per camminare uniti

 

“Per mantenere viva la memoria di una relazione abbiamo bisogno di nutrirla e lo facciamo con emozioni, ricordi, nuovi collegamenti, nuovi stimoli. In questo modo il nostro cervello si mantiene giovane e la relazione si rafforza”. (cfr. Cittanuova) Se questo vale per una famiglia, un individuo, tanto di più per una istituzione e ancor di più per una Nazione. Celebrare una ricorrenza ci aiuta a guardare avanti, in alto e alimentare la speranza e fare scelte mirate per un mondo migliore possibile con l’impegno di tutti.

Così penso al 2 giugno, alla Festa della nostra Repubblica: umanamente sono orgoglioso di essere Italiano, e spiritualmente e cristianamente mi unisco virtualmente alla manifestazione che vede nella “Parata Militare” ai Fori Imperiali a Roma, passare i membri attivi delle nostre organizzazione che servono e difendo la democrazia, la libertà, il rispetto e la pace della nostra Patria come occasione per uno sguardo di compiacimento anche per la nostra presenza tra questi uomini e donne che servono le libere istituzioni della nostra Repubblica. Un servizio, il nostro, all’uomo che indossa la divisa, un servizio di vicinanza e di condivisione per coltivare sempre un cuore capace del servvizio al quali sono chiamati.

“Quasi come una visita pastorale” disse una volta un Ordinario Militare guardando passare i vari schieramenti collocandoli nelle loro sedi e nelle loro attività e servizi.

Così allora voglio celebrare il 2 giugno con questo sguardo ampio, con una preghiera che s’innalza a Dio di ringraziamento e di lode per tutti i componenti della nostra società, perché il loro servizio non dimentichi mai che al centro c’è e ci deve sempre essere l’uomo, il cittadino con lo spirito e l’impegno a salvaguardare quei valori che, con buona pace di chi non la pensa così, sono umani e cristiani.

“La condivisione di queste emozioni genera nuova profondità di legame e dunque di unione. Basterebbe già questo a dare il senso di quanto è importante dare il giusto tempo e spazio agli anniversari, ritornare sui luoghi che sono stati importanti … Festeggiare le ricorrenze non serve solo a questo, seppur già tanto per il nostro circuito psico-emozionale … C’è un senso anche cognitivo, mentale dietro a questo darsi da fare per dire quanto questi momenti sono stati e sono ancora importanti … Ogni volta che si ricorda si attiva in noi inconsapevolmente un meccanismo di rinforzo dei processi di crescita insiti nell’evoluzione umana … Festeggiare i traguardi ottenuti, le situazioni critiche superate o vissute insieme aiuta a sentirsi più forti, con meno paure, meno minacciati dal futuro, dal senso di precarietà e dalle situazioni. Fa sentire di essere una squadra, di essere, quasi, degli invincibili”. (cfr. A. Ritacco)

E una Squadra siamo, un Popolo, una Nazione, Gente che ama la propria Terra e nella fraternità, sulla quale dobbiamo sempre crescere, vuole vivere capaci di accogliere e guardare oltre gli orizzonti, sensibilità e qualità che hanno fatto grande questa nostra Terra Italica e per la quale oggi “in festa” facciamo memoria di tutti quelli di ieri e di oggi che hanno sacrificato la loro vita per questi valori. Celebrare per raccontare la nostra storia, la nostra fede, la nostra vita, quella vita che i nostri antenati lontani e vicini ci hanno trasmesso e che oggi ricordarli ci aiuta a camminare con forza e impegno verso il futuro.

@unavoce

 

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