Un mondo da scoprire

 

L’avvicinarsi del grande appuntamento mondiale della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona e il recente podcast del Papa ai giovani, mi aiutano ad intrattenermi oggi con voi sulla dimensione giovani. Già ho affermato altre volte che i giovani d’oggi non sono né cattivi né vuoti e molto spesso, troppo spesso, li giudichiamo incolpandoli di una superficialità sconcertante senza fermarci a riflettere che questi giovani sono i nostri figli, pertanto forse il problema, se un problema c’è, semmai è dei genitori, dei formatori, di una società che ha messo al primo posto il guadagno piuttosto che la persona e nonostante si parli di diritti e di uguaglianza poi sia le leggi che i discorsi a tutti i livelli sono ben altri.

Da sempre vivo con i giovani e se la mia realtà forse potrebbe essere un po’ sfalsata per il tipo di scelta che fanno, in questi più di trent’anni di ministero ho visto dei cambiamenti che di anno in anno si susseguono e se da una parte alcune cose ci sconcertano guardando i loro modi, ascoltando i loro discorsi, dall’altra devo onestamente riconoscere però che noi adulti e anche la società in genere e le varie istituzioni poco hanno a cuore il vero bene, anche se a parole tutti ne parlano.

Genitori che invece di educare difendono a spada tratta viziando e concedono tutto senza educare all’impegno, al sacrificio, al dovere, scuola che viene abbandonata o impostata con grandi limiti educativi con la scusa da una parte che le famiglie s’intrometto troppo o dall’altra che non s’intromettono affatto, iniziative religiose che vengono disertate forse per una poca coerenza di noi sacerdoti, politica che punta il dito e litiga e premia senza criterio, lavoro che viene poco retribuito per differenti motivi e potremmo continuare, ma queste sono le colpe dei giovani? No! I giovani hanno potenzialità, sono idealisti e lo dico in senso positivo, hanno ancora nel cuore il sogno di una vita che possa realizzarsi, di una vita bella e non solo e semplicemente di una bella v ita cosa che talvolta invece i genitori insinuano nei loro pensieri, dobbiamo domandarci allora tutti insieme e con onestà cosa vedono intorno a loro? Niente! Vuoto, banalità, superficialità. Devo dire che sono rimasto sorpreso e positivamente che l’erede delle tv commerciali stia facendo piazza pulita di banalità e stupidità cercando di ritornare ad un’etica professionale di comunicazione, d’intrattenimento. La politica ancora deve camminare, troppi compromessi e parole vuote, la Chiesa si sta ripulendo e rinnovando … i tempi sono lunghi in tutti i settori ma questo non ci deve far perdere la speranza e soprattutto non ci deve fermare ma tutti, ognuno nel suo campo e al suo livello, deve portare il proprio contributo per educare. Usciamo dagli schemi e riprendiamo quei valori che forse abbiamo accantonato perché abbiamo pensato che erano superati.

Di educazione stiamo parlando che purtroppo sempre meno la si vede e ad ogni età. Critichiamo troppo o troppo poco, ma educazione è gentilezza, eleganza, conoscenza, studio, lavoro, onestà, impegno e sacrificio, parole intelligenti, non sono passate di moda e per questo tutti dobbiamo impegnarci e soprattutto i genitori non devono venir meno al loro compito aiutati e supportati dalle varie realtà scolastiche, sciali e religiose che sono a fianco, che però non sostituiscono il loro ruolo ma insieme e con una sinergia intelligente collaborano, solo così si potrà avere una svolta decisiva. Educare prima che con le parole con l’esempio, un esempio serio, onesto, capillare, frequente sia da parte dei genitori che ad ogni livello della vita. Con i figli e i giovani in genere bisogna dedicare tempo, bisogna saper ascoltare non solo con le orecchie e cercare di leggere al di là delle parole, bisogna rispondere alle loro domande in modo serio e competente. Bisogna mettere delle regole di comportamento, di decoro, regole che devono essere rispettate da noi prima che chiedere che le rispettino. 

Il Papa recentemente come vi dicevo incontrando dei giovani di varia estrazione sociale, politica e religiosa ha affermato: “Il Signore ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio. Dio ci ama come siamo, Dio ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti… Tante volte la società è crudele perché uno sbaglio ci qualifica per tutta la vita…. Quel dito accusatore ci distrugge. Vi dico una cosa: non eravate soli nel vostro cammino, neppure quando avete fatto gli sbagli brutti, c’era il Signore lì. E il Signore pronto a prenderti per mano, per aiutarti a sollevarti. È stato Lui a fare le circostanze storiche per sollevare ambedue… La vita non viene affossata dagli sbagli. I nostri sbagli tante volte ci fanno riflettere per andare avanti … Guarda sempre in avanti, non perdere l’orizzonte, perché è quello che ti farà andare avanti. E l’orizzonte è Dio. Non perdere questa avventura della vita. Non entrare nei labirinti della coscienza che alla fine non ci salvano…”. (cfr. VaticanNews)

Quando incontriamo un giovane, quando in casa parliamo con i nostri figli, quando a scuola o sul lavoro interagiamo con i giovani, non metterti sulle difensive, non puntare il dito, non criticare ma sappi ascoltare con le orecchie e con il cuore, tra le loro parole trai i loro gesti c’è qualche cosa d’altro che chiedono ed è amore, rispetto, comprensione e conoscenza. Capire il perché delle cose è un loro diritto e spiegare le cose con calma è un nostro dovere. Le regole che sembrano rifiutare sono quelle che cercano invece per indirizzare il cammino e se sbagliano, il rimprovero o l’osservazione sia costruttiva, educante perché sbagliare dei giovani è parte della crescita, anzi fa parte della crescita di tutti a tutte le età, fa parte del gioco della vita. Educate al rispetto, alla buona educazione, al bello è il compito di tutti, provate e scoprirete il vero cuore della nostra gioventù, dei vostri figli. Chi sa amare con passione, lavorare con dedizione, dedicarsi con amorevolezza e accorgersi di tutto e di tutti con grande cuore. Con queste premesse sapranno essere capaci di grandi cose nella vita.

Insegnate e trasmette la fede voi stessi con il vostro esempio e le prediche lasciatele fare a preti, date il buon esempio nella devozione a Dio, nella devozione alla vostra vocazione, nella dedizione al lavoro nella fedeltà all’amore alle piccole e grandi cose, siate gentili educati mai usare parole volgari cattive … e affidate questo cammino al Signore chiedendo alla Sua mamma la Vergine Maria di intercedere per voi presso Dio.

@unavoce

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