli occhi di Dio

«Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli». (Proverbio del popolo navajo)

 

Domani 22 Aprile si celebrerà l’Earth Day, una importante iniziativa per promuovere la salvaguardia del nostro pianeta. E’ la più grande manifestazione ambientale del mondo, un’occasione speciale in cui tutti i cittadini del globo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia.  Si tratta di una giornata che ogni anno coinvolge fino a un miliardo di persone in ben 192 Paesi. E’ nata il 22 aprile 1970, per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del pianeta. 

Oggi, la Giornata Mondiale della Terra è un avvenimento educativo e informativo, durante il quale studiosi valutano le problematiche che affliggono il nostro pianeta, come l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, la scomparsa di migliaia di piante e specie animali, l’esaurimento delle risorse non rinnovabili ecc. 

“Papa Francesco si è espresso più volte per l’Earth Day. Nel 2015, al termine dell’udienza generale del 22 aprile, ha esortato “tutti a vedere il mondo con gli occhi di Dio Creatore” aggiungendo che “la terra è l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare”. E ha inoltre ammonito: “La relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future”.”. (cfr. VaticaNews)

Una bella immagine e un notevole impegno, quello di guardare il mondo con gli occhi di Dio perché troppo spesso ci dimentichiamo che la terra è viva e va custodita, protetta, aiutata e rispettata per noi e per chi verrà dopo di noi.

L’occasione di questo evento mondiale ci porta tutti a fermarci e a ripensare ai nostri modi e stili di vita, quelli semplice e quotidiani, dal rispetto per l’acqua, per i rifiuti che produciamo, per come li raccogliamo, per come lasciamo le nostre città, per come usiamo dei beni della terra. Credo che sia un’educazione alla quale non possiamo sottrarci per vivere insieme e come fratelli pur nella diversità di lingue, culture e religioni. Insieme possiamo veramente vivere in quel giardino pensato per noi e custodirlo come tale per noi e per chi verrà dopo di noi.

Questo giorno sia il giorno per iniziare o riiniziare ad essere attenti e premurosi, educati e custodi del bene prezioso che è la terra sulla quale viviamo, con uno sguardo alto e capace di cogliere nella bellezza che ci circonda la ricchezza dell’anima che ci abita e che dobbiamo ascoltare per vivere bene, sereni e in pace usando delle cose del mondo senza abusare di esse.

Un piccolo gesto può fare la differenza, una piccola attenzione sarà il segno del rispetto e dell’educazione che dobbiamo avere gli uni gli altri. Amore è anche questa educazione: parole, gesti, azioni che parlino di attenzione, di crescita, di responsabilità. 

Le parole del Cantico delle Creature di san Francesco ispirino la nostra preghiera e le nostre azioni.             

“Il Cantico delle Creature”, conosciuto anche come “Il cantico di Frate sole e Sorella Luna” è la prima poesia scritta in italiano. Il suo autore è Francesco d’Assisi che l’ha composta nel 1226. La poesia è una lode a Dio, alla vita e alla natura che viene vista in tutta la sua bellezza e complessità. Oltre al testo originale abbiamo aggiunto una versione in italiano moderno. Qui in una traduzione in italiano moderno:

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l’onore ed ogni benedizione.
A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome.
Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini.
Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle:

in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo;

quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo
tramite il quale dai sostentamento alle creature.
Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte.

E’ bello, giocondo, robusto e forte.
Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento, ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.
Tu sia lodato, mio Signore,

per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno in pace, perché saranno incoronati.
Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale,

dalla quale nessun uomo vivente può scappare:
guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale.
Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà,
perché la seconda morte, non farà loro male.
Lodate e benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.”

(cfr. parliamoitaliano)

@unavoce

 

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