Quello di Cristo

 

«Torniamo sempre allo stile di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Dio ha sempre operato così. Se noi non arriveremo a questa Chiesa della vicinanza con atteggiamenti di compassione e tenerezza, non saremo la Chiesa del Signore». (Papa Francesco, discorso di apertura del Sinodo)

Vivere con stile, non significa avere soldi, cose ma usare delle piccole cose per vivere dignitosamente la vita e per viverla con stile. La povertà non è una colpa, semmai la miseria lo è ed è un qualche cosa che nessuno dovrebbe vivere e tutti dobbiamo impegnarci perché nessuno sia nella miseria, Gesù stesso fu povero ma non misero, perché non aveva una casa, una culla, ma aveva una famiglia e oggi chi non ha una famiglia è il vero misero, il vero indigente. 

Ora perché questo discorso? Perché credo che l’educazione e l’eleganza non costano nulla e fanno la differenza in questo mondo che sembra essere interessato solo alle luci della ribalta. Apparire e non essere, il contrario è essere senza apparire perché l’eleganza vera sta nelle piccole cose curate, nei dettagli del quotidiano, in un abito ordinato e pulito, in un piccolo oggetto tenuto come se fosse il più prezioso in una casa ordinata, senza tanti oggetti ma con l’essenziale per vivere e per abbellire la casa. Le cose belle ci aiutano ad accorgerci e questo alimenta lo spirito. Una tovaglia bianca, un lenzuolo pulito, un piatto semplice, un fiore, fanno la differenze anche in una capanna e una capanna può essere legante e come direbbero gli arredatori d’interni, minimalista. La capanna di Betlemme immagino avesse solo un tetto e un po’ di paglia, ma l’eleganza della natura ha accolto il tesoro più prezioso, Dio. Provate a circondarvi e a vivere con eleganza fatta delle cose semplici, scoprirete un mondo nuovo e libero.

La povertà di cui parla il vangelo non è quindi la mancanza di cose, ma la volontà di avere un cuore capace di accorgersi e di condividere. Povera Chiesa non significa avere le tovaglie sporche e trasandate dell’altare o un calice scrostato, ma una Chiesa povera è quella che sa accogliere, ci ricorda il Papa e questo vale nella vita di tutti, nelle nostre case e comunità. Poveri non perché non si hanno le possibilità di vivere e affrontare la vita con dignità, ma poveri che non chiude la porta, povero sapendo accogliere e condividere un gesto semplice, questo fa la differenza, una parola gentile, uno sguardo, un sorriso. Un capo elegante non ha bisogno dei merletti della regina, ma della bellezza della semplicità di chi lo indossa. Un tessuto umile può essere prezioso come un damasco se sai come usarlo e come porlo nel tuo quotidiano, un piatto di riso se fatto con amore e presentato in una ciotola ordinata e magari umile, non è meno prezioso di un caviale in un piatto decorato.

Siamo oggi alla ricerca delle materie prime, del riorno alle cose della terra, dei sapori e dei profumi, questo ci ricorda che la vera ricchezza è quella che sai creare tu con le poche cose che magari ti ritrovi, l’eleganza di una mamma che prepara la cena per la famiglia con il poco magari che ha perché i costi sono elevanti, è la casa pulita anche se spoglia, è l’educazione dei figli che fanno l’egenza anche se non hanno le ultime scarpe alla moda. 

Forse tutto questo è utopico e tutti ci togliamo qualche sfizio di moda, non è un peccato. Il vero peccato è ritenersi superiori perché si ha un conto in banca più pieno, o una casa più grande, o un vestito più prezioso, magari solo per il prezzo o perché è firmato da questo o quello e poi pietoso come gusto … la vera moda la fa la persona che indossa il capo.

Ricordo, in Sardegna, una anzianissima signora con il suo abito nero, perché vedova, con una eleganza e una signorilità unica, pur vivendo in una casa umile, aveva uno sguardo dolce e accogliente più delle sue parole che nel dialetto forse per molti non comprensibile, riuscivano ad esprimere più di quello che diceva, una stretta di mano capace di trasmettere educazione, fede, amore, passione, ospitalità. Poche cose in un ordine che diceva amore e attenzione per la sua vita e per quella di chi abitava con lei.

Tutto questo, cari amici, per ricordarci che è indispensabile crearci le basi dignitose del vivere, fatte di piccole cose ma con tanta sostanza, capaci di accorgerci, di godere delle piccole cose e di condividerle con gli altri. Questo è il vangelo quotidiano, povero e umile che parla di grandezza e ricchezza di un cuore che sa amare e appassionarsi alla vita con quello che ogni giorno offre.

Impegniamoci tutti a fare di ogni giorno un giorno straordinario. Camminando per le vie di una terra lontana, povera e desolata, piena di problemi, in una delle mie missioni ho incontrato dei poveri, ma poveri di quelli che non hanno nulla e che con semplicità abbiamo cercato di aiutare, la loro commovente risposta alle nostre cose donate, furono una grande accoglienza e umanità, ma soprattutto dei grandi sorrisi, in una povertà o direi miseria dignitosa. Sono stata la ricompensa più grande. 

Quando incontri un degli “invisibili”, che ci sono anche nelle nostre città, sappiti accorgere, regala una stratta di mano, un sorriso e non solo un soldo, ma guardarlo negli occhi e scoprirai la vera bellezza ed eleganza, quella del cuore.

Ti lascio una icona da contemplare e pregare per vivere secondo lo stile di Gesù: l’incontro dei dieci lebbrosi con Gesù (Lc 17,11-19).

“Andare incontro, fermarsi rispettosamente a distanza, alzare la voce, rivolgersi ai sacerdoti, tornare a ringraziare sono tappe normative anche per la vita della Chiesa. Occorre andare da Gesù trovando un luogo e una preghiera per mettersi alla presenza di Dio e invocare la sua azione su di noi”. ( cfr. settimananews)

Questa è la vita che ci ha insegnato Gesù, questo è il vangelo vero che trasmette la speranza della salvezza che Cristo ha operato per tutta l’umanità. Poveri e umili, ma con stile, lo stile di Cristo. Come il camino in casa che crea famiglia, amore, sintonia, possiamo, così ognuno di noi possa ritornare a trovarsi attorno a quel camino reale o ideale per essere famiglia per essere uomini e donne con lo stile di Cristo. 

@unavoce

 

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